Mercedes-AMG
Al volante della C 43 4Matic
Molti vogliono, sognano e comprano le sport utility. Ma c’è ancora qualcuno che - per fortuna - rimane affezionato alle varianti di carrozzeria più classiche. Per capirlo basta dare un’occhiata ai numeri di vendita della Mercedes-Benz Classe C: solo nel 2017 ne sono state consegnate più di 500.000 nel mondo. Un numero considerevole, che tiene conto di tutte le varianti, ossia berlina, station wagon, coupé e cabriolet. Sarà per questo che la Casa di Stoccarda ha scelto di dedicare al modello un restyling più corposo del solito. Sì perché, a quattro anni dal lancio, la quarta generazione sì è concessa molto più di una rinfrescata a livello estetico.
Iniezione di potenza. Ce ne siamo accorti al volante della versione 43 AMG Coupé, che, nel caso della Classe C, rappresenta la porta d’ingresso al fatato mondo plasmato dagli ingegneri di Affalterbach. Il motore V6 biturbo di 3.0 litri ha ricevuto un'iniezione di potenza, fino a raggiungere quota 390 CV (+23 rispetto alla precedente). Migliorano quindi le prestazioni, come testimonia lo scatto da 0 a 100 km/h inferiore a 5 secondi. Il tutto condito da un sound di scarico che non sarà ai livelli dei modelli V8, ma che restituisce comunque una bella dose di soddisfazione. L’automatico a nove rapporti con frizione multidisco in bagno d’olio (in AMG lo chiamano Speedshift TCT per differenzialo dal 9G-Tronic che, invece, sfrutta un convertitore di coppia) è veloce e reattivo quando si tratta di passare ai rapporti superiori. Un po’ meno convincente in scalata, perché non accetta sempre la marcia desiderata. Per il resto abbiamo apprezzato la nuova strumentazione digitale (optional), ricchissima di informazioni legate alle performance e altamente personalizzabile.
Tecnologica, non estrema. Nel complesso la plancia rimane fedele all’impostazione originale, quindi non arriva ad avere il maxi display a cui ci stanno abituando le ultime Mercedes (Classe A, CLS), ma il nuovo schermo centrale in stile tablet, ora più esteso (10,25 pollici, contro gli 8,4 della serie precedente), che integra la versione più recente del sistema multimediale Comand Online. Mentre ci gustiamo il volante con tasti a sfioramento, in questo caso derivato fedelmente da quello delle auto della Stella di ultima generazione, è impossibile non dare un’occhiata al tachimetro: quasi senza accorgercene siamo finiti oltre i 220 km/h. Del resto siamo sulla classica autobahn tedesca, dove non ci sono limiti, e questa Classe C sembra costruita appositamente per chi ha fretta.
Veloce, come su rotaia. La trazione integrale 4Matic restituisce non solo grande motricità in accelerazione, ma anche una vagonata di aderenza, che si trasduce in un senso di sicurezza totale. Inutile cercare di scomporre la 43 AMG, perché lei rimarrà sempre lì, aggrappata all’asfalto come se viaggiasse su due rotaie. Un’auto per andare veloci quindi, ma senza eccessi. Come testimonia lo sterzo che ha il giusto carico, ma non è poi così rapido e comunicativo. Nel frattempo è scesa la sera, che ci permette di gustare i nuovi fari full Led adattivi, con una potenza luminosa che può arrivare fino a 650 metri, senza il rischio di abbagliare i veicoli che sopraggiungono.
C'è anche il "mild hybrid". Con il restyling arriva anche un'interessante versione di ingresso: la 200 a benzina, che, però, non abbiamo ancora avuto modo di guidare. In questo caso gli ingegneri tedeschi hanno cercato di ottenere la massima efficienza, grazie a un 1.5 turbobenzina a iniezione diretta da 184 CV, affiancato a un ibrido mild con rete a 48 Volt. Un sistema che permette di avere un boost di potenza aggiuntiva di 10 kW (poco meno di 14 CV), grazie all’alternatore-starter azionato a cinghia e alimentato attraverso l’energia recuperata in frenata. Non appena arriverà al Centro prove di Quattroruote, sarà interessante capire il reale livello di rendimento di questa nuova tecnologia firmata Mercedes.