Volkswagen
Le curiosità del WRC
Con tre gare d’anticipo, la Volkswagen si è già assicurata il titolo mondiale rally Costruttori (e per quello Piloti, a Ogier manca solo la certezza matematica, ma nei confronti del compagno di squadra Latvala…). Come ogni risultato un po’ speciale, anche questa vittoria porta con sé un certo numero di curiosità, che qui vogliamo ricordare.
Rapidità. Il successo della Volkswagen è il più rapido da quando è stato introdotto l’attuale sistema di assegnazione dei punti: è, infatti, arrivato dopo che è stato disputato il 77% della stagione. A far meglio, in assoluto, fu però la Lancia che, nel 1989, con il vecchio sistema di calcolo riuscì a sconfiggere la Toyota dopo solo sei delle dieci gare previste.
Vittorie. Fino al Rally d’Australia, che ha assegnato il titolo Costruttori 2014, le Polo WRC hanno partecipato in tutto a 23 rally mondiali, vincendone 19 (15 con Ogier, 4 con Latvala), ovvero più dell’80%. Dal loro debutto, nel gennaio 2013, le vetture tedesche si sono imposte in 297 prove speciali delle 428 disputate; in 40 speciali, tre piloti del team (Ogier, Latvala e Mikkelsen) hanno occupato le prime tre posizioni.
Sconfitte in casa. Le Volkswagen, in due stagioni, hanno vinto in tutti i Paesi dove si è corso (quattrodici), tranne che… in Germania. In patria, infatti, la Casa tedesca è stata battuta per due anni di fila, nel 2013 dalla Citroën, quest’anno dalla Hyundai, al suo primo successo iridato. Quasi una beffa…
Museo. Una delle Polo WRC, ed esattamente la numero 11 tra quelle fabbricate, finirà presto la sua carriera ad Autostadt, il parco-museo del gruppo tedesco che si trova a Wolfsburg; è l’esemplare che permise a Ogier e Ingrassia di vincere la prima gara nel WRC, il Rally di Svezia del 2013. Il telaio è stato poi impiegato in altre sei occasioni, ottenendo quattro successi (e risultando, quindi, il più vittorioso finora prodotto).
Tempi e numeri. Ci vogliono 350 ore di lavoro per costruire una Polo WRC nuova, partendo da una scocca della versione stradale, sverniciata e priva di tetto. Essenziali, nei rally mondiali, sono i tempi dell’assistenza, limitati, a seconda dei casi, a 15, 30 o 45 minuti: sulla Polo, ne bastano 12 per sostituire il cambio, 7 per cambiare un cuscinetto delle ruote. Un motore (che eroga 315 CV di potenza), invece, dura in medie cinque gare, pari a circa 2.500 km di prove speciali e 10.000 di trasferimenti. I componenti del team, nel corso di una stagione, percorrono circa 100.000 km. A fine ciclo, il propulsore viene smontato in oltre 300 pezzi, verificati nella loro usura al millesimo di millimetro. I dischi dei freni anteriori hanno un diametro di 355 millimetri; possono raggiungere senza problemi i 900 °C di temperatura. In ogni gara, meccanici e ospiti bevono in tutto 240 litri di caffè e consumano 1.400 lattine di Red Bull, partner del team. Gli ingegneri, invece, elaborano 17,5 gigabytes di dati per ogni rally. I membri della squadra provengono da una ventina di Paesi diversi, dall’Australia alla Lituania, dalla Nuova Zelanda all’Italia; circa la metà faceva parte del gruppo che ha consentito alla Volkswagen di vincere, prima di lanciarsi nel Mondiale rally, tre edizioni della Dakar con la Race Touareg (dal 2009 al 2011).
In viaggio. La squadra si sposta nelle gare europee con sette camion, che trasportano le tre Polo WRC, l’ufficio per gli ingegneri e i team manager, tutte le parti di ricambio, gli attrezzi da lavoro, il sistema di pulizia per i componenti e le strutture che permettono di allestire il parco assistenza. Altri tre camion, invece, sono adibiti all’ospitalità del team, della stampa e… alle toilette. Parti di ricambio e utensili (in tutto, ne bastano 66 per intervenire su qualsiasi parte della vettura) sono contenuti in 16 armadi, 40 gavoni di alluminio e 15 “rack” aperti. Per le gare oltreoceano, il materiale viene spedito per via aerea in circa 40 container. E.D.