Cerca

Tecnologia

Auto elettriche
Parola d'ordine: semplicità

1 / 4

Auto elettriche - Parola d'ordine: semplicità

2 / 4

Auto elettriche - Parola d'ordine: semplicità

3 / 4

Auto elettriche - Parola d'ordine: semplicità

4 / 4

Auto elettriche - Parola d'ordine: semplicità

Le auto elettriche godono di un grande vantaggio: la loro sostanziale semplicità. Il motore elettrico, infatti, è composto da un minor numero di parti e risulta meno complesso rispetto a quello endotermico; inoltre, per le sue caratteristiche intrinseche può fare a meno del cambio e della frizione. Oggi ci troviamo di fronte a una nuova generazione di vetture a batteria: se, infatti, molte auto convenzionali sono state convertite alla trazione elettrica, cosa che non consente di sfruttare in modo ottimale il diverso tipo di propulsione, i modelli più recenti sono invece stati progettati fin dall’inizio per adottare il solo motore elettrico, ottimizzando il layout degli organi della vettura. In questi casi, il pacco batteria è collocato sotto il pianale, a poca distanza dal suolo e vicino al centro dell’auto: in tal modo, la sua massa (che è rilevante) consente di abbassare il centro di gravità del veicolo, a beneficio del comportamento stradale. Inoltre, il telaio che racchiude l’accumulatore contribuisce a irrobustire la scocca, costituendo un ulteriore elemento di sicurezza. In genere, è realizzato con profilati estrusi di alluminio, che tutelano l’integrità dell’insieme in caso di urti, in seguito ai quali l’accumulatore viene disconnesso (cosa che comporta costi di ripristino molto elevati).

Uno o due. Sui modelli “nativi” elettrici, il motore, che con il riduttore e il differenziale forma un insieme molto compatto, è di solito collocato al retrotreno. Ottenere prestazioni più elevate con una Ev è, però, relativamente facile: si può montare, infatti, più di un propulsore. E quando ne viene installato uno per asse, si ottiene la trazione integrale. Sulle top car si possono trovare anche due propulsori sullo stesso asse: in questo modo, è possibile distribuire a piacere la coppia motrice tra le ruote. Sulle vetture a zero emissioni, come abbiamo detto, possono mancare il cambio e la frizione, ma non il differenziale, che consente alle ruote motrici dello stesso asse di girare in curva a velocità differenti. Non è, invece, necessario sulle elettriche a trazione integrale il differenziale centrale, perché si utilizzano due motori.