Giappone - Kei car, pazza idea
Honda N-Box. Come molte delle kei car più vendute, la N-Box sfrutta al massimo lo spazio disponibile, sviluppandosi soprattutto in altezza: la 4WD arriva a toccare i 1.685 mm. Il motore è aspirato da 58 CV oppure turbo da 64 CV. È il modello più costoso di questa classifica: nell’allestimento base costa circa 1.599.000 yen, pari a poco più di 10 mila euro.
Honda N-Box. La terza generazione è arrivata nel 2023, e rispetto ai modelli precedenti guadagna ancora più spazio a bordo, riducendo ulteriormente le dimensioni del già minuscolo cofano. La N-Box è anche la prima kei car della Casa giapponese con infotainment connesso e sistemi di assistenza alla guida evoluti.
Honda N-Box. Per l’ottavo anno consecutivo la N-Box è la kei car di maggior successo in Giappone: sono stati 231.385 gli esemplari venduti nel 2023, contro i 202.197 dell’anno precedente, con un aumento del 14,4%. E pensare che nel 2011, quando ha debuttato la prima serie, la Honda puntava a venderne poco più di 120 mila all’anno...
Daihatsu Tanto. Sul mercato dal 2003, nel 2019 è stata presentata la quarta generazione: anche questo modello, come quasi tutti quelli presenti in questa classifica, adotta lo stile “boxy” per sfruttare al meglio lo spazio a bordo: la Tanto è alta 1.775 mm.
Daihatsu Tanto. Disponibile anche con finiture da crossover, la kei car della Daihatsu è commercializzata con un motore aspirato da 52 CV, oppure turbo da 64 CV, abbinato a una trasmissione a variazione continua.
Daihatsu Tanto. Questa kei car è costruita sulla piattaforma modulare Daihatsu New Global Architecture, utilizzata anche per gli altri modelli della Casa che vedremo più avanti. Nel 2023 sono state vendute 159.392 Tanto contro le 107.810 dell’anno prima: un aumento di quasi il 50%. Il prezzo di partenza è di circa 8.900 euro.
Suzuki Spacia. L’erede della Palette (congedata nel 2013) è arrivata alla terza generazione, presentata lo scorso anno al Salone di Tokyo. È venduta anche dalla Mazda con il nome Flair Wagon. Nel 2023 sono stati immatricolati 122.275 esemplari contro i 100.206 dell’anno precedente, con un aumento del 22%. Il listino parte da poco più di 9.200 euro.
Suzuki Spacia. Disponibile anche nella versione crossover Spacia Gear, con look e dettagli più “avventurosi” (barre sul tetto e protezioni in plastica), monta un 660 cc mild hybrid, disponibile con potenze da 48 oppure 80 CV, abbinato a una trasmissione Cvt, a due e quattro ruote motrici.
Suzuki Spacia. All’interno è presente un infotainment da 9”, con funzioni connesse, e nella versione Gear ci sono anche i sedili idrorepellenti. Una telecamera a 360° aiuta nelle manovre a bassa velocità.
Daihatsu Move. Questa kei car ha debuttato nel 1995, ed è ormai arrivata alla sesta generazione, presentata nel 2014. È venduta anche dalla Suzuki con il nome Stella. La forma rimane squadrata, ma con uno sviluppo verticale meno accentuato: è alta “solo” 1.630 mm.
Daihatsu Move. Disponibile anche nella versione Canbus (costruita però sulla base della Tanto), si distingue per il look retro e sbarazzino, con le le porte posteriori scorrevoli, che nelle versioni di fascia alta sono motorizzate.
Daihatsu Move. Due le motorizzazioni disponibili, aspirata e turbo, con potenze rispettivamente di 57 e 63 CV, abbinate alla trasmissione a variazione continua. Nel 2023 sono state vendute 104.557 unità contro le 94.837 dell’anno precedente, con un aumento del 10,2%. La “base” parte da 8.000 euro.
Suzuki Hustler. Linee boxy e design ispirato al mondo dei fuoristrada, con fari tondi e carrozzeria bicolore: difficile che passi inosservata. La Suzuki sta valutando un suo possibile arrivo in Italia, e noi l’abbiamo già guidata.
Suzuki Hustler. Disponibile con motori aspirati da 52 CV e turbo da 64 CV, c’è anche con trazione 4x4. Il cambio è un Cvt con palette al volante, con possibilità di essere usato in modalità manuale.
Suzuki Hustler. Nel 2023 la kei car della Suzuki è stata venduta in 82.720 unità: + 17,5% rispetto all’anno precedente (70.373 esemplari). Tra gli aiuti alla guida ci sono il cruise control adattivo, la frenata automatica d'emergenza e il mantenimento della corsia. La versione d’attacco parte da circa 9.000 euro.
Suzuki Wagon R. Modello “storico” della Casa giapponese, ha debuttato nel 1993 ed è arrivato alla sesta generazione, presentata nel 2017. La versione più grande (non kei car) è stata venduta per qualche anno anche in Italia, a cavallo tra gli anni Novanta e i primi Duemila; quella commercializzata dalla Opel si chiamava Agila.
Suzuki Wagon R. Comincia a farsi sentire la concorrenza di modelli più recenti, come la Hustler: solo 72.235 le unità vendute nel 2023, contro le 82.213 dell’anno precedente, con un calo del 12.1%. La Mazda la vende con il nome Flair. Il listino attacca da poco più di 8.300 euro.
Suzuki Wagon R. Lo stile è quello delle monovolume (ma c’è anche la versione “sportiva”) Custom Z. Al posto della telecamera a 360°, dal lato del passeggero sono presenti tre piccoli specchietti grandangolari che agevolano la visuale in manovra.
Nissan Roox. Anche questa kei car della Nissan (basata sulla quarta generazione della Mitsubishi eK) ha dimensioni molto sviluppate verso l’alto: nella sua versione Highway Star raggiunge gli 1,8 metri.
Nissan Roox. Il motore da 660 cc è abbinato a un’unità ibrida e a una trasmissione a variazione continua, molto diffusa in questa categoria di vetture. Di serie il sistema ProPilot della Nissan, con cruise control adattivo e assistente al mantenimento della corsia.
Nissan Roox. Venduta in 70.536 unità nel 2023, ha avuto un calo di quasi il 3% rispetto all’anno precedente, quando il venduto è stato di 72.600 esemplari. I prezzi di questo modello partono da poco meno di 10 mila euro.
Suzuki Alto. La più longeva delle kei car ancora in circolazione ha debuttato nel 1979 ed è arrivata alla nona serie, presentata nel 2021. Stabili le vendite nel 2023, con 67.719 esemplari omologati. È anche tra le più economiche in commercio: il listino parte da circa 7 mila euro.
Suzuki Alto. Diversamente da molti degli altri modelli visti in questa gallery, la piccola giap ha una carrozzeria da berlina. Le linee tondeggianti sono state disegnate da Alessandro Di Gregorio, responsabile del Centro Stile Suzuki europeo, che ha sede in Italia.
Suzuki Alto. Dentro il cofano un 660 cc (anche con impianto mild hybrid su alcuni allestimenti), abbinato a una trasmissione a variazione continua Cvt. Per la prima volta nella sua - lunga - storia la Alto è senza cambio manuale.
Daihatsu Mira. Berlinetta dalle forme squadrate ma non troppo sviluppata in altezza, nel 2023 è stata venduta in 64.080 esemplari, contro i 65.317 del 2022, con un calo dell’1,9%.
Daihatsu Mira. Semplici gli interni, con un piccolo schermo dell’infotainment a centro plancia e una strumentazione ibrida per il conducente. Il motore a benzina ha una potenza massima di 52 CV, abbinato a una trasmissione a variazione continua Cvt.
Daihatsu Mira. La Daihatsu, che anche in Italia si è fatta conoscere e apprezzare per le sue piccole, nella classifica delle dieci kei car più vendute porta ben quattro modelli. I prezzi della Mira partono da circa 7.300 euro.
Daihatsu Taft. Una kei car con linee e dettagli da piccola crossover: fari squadrati, protezioni in plastica e protezioni sotto i paraurti. Nel 2023 è stata venduta in 59.330 esemplari, +4% rispetto al 2022 (56.861 unità).
Daihatsu Taft. Come molti altri modelli, anche questa kei car è disponibile con motore aspirato da 52 CV o turbo da 64 CV, abbinato alla trasmissione Cvt. La trazione è integrale permanente su tutta la gamma.
Daihatsu Taft. Moderno e spazioso l’abitacolo, con tanti vani portaoggetti e dettagli colorati, che contribuiscono al look da piccola crossover urbana. Il listino della Taft parte da circa 8.500 euro.
Sentiamo parlare sempre più spesso di kei car, le ultracompatte che in Giappone riscuotono grande successo, anche in virtù di tassazioni favorevoli e bassi costi d’esercizio. Da tempo Luca de Meo, ceo del gruppo Renault e presidente di Acea, sostiene la necessità di creare una categoria analoga anche in Europa, per vetture elettriche compatte e dai costi produttivi ridotti, così da dare una "scossa" alla stagnante richiesta di Bev nel Vecchio continente. Un’idea ripresa di recente anche dal ministero del Tesoro italiano e che noi abbiamo già anticipato su Quattroruote di ottobre (la trovate esplicitata pure in questo articolo, con tanto di panoramica di alcuni modelli e una prova ad hoc). A questo punto, però, le domande sono inevitabili: le kei car potrebbero davvero rappresentare la risposta (o almeno una possibile risposta) ai tanti problemi che affliggono l’industria dell’auto? Ma soprattutto, piaceranno anche agli automobilisti europei? In attesa di capirlo, nella galleria fotografica qui sopra indaghiamo i modelli più apprezzati in Giappone, in modo da sondarne il potenziale appeal.
La normativa attuale. Le kei car non possono essere più lunghe di 3,4 metri, più larghe di 1,48 e più alte di 2 metri. La cilindrata del motore non può superare i 660 cc e la potenza massima non andare oltre i 47 kW (64 CV). Per quest’ultimo aspetto non esiste una vera e propria norma a riguardo, ma un semplice accordo informale tra governo e costruttori, così da rimanere fedeli allo spirito originario delle kei car: modelli essenziali, di piccole dimensioni e dal prezzo abbordabile. In strada, le si riconosce per la targa con numeri neri su fondo giallo per i mezzi privati, e numeri gialli su fondo nero per quelli commerciali.