Kia EV3
Oltre lo stile c'è (molto) di più - VIDEO
Aspettando la EV2, prevista nel 2026, è la EV3 la porta d’accesso al mondo elettrico della Kia: una Suv lunga 4,3 metri (12 cm più corta della Niro), che in Italia viene proposta con prezzi a partire da 35.950 euro. Compatta, più di quanto non facciano pensare le sue forme slanciate e al tempo stesso rocciose, fa dell’abitabilità uno dei suoi punti di forza, al pari del design, sorprendente nell’insieme e ricercato nei dettagli. In consegna da novembre, è declinata in due versioni e promette fino a 600 km d’autonomia. Per un primo contatto siamo andati a guidarla a Seul, nella sua "casa".
Un salotto da pit-stop. Cominciamo da fermi. Perché una delle sfide per l’auto elettrica - almeno finché i tempi di sosta alla colonnina non si avvicineranno a quelli di un pit-stop dal benzinaio (per la cronaca, la EV3 può recuperare dal 10 all’ 80% di autonomia in mezzora, ricaricando con potenze fino a 130 kW) - è anche essere accogliente quando fa il pieno. I designer coreani, allora, hanno pensato a un elegante tavolino che scorre fuori dal bracciolo, su cui è possibile appoggiare, per esempio, un laptop per lavorare nell’abitacolo. In alternativa, quando le ruote non girano, ci si può sempre "tuffare" nell’infotainment, dove non mancano i soliti videogiochi. Un pannello singolo, da ben 30 pollici di diagonale, si staglia sulla plancia diviso in tre schermi. E in mezzo a quelli della strumentazione e del multimedia - entrambi da 12,3’’, con il secondo piuttosto intuitivo da navigare e reattivo al tocco - troviamo un rettangolo touch da 5’’ dedicato alle regolazioni del clima: non il massimo della praticità, dirà qualcuno. Ma per gestire la temperatura, sulla plancia non mancano dei comandi fisici, così come una pulsantiera per richiamare le principali funzioni. Quanto agli arredi, in parte realizzati con materiali riciclati, questi offrono un colpo d’occhio gradevole pur contando nel campionario anche qualche plastica dura.
Abitabilità. La EV3 ha un passo relativamente lungo, di 2 metri 68 centimetri, che ha consentito di aprire tra i sedili anteriori e il divanetto un corridoio abbastanza largo e privo di ostacoli. Passeggeri di tutte le taglie possono adagiare facilmente le gambe e, volendo, scivolare facilmente da una seduta all’altra. Il padiglione dritto, di pari passo, lascia una buona dose di centimetri sopra le teste. Non male anche lo spazio riservato ai bagagli, con un vano da 460 litri, dalla bocca ampia e il piano di carico posizionabile su due differenti livelli, anche se poco dotato di accessori.
Come va. Al lancio, la Kia EV3 è proposta in due versioni con batterie Nmc: da 58,3 kWh e 430 km d’autonomia nominale, oppure Long Range (a partire da 39.950 euro) con 81,4 kWh di capacità e fino a 605 km di percorrenza nel ciclo Wltp. Per entrambe, il powertrain a motore e trazione anteriore eroga 204 CV e 283 Nm. Lo 0-100 km/h, rispettivamente, si ferma a 7,5 e 7,7 secondi, mentre la velocità massima è autolimitata a 170 km/h. Spunto in partenza e una buona spinta “on demand” non mancano mai, come ormai su quasi tutte le Bev: la EV3, dal canto suo, dosa entrambe con dolcezza, risultando un’auto facile per chi si avvicina all'elettrico per la prima volta. Passando dal settaggio Normal a quello Sport, la tempra di questa Suv cambia poco: chi cerca prestazioni più spinte dovrà aspettare le varianti integrali a doppio motore, soprattutto la GT. Ma se ne riparlerà nel 2025 inoltrato, o addirittura nel 2026.
La tecnologia aiuta. Quanto a consumi, dopo un turno di guida (con altri due passeggeri a bordo) ho consumato il 9% dell’energia per fare 53 km, con una media – da computer di bordo - di 16,5 kWh per 100 km. Ben insonorizzata, la EV3 tiene in disparte fruscii e rumori di rotolamento anche quando calca le strade a scorrimento veloce e il tachimetro supera i 100 km/h. In città, invece, i passaggi su buche e rallentatori sono ben neutralizzati dal lavoro delle sospensioni. Promosso anche il confort di marcia, dunque, ben supportato dalle tecnologie di bordo: gli Adas di Livello 2 sono di serie, grazie alla presenza di del cruise intelligente e del mantenimento della traiettoria. Acquistando dei pacchetti extra o scegliendo gli allestimenti d’alta gamma si può avere anche l’Highway Driving Assist con cambio di corsia automatico, mentre il Blind Spot View Monitor - che nelle svolte mostra se il campo è libero a destra o a sinistra proiettando le immagini sul quadro strumenti – è riservato alla ricca GT-Line Plus, al pari del sistema che permette di fare uscire l’auto dal parcheggio con comandi da remoto. Infine, ha tante sfumature la frenata rigenerativa, che sulla EV3 ha compiuto un’ulteriore evoluzione. Si può tarare il recupero su più livelli (da 0 a 3) e optare per la guida “monopedale”, dove l’auto decelera fino a fermarsi. Nella giungla del traffico di Seul ho trovato però particolarmente comoda la funzione automatica (Smart Regenerative System), in cui a gestire il coasting e l’intensità delle decelerazioni ci pensa il sistema di bordo, basandosi su sensori e navigatore.