Renault
Cambolive: "La transizione verso il 2035 deve essere graduale"
"Quello che conta davvero per l'industria non è tanto la data: piuttosto, bisogna capire come ci arriviamo al 2035, vale a dire quale traiettoria sarà stabilita per la riduzione della CO2". Sono queste le parole scelte da Fabrice Cambolive, amministratore delegato del marchio Renault, in un incontro con la stampa a margine del Salone di Monaco, dove la Losanga ha portato la nuova Clio. Alla vigilia del cruciale vertice di Bruxelles, il ceo sottolinea così l'importanza di un'impostazione corretta del confronto: "La transizione deve essere graduale per assicurare l'accesso alla mobilità. Noi abbiamo la flessibilità produttiva per adattare il mix di alimentazioni alle regole, ma è cruciale che ci sia il giusto compromesso tra queste, gli investimenti e la domanda dei clienti".
"Elettrico oltre il 20% nel 2026". La progressione dell'elettrico, per quanto più lenta delle previsioni di qualche anno fa, risulta comunque un fenomeno in pieno atto sui nostri mercati. "A livello continentale la percentuale delle Bev continua ad aumentare", spiega Cambolive. "Oggi siamo al 17-18%, ma sono convinto che l'anno prossimo verrà superato il 20%. Molti Paesi, come l'Italia, stanno reintroducendo gli incentivi, ma anche in loro assenza la crescita continuerà, da un lato per l'apporto del segmento delle flotte, dall'altro per l'arrivo massiccio di nuove segmento B a batteria di costruttori concorrenti".
I prezzi della Clio? "Competitivi". E il segmento A è "trascurato". Il tema dell'elettrico porta inevitabilmente con sé quello dei costi eccessivi delle auto e la conseguente richiesta da parte del pubblico di modelli più convenienti: "Comunicheremo i prezzi della Clio a fine ottobre. La versione ibrida si inserirà nella fascia alta del segmento B, ma ne abbiamo assicurato l'accessibilità con declinazioni più semplici, come quella a benzina con il cambio manuale. E anche con il Gpl saremo competitivi". Ma c'è di più: "Oggi i costruttori trascurano il segmento A. Noi ci torneremo con la Twingo, che porterà l'elettrico sotto i 20 mila euro e poi valuteremo se ci sono opportunità anche per il termico, magari con altri marchi del gruppo. Ma non abbiamo piani concreti in questo senso".
Sulla kei car "servono le regole giuste". Per Cambolive, il sogno di una kei car all'europea, abbozzato dall'ex ad del gruppo Luca De Meo e rilanciato da Ursula von der Leyen, dipende anche da aspetti che non competono unicamente ai board delle aziende: "È un tema di prezzi e regole. Per fare una citycar molto economica serve un quadro regolamentare che permetta di costruire veicoli essenziali. In questo senso, bisogna discutere con le autorità europee e noi non abbiamo mai smesso di farlo: il motivo per cui non esiste un'auto del genere è che non ci sono le regole necessarie".
"Grande considerazione per il range extender di Horse". Progetti (al momento) irrealizzabili a parte, l'agenda di Cambolive è fitta di priorità più concrete. Come lo sviluppo della gamma ibrida: "In certi Paesi, come la Francia, il full hybrid rappresenta già il 30-40% dei volumi della Clio sui privati. Con la nuova serie saremo a un terzo delle immatricolazioni al debutto e continueremo a crescere in futuro. Per questo, una nostra priorità è quella di portare il nuovo ibrido sulla Captur. Il motore sviluppato dalla Horse ha molto potenziale e noi teniamo in grande considerazione le loro proposte tecniche. Come il range extender, che è un'alternativa molto interessante per dare più autonomia alle elettriche".