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Kia Niro
Al volante della Plug-in Hybrid

Massimo Mambretti
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Kia Niro - Al volante della Plug-in Hybrid

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Kia Niro - Al volante della Plug-in Hybrid

Non si ferma, anzi prosegue. In sintesi è questo il risultato che scaturisce dall’arrivo della versione plug-in della Kia Niro. Una famiglia sempre più votata all’ibrido, che si evolve rinunciando a varianti spinte solo da motori endotermici. Al momento, un caso unico nel settore delle crossover con una lunghezza che non sconfina da 4,40 m.

Eco-friendly e poco spendacciona. Il powertrain è formato dal motore 1.6 GDI a ciclo Atkinson da 105 CV, utilizzato anche dalla Niro full-hybrid, integrato, però, da un’unita elettrica da 61 anziché 44 CV. La potenza massima disponibile, tuttavia, rimane sempre di 141 CV. Dal canto suo, la rete elettrica è alimentata da un pacco batterie al litio da 8,9 invece che da 1,56 kWh, ricaricabile in sette ore dalla rete domestica o in tre ore da una colonnina. A un basso costo, sebbene variabile in funzione dei piani tariffari e del fornitore dell’energia elettrica, secondo la Kia, che assicura un’autonomia di 58 chilometri.

La scossa le dà una bella verve. Un tasto sulla console centrale permette di selezionare l’indole che si vuole assegnare alla Niro: l’HEV ovvero quella da ibrida pura e l’EV, che propizia la marcia a emissioni zero e che, essendo on-demand, consente anche di gestire la carica della batteria in funzione dei percorsi che si devono affrontare. Quando la Niro fa l’elettrica pura, ha temperamento brioso e pronto. Quindi, non impone di adottare accortezze particolari per muoversi elettricamente né nelle fasi di spunto, né quando si richiedono variazioni di velocità, poiché solo se si esagera davvero nell’affondare il piede sull’acceleratore si chiama in gioco il motore termico. Accelerando un modo lineare, nel cabotaggio extra-urbano si possono toccare spigliatamente i 120 all’ora, ovviamente pregiudicando la carica della batteria. Ma l’uso più consono a questa modalità è quello cittadino, nel quale la marcia stop and go fa sì che l’autonomia riportata nella strumentazione diminuisca poco con il crescere della distanza che si percorre, grazie anche alla rigenerazione della carica nei rallentamenti e nelle frenate.

Ibrida è spigliata. Quando la Niro Plug-in fa la full-hybrid, a richiesta o quando automaticamente la carica della batteria scende al 20%, si comporta come la consanguinea. Muove i primi passi solo elettricamente e il successivo intervento del motore termico, ben scandito dal cambio a doppia frizione, con sei marce, avviene sempre fluidamente, così come quando le due unità s’alternano in maniera inavvertibile al lavoro, singolarmente o simultaneamente. Rispetto alla capostipite della stirpe, questa versione è leggermente più lesta: tocca i 172 anziché i 162 all’ora e raggiunge i 100 orari in 10”8 invece che in 11”5, a dispetto dell’incremento del peso di una novantina di chili determinato dalla batteria più grossa. Nella guida, però, non si sente, poiché anche questa versione trasmette confidenza a chi è al volante e offre un buon confort, se si esclude il rumore di rotolamento che si avverte alle alte velocità.

Ben equipaggiata e in promozione. Esteticamente pressoché identica alla versione ibrida, la Niro Plug-in è in vendita a 36.700 euro, in una sola versione. Propone molti sistemi d’ausilio alla guida e di sicurezza, oltre che un sistema d’infotainment predittivo che suggerisce quando alzare il piede dall’acceleratore per consumare meno. In questo periodo, inoltre, è previsto uno sconto di 2.100 euro che sale a 3.100 euro in caso di rottamazione.