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Nuovo Quattroruote
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Il nuovo numero di Quattroruote, disponibile in edicola e in Digital Edition, dedica la copertina alla Renault Rafale, una Suv-coupé con tanto spazio, soluzioni originali e un powertrain ibrido full da 200 CV. L'Attualità parla di soldi, quelli degli automobilisti (sempre di meno) e quelli che ci vogliono per comprare un'auto (sempre di più): una ricognizione dettagliata su una realtà che genera un comprensibile sconforto, ma che propone anche delle soluzioni. Per ritrovare l'ottimismo potete leggere la nostra esclusiva su due "pop star" della Ford, ovvero l'EcoSport e la Focus: la prima ha una chance di fare ritorno con una veste al passo coi tempi, mentre la seconda avrà probabilmente un'erede. Infine, si viaggia con Qtour: il fascicolo, disponibile a richiesta, propone dieci itinerari nell'Italia segreta, nel nome di un turismo automobilistico a misura d’uomo. Curiosi di saperne di più? Continuate la lettura.

Prova su strada: Renault Rafale

Renault Rafale. Partiamo dal nome, che omaggia il luminoso passato della Losanga: si chiamava Rafale un aereo da competizione, motorizzato Renault, nato nel 1934. L'obiettivo è quello di riportare nella gamma del Costruttore transalpino un'ammiraglia con tutti i crismi. Il gioco dell'allestimento Esprit Alpine, che firma l'esemplare in prova (48.200 euro) funziona, perché ammanta di leggera sportività l'esterno come l'abitacolo. Riuscito anche il capitolo multimediale: il grosso schermo da 11,8 pollici reali, che gira su tecnologia Android, ha grafiche curate, menù riusciti e l'ottimo assistente vocale di Google. Senza dimenticare il fatto che utilizza Maps come sistema di navigazione. Il powertrain ibrido E-Tech da 200 cavalli complessivi è fluido e omogeneo. Convince soprattutto nell'efficienza: la componente elettrica interviene molto spesso, nella maggior parte delle situazioni, e ciò si riflette in modo positivo sul consumo. Secondo il Centro Prove, la Rafale percorre in media, 16,8 km/litro. Un bel risultato, per una macchina lunga ben 4,71 metri. Altro aspetto lodevole della Suv francese è quello dinamico: le quattro ruote sterzanti le regalano limiti elevati e una bella maneggevolezza, senza che venga intaccata la stabilità.

Polestar 4: visibilità

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Inutile cercarlo: il vetro posteriore non c'è. Al suo posto, si trova una telecamera ad alta definizione che proietta le immagini sullo specchio retrovisore centrale. Eresia? No, però la Polestar 4 costringe ad abituarsi a una visione di ciò che accade dietro mediata dai pixel, con una scarsa capacità di rendere il senso della profondità. Dietro a questa soluzione c'è la volontà di creare uno spazio abbondante in tutte le direzioni per i passeggeri posteriori, senza alzare in modo eccessivo il profilo del tetto. Da ciò, deriva una disponibilità di centimetri notevole per chi si siede sul divano, il quale può pure contare sugli schienali regolabili (elettricamente) nell'inclinazione. Per torchiare come si deve la Polestar 4 siamo andati sul Passo della Furka, in Svizzera: un viaggio di quasi 500 chilometri (fra andata e ritorno, con partenza dalla redazione) in cui ci siamo goduti il confort di alto livello e l'autonomia da record di questa Polestar 4. Grazie anche alla batteria da 94 kWh netti, il powertrain monomotore da 272 cavalli dell'elettrica è riuscito a percorrere, in media, 503 km con un "pieno".

Prova off-road: Duster VS Duster

Nel 2010, la prima Dacia Duster aveva stupito tutti per il suo prezzo sotto i 12.000 euro, incredibile per una Suv. Oggi costa nettamente di più, ma pur sempre meno delle sue rivali. Guadagna forme più sfiziose e interni al passo coi tempi. Inoltre, pur conservando alcune economie nelle finiture, è molto più ricca nella dotazione e, soprattutto, nella sicurezza. Lo confermano le protagoniste della nostra prova, entrambe equipaggiate con powertrain ibridi inediti per la Suv romena: il parco 1.6 full hybrid e il mild 1.2, in grado di dare soddisfazioni anche in off-road nella sua versione 4x4. Se la Duster 1.6 Hybrid si è distinta per gli ottimi 27,5 km/litro rilevati dal nostro Centro Prove nel ciclo urbano, la sua sorella ibrida leggera, la 1.2 TCe, con consumi comunque di tutto rispetto, ha brillato nelle frenate su fondi a bassa aderenza, grazie anche alle gomme all season che l’aiutano sugli sterrati. Su strada entrambe possono contare su una dinamica migliorata e su validi Adas, come confermano i nostri test.

Hyundai Ioniq 5 N

Se pensate che la "N" sia soltanto la versione più potente della Hyundai Ioniq 5, siete totalmente fuori strada. Le ragioni di vita di questa elettrica sono il piacere e l’efficacia di guida e per poter garantire queste doti la vettura è stata rimaneggiata da cima a fondo. A livello hardware, ma soprattutto nel software, con funzioni che finora non si erano mai viste: suono del motore e cambio simulati, gestione della coppia sui due assi, assistente alla guida di traverso. Trovate di marketing o funzionalità davvero efficaci? Per scoprirlo, l’abbiamo stressata a lungo sulla nostra pista di Vairano, chiudendo il cerchio con un sondaggio di redazione per scoprire chi la ama e chi la odia.

Dati alla mano: Volkswagen Golf 8.5 Phev

Una plug-in così, inizia ad avere un senso: oltre 120 km di autonomia reale in modalità full electric e quasi 21 km/litro quando la batteria è scarica. Miracoli del nuovo schema ibrido che introduce la Volkswagen Golf del 50esimo anniversario, che ha sempre gli stessi cavalli di prima (204), ma risulta tremendamente più efficiente. Cambiano il motore termico, ora un 1.5 TSI a ciclo Miller e turbina a geometria variabile, come pure tutto il comparto ibrido, dal propulsore elettrico integrato nel cambio alla batteria più capiente (19,7 kWh netti). Abbiamo messo a confronto i suoi numeri, rilevati dal Centro prove, con quelli della Golf eHybrid della serie precedente; ne sono venute fuori delle belle…

BYD Seal U DM-i

Di solito, le ibride derivano dai rispettivi modelli a benzina con l’aggiunta di un motore elettrico. La BYD, invece, percorre una strada tutta sua: prende la base dell’elettrica Seal U, una Suv media/grande, e aggiunge la tecnologia DM-i (Dual Mode-intelligent), cioè un quattro cilindri turbobenzina che ha il compito primario di produrre energia, ma che in certe occasioni finisce pure a dare direttamente trazione alle ruote anteriori. La presa esterna consente di ricaricare la vettura sia in corrente continua sia in alternata, seppur con potenze modeste. In allestimento Design (quello da noi testato) c’è anche un motore elettrico al posteriore che rende la Seal U DM-i una trazione integrale (Awd) permanente. Per questo test ci siamo concentrati sui consumi, perché sono l’aspetto più critico di un'ibrida. Con la sola spinta della batteria da 18,3 kWh, cioè in modalità EV, la Seal percorre oltre 100 km in città e quasi 80 su percorso misto. Una volta scarica passa in Hev e con un litro di benzina fa in media 13,2 km, non un record (la CR-V plug-in, per dire va oltre i 17). A suo vantaggio, la cinese ha serbatoio da ben 60 litri e infatti riesce a percorrere oltre 1.000 km in città, a cui va aggiunta la parte puramente a batteria che si giova della notevole efficienza elettrica e della capacità di recupero in rilascio/frenata.

7 marchi su neve, acqua e asciutto: pneumatici quattro stagioni a confronto

Quattro stagioni (d'inverno). In vista del freddo, l’alternativa alle gomme invernali possono essere le all season, con una scelta di prodotti sempre più ampia. Ne abbiamo provate sette in una misura per Suv, 235/50R19: ore e ore di test su neve, bagnato e asciutto per scoprire come vanno, se sono confortevoli e, soprattutto, quanto sono sicure. Una prova comparativa a tutto tondo in cui non sono mancate le sorprese.

Impressioni di guida

Questo mese la sezione dei primi contatti propone due vetture agli antipodi, o meglio due filosofie diametralmente opposte: La Ferrari 12Cilindri, monumento viaggiante al motore endotermico e alla guida sportiva, e la Kia EV3, vettura confortevole e sofisticata che punta le sue carte sull'elettrico per facilitare gli spostamenti di tutti i giorni, soprattutto in città.

Anteprime, Autonotizie

La Ford potrebbe riportare in gamma alcuni modelli ormai pensionati. È quanto abbiamo scoperto parlando con una fonte dell'Ovale blu, che ci ha confermato come siano in corso valutazioni su varie vetture: non sulla Fiesta, ma su delle eredi multienergia della Suv EcoSport e di uno dei modelli più diffusi del marchio americano, la Focus. In Germania, invece, BMW M e Mercedes-AMG stanno sviluppando la loro nuova offensiva elettrica: abbiamo ricostruito le due sportive da mille (e più cavalli) facendo il punto della situazione sul futuro a batteria dei due marchi. Nelle pagine dedicate alle Autonotizie abbiamo invece messo sotto la lente d'ingrandimento la nuova Audi Q5 e il suo powertrain full hybrid, per poi analizzare il mercato cinese, che tra nuovi marchi appena nati e brand falliti ancor prima di arrivare in Europa è pieno di contraddizioni: un esempio sono i cimiteri delle auto elettriche dismesse. Tra i trend del momento c'è anche il ritorno di una delle carrozzerie che negli ultimi decenni del secolo scorso dominava le classifiche di vendita, ma che negli ultimi anni ha perso terreno in favore delle Suv: le station wagon, che stanno rinascendo in chiave elettrica. Ai 50 anni della Porsche 911 Turbo, invece, abbiamo dedicato uno speciale di otto pagine, ripercorrendo la storia del modello con tutti i dati tecnici e le prestazioni rilevate dal nostro Centro Prove.

Attualità

Per la prima volta il gruppo Volkswagen parla apertamente della possibile chiusura di impianti produttivi in Germania: un tabù infranto, che è spia di una situazione allarmante per l’intera Ue. Rischiamo davvero la deindustrializzazione del continente? Ne parliamo, anche con il contributo di analisti ed economisti, nel servizio "Se l’Europa si leva la tuta". Mario Draghi ha la sua ricetta per il rilancio della competitività del Vecchio continente. Ma ci vogliono alcune condizioni, e il tempo stringe. Con lo spettro della Cina sempre più incombente. I prezzi reali delle auto (al netto, quindi, dell’inflazione) sono saliti  mediamente del 24% negli ultimi cinque anni, mentre la capacità di spesa complessiva delle famiglie italiane è scesa dell’1,1%. E noi siamo andati a vedere l’andamento dei listini di otto modelli molto diffusi sul mercato, nel servizio "bambole, non c’è una lira", che conferma un trend che alza sempre più la soglia di accesso a uno strumento primario di mobilità (e libertà). Eppure, basterebbe guardare ad altri modelli socioeconomici, come quello giapponese, dove le kei car, piccole auto in regime fiscale agevolato, offrono prezzi abbordabili ai pendolari urbani. E provare a copiare. Nell’approfondimento "Così la mini-auto può essere per tutti" raccontiamo quello che nel Paese asiatico è un vero e proprio fenomeno di costume e guidiamo una kei car giapponese, la Suzuki Hustler, sulle strade italiane. Infine, in "Il sindaco che volle farsi re", tutti i piani di limitazione del traffico privato a Milano pensati dal primo cittadino, Beppe Sala: una raffica di provvedimenti che sa poco di politica e tanto di ideologia.

Città dell'auto

Solihull. Fra tradizione e innovazione, la casa delle Land Rover alla sfida della modernità: lo storico impianto del veicolo più famoso nel mondo e la cittadina che lo ospita dal lontano 1940 sono protagoniste di "La fabbrica nata nell’ombra", l’ultima puntata della saga dedicata ai siti emblematici delle quattro ruote. 

QTour

Dieci itinerari in altrettanti spicchi d’Italia lontani dall’overtourism. Dove resta possibile percorrere una strada, visitare un museo o camminare tra le vie di un antico borgo senza sentirsi soffocare dalla folla. È quanto propone Qtour, allegato di 96 pagine al numero di ottobre di Quattroruote, acquistabile al prezzo di 5 euro in aggiunta a quello del giornale. Questi dieci percorsi - realizzati in collaborazione con la Hyundai - sono stati pensati per un giorno o un weekend alternativo. Toccano aree come l’entroterra del Ponente ligure, dove sfila una serie di incantevoli e appartati paesi d’aspetto medievale, ignorati dalla maggior parte dei bagnanti che riempiono le spiagge della zona. Oppure la Carnia, scrigno alpino fuori dalle principali direttrici turistiche e, quindi, miracolosamente in grado di preservarsi. O, ancora, il Montefeltro, curiosa e un po’ misteriosa terra racchiusa fra tre regioni, ma con un’anima tutta sua.

Come richiedere allegati e dossier. Chi è abbonato a Quattroruote può richiedere gli allegati e i dossier inviando un’email a uf.vendite@edidomus.it, oppure telefonando al numero 02.56568800 (da lunedì a venerdì, dalle 9 alle 18).

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