Hyundai
Cinque cose che colpiscono dentro la Ioniq 5 - FOTO GALLERY
Hyundai - Cinque cose che colpiscono dentro la Ioniq 5 - FOTO GALLERY
Il volante ''no logo''. Cade un tabù: quella legge non scritta che ''obbliga'' i costruttori a mettere il loro emblema al centro del volante. La Ioniq 5 non ce l’ha. Ci stanno solo quattro quadratini e in basso la scritta airbag. Il motivo di questa scelta così controcorrente? Lo spiega il capo del design Hyundai, SangYup Lee: ''Se (come costruttore, ndr) hai sufficiente fiducia in te stesso, puoi permetterti di levare il marchio dal volante, e usare i soldi che risparmi per qualcosa che sia più utile per il cliente. Questa è l’idea di base che ci ha mossi''.
I sedili Zero gravity. Il termine coniato dalla Casa coreana si riferisce alla ''sensazione di assenza di peso corporeo'' che gli occupanti dei sedili anteriori proverebbero quando essi sono reclinati fino a un angolo ideale. Giudizio sospeso sulla accuratezza della dichiarazione fino alla prova fisica. Ma intanto, è un fatto che, per merito del passo amplissimo, a bordo c’è spazio per una modalità chaise longue sconosciuta alla maggior parte delle auto in circolazione. Inoltre gli schienali delle poltrone anteriori sono anche più sottili del 30% rispetto a un sedile tradizionale di analoga fascia: una misura salva-spazio che incrementa ulteriormente l’ariosità dell’abitacolo.
La console scorrevole. Okay, prima di tutto, ridimensioniamo: la Hyundai, nella cartella stampa, la pubblicizza come una grande trovata, ma il mobiletto della console centrale scorrevole, battezzato ''Universal island'', non è una novità assoluta. Altri lo hanno fatto: a memoria, il primo che salta in mente è quello della Opel Meriva chiamato FlexRail. Ma fatta la tara all’esclusività, il meccanismo è comodo e il disegno della console è un esercizio di razionalità, con l’ampio vano per una borsetta nella parte inferiore, sotto il bracciolo (in posizione sopraelevata), e due ampi vani porta-tazze nella ''torretta'' anteriore, con prese Usb e piastra di appoggio/ricarica per il cellulare subito sotto. Pollice su.
La leva del cambio. È al volante, come quella della Mercedes. Però, non si muove su e giù, ma ruota sul suo asse in avanti (Drive) o all’indietro (Rear), mentre per parking, basta premere il pulsante sulla sommità, in un modo che sulla carta appare intuitivo, anche se poi andrà verificato all’atto pratico. La cosa particolarmente furba è la collocazione di questa leva: dietro il volante, ma allineata al varco tra la corona e la razza destra, così da essere sempre visibile dal pilota, con la posizione selezionata (D, R o P) adeguatamente illuminata.
Lo ''sticker holder'' sulla plancia. Un dettaglio romantico e rétro che, per contrasto, come in una ricetta agrodolce, si sposa perfettamente con lo stile contemporaneo e l’orientamento futuristico della Ioniq 5: nella porzione della plancia a sinistra del volante una superficie magnetica (con relativi magnetini) consente di appendere memo cartacei o fotografie. Concessione nostalgica ai ''santini'' con il ''Guida con prudenza'' degli anni Cinquanta, è un dettaglio geniale, di profonda tenerezza analogica in un presente iperdigitale.
Con una carrozzeria sofisticata, che richiama la Hyundai Pony ma la rilegge in chiave contemporanea se non futuristica, può suonare curioso che la Ioniq 5, il primo modello elettrico nativo della casa coreana, ponga tanta enfasi sul concetto dello spazio interno. Eppure è così: i designer hanno dedicato all’abitacolo la stessa attenzione posta nei dettagli degli esterni, aiutati da un passo lunghissimo – nessun concorrente offre al momento tre metri secchi – che consente abitabilità e flessibilità straordinarie. Al di là di ciò che è lecito aspettarsi da un’auto priva degli ingombri del tunnel centrale, e quindi con il pavimento piatto, ci sono diverse trovate piuttosto originali. A noi ne sono piaciute in particolar modo cinque: scopri quali sono sfogliando la gallery.