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Toyota Yaris Hybrid
Al volante della nuova generazione - VIDEO

Andrea Stassano
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Al di là delle forme, inedite e grintose, la Toyota Yaris di quarta generazione è una sorpresa sotto tanti punti di vista. Certo, l’immagine e la qualità percepita risaltano al volo, ma bisogna mettere sul tavolo anche e soprattutto le accresciute qualità dinamiche, dovute all’adozione dell’esordiente variante compatta della piattaforma Tnga e ulteriori innovazioni tecniche, riguardanti il powertrain. Andando a toccare così la strategica voce dei consumi e delle emissioni, che è stata, finora, uno dei fiori all’occhiello della compatta giap.

Tante chicche. Per conoscere da vicino la Yaris Hybrid – è questa la variante più richiesta dalla stragrande maggioranza della clientela italiana – siamo andati in Portogallo, per una full immersion tecnica e per ricavare le prime impressioni di guida. Si trattava, è giusto dirlo, di esemplari di pre-produzione (e con una camuffatura super light, essendo un primo test), più vicini alla versione definitiva sul fronte della componente dinamica. Il modello di serie sarà commercializzato in giugno, insieme alla versione 1.0 benzina. Molte, dicevamo, sono le news tecniche della Yaris Hybrid, tanto che qui il sistema arriva alla quarta generazione “plus”, un passo ulteriore rispetto alla pur recente Corolla. E questo perché tutto il pacchetto è stato rivisitato, a partire dal motore termico, sempre un 1.5 a ciclo Atkinson a iniezione indiretta, ma ora a tre cilindri, quindi più compatto, leggero e dotato di apprezzabile coppia in basso, grazie anche alla corsa molto lunga (97,6 mm). L’unità a benzina, che eroga 91 CV e 120 Nm, vanta quattro valvole per cilindro e la doppia fasatura variabile, di tipo elettrico lato aspirazione e idraulico lato scarico. Molto elevato il rapporto di compressione, ben 14:1, dovuto a camere di scoppio speciali e alla combustione ad “alta velocità”. Il tutto, ovviamente, per ottenere il miglior rendimento termodinamico e quindi consumi ed emissioni ridotti (in sede di pre-omologazione, la Casa dichiara rispettivamente 27 km/l e 86 g/km di CO2 nel ciclo Wltp). Ma questo non è che l’inizio, perché la parte elettrica riserva diverse novità, col motore Mg2 sincrono a magneti permanenti che lavora a 580 Volt, erogando 79 CV e 141 Nm (la potenza totale del sistema è di 116 CV, 15 in più rispetto a quella della serie attuale). Anche la batteria, ovviamente, contribuisce al salto di qualità, perché non è più realizzata al nichel metallo-idruro, ma agli ioni di litio. La capacità non è dichiarata, anche se potrebbe essere di 1,2 kWh: comunque sia, è più piccola e leggera di 12 chili dell’attuale, è raffreddata ad aria e si trova sotto al divano, di fianco all’accumulatore tradizionale. Anche per questo – sostengono i tecnici Toyota – il volume del bagagliaio è rimasto praticamente lo stesso di prima (valore dichiarato, 286 litri).

La base conta. Sotto la carrozzeria troviamo dunque la nuova piattaforma Tnga (GA-B), che verrà utilizzata, con le opportune modifiche, anche sulla futura B-Suv della Toyota, chiamata alla prima apparizione, sotto forma di concept, al Salone di Ginevra. Molto più rigida della precedente, rinforzata in vari punti nevralgici, la piattaforma ha consentito di disegnare un’auto più larga (di 5 cm), dal passo più lungo (idem), più bassa (di 4 cm) e con un baricentro a sua volta ribassato (1,2 cm). La taglia non aumenta, anzi si ferma a 3,94 metri, confermando a tutto tondo la vocazione urbana. Anche la seduta è stata abbassata di 2,1 cm e arretrata di sei, per centrare le masse. Lo si nota subito, una volta entrati nell’abitacolo: oltretutto il volante, più piccolo di diametro, è pure più verticale, a tutto vantaggio del feeling di guida. La strumentazione digitale a “cannocchiale”, con al centro un display per la verità un po’ troppo incassato, visualizza i dati eco e i classici flussi di energia. Volendo, poi, c’è un sontuoso head-up display a colori da 10”, visto finora solo su modelli di categoria superiore.

Più vivace. Nella marcia normale, si apprezzano subito la buona insonorizzazione e la consueta fluidità di marcia, impreziosita, però, da uno spunto e da una risposta all’acceleratore quasi fulminea. Un’altra cosa, insomma, rispetto alla Yaris attuale: merito del sensibile apporto del motore elettrico, che affianca nel lavoro l’efficiente tre cilindri. E quando si chiede tutto al powertrain, si ottengono prestazioni convincenti, confermate dal netto miglioramento nello 0-100, che scende a 10,5 secondi. In più, con un ridottissimo effetto di trascinamento della trasmissione e-Cvt: un po’ per la maggiore spinta combinata; un po’ per i meriti dell’isolamento acustico; un po’ perché l’automatico lavora bene (ed è completo di funzione Auto hold). Il tutto, sulla scia di quanto abbiamo notato sulla Corolla ibrida più potente. L’altra faccia della Yaris Hybrid affiora quando cominciano le curve: la due volumi, infatti, si inserisce con sicurezza e una buona precisione. In fase di percorrenza l’appoggio è sincero e caratterizzato da un rollio contenuto. Quindi, a voi la scelta: se viaggiare a ritmo regolare oppure alzando un po’ il ritmo, alla ricerca di una guida intuitiva e vivace. Davvero non poco, per una vettura che sembra aver ampliato il suo raggio d’azione in modalità elettrica o, comunque, in zona consumi ridotti. Ribadendo in toto la sua anima green.