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Cosa sono le batterie IBIS e perché promettono bene

Paolo Odinzoff
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Stellantis - Cosa sono le batterie IBIS e perché promettono bene

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Stellantis ha avviato i test su strada del primo sistema integrato di batterie intelligenti. Annunciata nel 2022, questa tecnologia innovativa – sviluppata nell’ambito del progetto IBIS (Intelligent Battery Integrated System) – è stata installata per la prima volta su un prototipo basato sulla Peugeot e-3008. Si tratta di un passo cruciale verso la produzione di serie, prevista entro la fine del decennio.

Il progetto nasce da una collaborazione tra Stellantis, Saft (sussidiaria di TotalEnergies), E2-CAD, Sherpa Engineering e istituti di ricerca come CNRS e Université Paris-Saclay. Dopo anni di test in laboratorio, IBIS entra ora nella fase di sperimentazione in condizioni reali.

Come funziona IBIS

La vera rivoluzione delle batterie IBIS sta nell’architettura modulare intelligente, progettata per garantire efficienza, sostenibilità e riduzione dei costi. Il sistema ottimizza l’uso dei materiali, semplifica il riciclo e il riutilizzo in applicazioni di seconda vita, riducendo l’impatto ambientale.

La batteria sperimentale, montata sulla e-3008, ha una capacità di 65 kWh (contro i 73 kWh della versione standard) ed è composta da 24 moduli, ognuno con 12 celle e una propria elettronica di potenza. In pratica, ogni modulo è un’unità autonoma che gestisce l’erogazione energetica. Inverter e caricatore sono integrati nei moduli, eliminando componenti separati e predisponendo il sistema per future chimiche più avanzate. Questo significa che la conversione della corrente e la gestione della ricarica avvengono direttamente all’interno della batteria.

Più potenza, meno peso, maggiore efficienza

Grazie alla gestione intelligente, i moduli lavorano in parallelo fornendo energia in base alle necessità:

  • +10% di efficienza nel ciclo WLTC
  • +15% di potenza massima (172 kW contro 150 kW)
  • 40 kg in meno di peso
  • +17 litri di volume utile

Se un modulo si guasta, viene escluso senza compromettere il funzionamento complessivo, aumentando l’affidabilità. Inoltre, i moduli possono essere sostituiti singolarmente, prolungando la vita della batteria e semplificando la manutenzione. Anche la ricarica migliora: -15% di tempo in AC a 7 kW e -10% di consumo energetico.

Una tecnologia ambiziosa

“Lo sviluppo di IBIS è destinato a trasformare il modo in cui vengono progettate e utilizzate le batterie nelle auto elettriche e non solo”, spiega Anne Laliron, Senior Vice President e Head of Tech Research di Stellantis. “Ci saranno ulteriori miglioramenti, ma questa tecnologia rappresenta un passo avanti decisivo per ripensare l’architettura dei sistemi di accumulo energetico.”