Mercedes GLC
Al volante della 300 d
Una Mercedes su tre che esce dal concessionario è una Suv: facile, partendo da questo dato, capire il successo della GLC. E quanto sia importante per la strategia della Casa della Stella. Dopo quattro anni di onorata carriera e oltre 400.000 pezzi venduti (se si considera anche la variante Coupé) ecco allora il restyling di mezza età. Un maquillage importante, che non ha riguardato tanto le forme, quanto piuttosto meccanica e tecnologia. Con prezzi da 48.505 a 57.395 euro e consegne a partire da luglio.
Da fuori. L'occhio più attento scoverà piuttosto facilmente dove è arrivata la matita dei designer: gruppi ottici (tutti a Led, di serie), calandra, paraurti. A completare il quadro sono comparse anche cromature più estese nella parte bassa della carrozzeria, per un look moderatamente off-road. Nell'abitacolo le linee sono quelle di sempre, ma arrivano un paio di novità tecnologiche (optional) ormai sostanzialmente imprescindibili: la strumentazione digitale, con schermo da 12,3” (di serie ci sono due strumenti analogici) e un touch a centro plancia da 10,25”, al posto del 7” di serie. Scegliendoli si conquista anche l'MBUX con i suoi comandi vocali, la navigazione a realtà aumentata e la possibilità di riconoscere i comandi gestuali di pilota e passeggero.
Viaggi comodi e veloci. Tutta nuova la gamma motori, per ora solo a quattro cilindri, con i benzina EQBoost mild-hybrid 48V da una parte e i classici turbodiesel Euro 6d delle 200, 220 e 300 d dall'altra (tutti hanno la trazione 4Matic, per ora). Il cuore a gasolio più potente, con i suoi 245 CV e i 500 Nm tra 1.600 e 2.400 giri, non fa rimpiangere un sei cilindri. Accelerando a fondo emerge un filo di ruvidezza legata al frazionamento ma, come prontezza di risposta e schiena, non ci si può proprio lamentare. Lo stesso discorso vale per il cambio automatico 9G-Tronic, che interpreta sostanzialmente alla perfezione i voleri di chi guida, sia in automatico, sia in manuale. Ed è capace di mantenere, a 130 km/h, un regime che non supera i 1.800 giri, con ovvi vantaggi in termini di silenziosità e consumo. Come da programma, si viaggia un gran bene sulla Mercedes GLC, con i fruscii e il rumore di rotolamento dei grossi pneumatici da 19” che non incrinano il silenzio a bordo. Non è l'auto giusta per aggredire una serie di curve con il coltello tra i denti, ma volendo ci si può togliere qualche soddisfazione, specie con l'assetto attivo Dynamic Body Control o, ancora meglio, se si scelgono le sospensioni pneumatiche Air Body Control: così il rollio è ridotto al lumicino e lo sterzo diventa ancora più diretto.
Quando l'asfalto finisce. Ma la Mercedes GLC conserva, fin da quando era GLK, un'anima spiccatamente fuoristradistica. Scegliendo il pacchetto Offroad, optional, la Suv della Stella diventa così capace di affrontare twist e passaggi piuttosto impegnativi. Con pneumatici stradali, fra l'altro, anche se un tecnico ci ha confessato di aver abbassato le pressioni, per fare più presa. Molto fanno le sospensioni ad aria, che possono alzare il corpo vettura di 50 mm entro i 20 km/h. Così, la GLC libera anche un angolo di attacco pari a 30,8 gradi e uno di uscita da 24,9 gradi, con una profondità di guado da 300 mm: complice la trazione 4Matic e le modalità di guida Offroad e Offroad+, ci si arrampica dove raramente un proprietario di Suv s'avventurerebbe. Confortati da telecamere a 360°, per vedere in qualsiasi momento sullo schermo centrale dove si mettono le ruote.
Sempre sicura. Aggiornati, infine, anche i dispositivi elettronici di sicurezza. La GLC può contare su cruise control attivo con funzione stop&go (Distronic, nel gergo della Stella), sterzo che aiuta l'evitamento degli ostacoli sotto i 60 km/h e i cambi corsia, riconoscimento dei segnali stradali con adeguamento automatico della velocità, assistenza nelle manovre con rimorchio e sistema di assistenza alla frenata attivo, che entra in funzione in caso di svolta se rileva il pericolo di collisione con un veicolo proveniente in senso opposto.