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Al volante della RS4 Avant - VIDEO

Roberto Boni
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Nell’ormai lontano 1994 all’Audi pensarono di sviluppare una versione vitaminizzata dell’A4 Avant. Grazie alla collaborazione della Porsche il risultato fu la RS2, equipaggiata con un cinque cilindri turbo di 2.2 litri da 315 cavalli che spingeva la vettura da zero a cento km/h in 5,4 secondi e le faceva raggiungere i 262 km/h. Ventitré anni dopo è la volta della quarta generazione della RS4 Avant: i cavalli del V6 biturbo di 2.9 litri sono 450, servono 4,1 secondi per passare da 0 a 100 e la velocità di punta è limitata a 250 km/h (ma a richiesta si può sbloccare e portare a 280).

Parafanghi allargati. La caratterizzazione estetica più evidente della nuova RS 4 sono i "quattro blisters", ovvero i parafanghi allargati di 30 mm per alloggiare i pneumatici maggiorati su cerchi da 19 pollici. I blisters si raccordano con la fanaleria davanti e dietro con finte prese d’aria nere che visivamente allargano la vettura. Il frontale ha poi scudo paraurti e griglia a nido d’ape specifici, così come lo spoiler e lo scudo posteriore sono esclusivi per questa versione dell’A4. All’interno, che si può personalizzare a piacere attingendo agli optional standard o a quelli del programma Individual, spiccano i sedili sportivi e la targhetta RS sulla console centrale. La strumentazione digitale Audi Virtual cockpit, che comprende anche specifiche visualizzazioni per l’uso in pista come il tempo sul giro, è a richiesta.

Cuore di Cayenne. Il V6 biturbo a iniezione diretta è un propulsore tutto nuovo (è lo stesso della RS5 e delle Porsche Cayenne e Panamera) ed è caratterizzato dallo schema con i turbo posti all’interno della V dei cilindri: in tal modo i collettori sono più corti e il turbolag si riduce. Inoltre, il sistema di depurazione dei gas di scarico è più vicino ai compressori e quindi è più efficace. Dato che la vettura è stata omologata prima dell’entrata in vigore delle norme Euro 6c, non è ancora necessaria l’adozione del filtro antiparticolato per i benzina (Gpf): verrà montato a partire da settembre del 2018. Per migliorare il rendimento, ai bassi carichi e regimi, il motore funziona secondo il ciclo B, come l’Audi chiama il Miller: grazie al doppio variatore di fase e all’Audi valvelift system, la fase di aspirazione viene ridotta rispetto a quella di compressione, a scapito della potenza; per questo, quando si chiedono maggiori prestazioni il propulsore ritorna a seguire il classico ciclo Otto.

Differenziale sportivo. La trasmissione comprende il cambio automatico ZF a otto rapporti e la trazione integrale quattro con differenziale centrale meccanico autobloccante: la ripartizione di base prevede che il 60% della coppia venga inviata al retrotreno. A richiesta, si può ottenere il differenziale posteriore sportivo, che ripartisce istante per istante il moto tra le ruote. Altri optional "tecnici" sono gli ammortizzatori a controllo elettronico, lo sterzo dinamico e i freni carboceramici.

Alla guida su 20 pollici. A parte i freni, l’esemplare che ho potuto guidare sulle strade attorno a Malaga è dotato di tutte le succitate dotazioni e pure delle ruote da 20", che spingono il prezzo ben oltre gli 87.900 euro del listino di partenza. Nella prima parte del test, in città e subito fuori, ho tenuto l’Audi drive select in Confort: la macchina così è civile e confortevole (compatibilmente con un assetto base per forza di cose un po' secco). Anche in queste condizioni emerge la prontezza di risposta del V6 all’acceleratore e se non si esagera il sound dello scarico è ovattato, perlomeno nell’abitacolo, ben isolato grazie anche ai cristalli laterali doppi. Le cose cambiano radicalmente quando si passa in Dynamic: gli ammortizzatori s’irrigidiscono parecchio, tutto diventa più reattivo e buttando giù il gas la RS4 parte come una palla di cannone (i 600 Nm di coppia sono disponibili già 1.900 giri) e s’infila in curva con pochissimo sottosterzo, che si può correggere facilmente sia intervenendo sul volante (che in questa modalità di guida ha rapporto di 14:1, comunque meno diretto di quello di riferimento della Giulia, pari a 11,8:1) sia pelando un po’ l’acceleratore. E si può andare forte anche senza ricorrere alle palette sul volante per cambiare, visto che l’automatico è veloce e puntuale. Il tutto con una coinvolgente colonna sonora, sottolineata dai borbotti in rilascio e nelle cambiate. Chissà se si potranno sentire anche sulle future RS elettriche, che Stephan Winckelmann, il boss di Audi Sport in procinto di passare alla Bugatti, ha annunciato in arrivo dopo il 2020.