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Alfa Romeo
B-Suv, il progetto prende forma grazie alle "sorelle"

Luca Cereda
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Alfa Romeo - B-Suv, il progetto prende forma grazie alle "sorelle"

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Alfa Romeo - B-Suv, il progetto prende forma grazie alle "sorelle"

Svelata la Fiat 600e, ormai resta da scoprirne solo una. Stiamo parlando delle sorelle di Tychy, le tre vetture (anche) elettriche – realizzate sul medesimo pianale – che Stellantis costruirà nello stabilimento polacco ex Fca. E a mancare all’appello, a ruota della sport utility compatta torinese e della ben nota Jeep Avenger, è ovviamente la B-Suv Alfa Romeo. Probabilmente la più attesa del trio, non fosse altro perché si tratta, in assoluto, della prima elettrica del Biscione.

Quando arriverà. I tempi di lancio sul mercato non sono strettissimi: l’arrivo del modello (la cui lunghezza dovrebbe aggirarsi intorno ai 4 metri e 20) è infatti pronosticato entro la prima metà del 2024. Sappiamo, però, che mai come di questi tempi, soprattutto per ragioni industriali, le Case giocano con largo anticipo, facendo intercorrere diversi mesi tra la presentazione di una "new entry" e il suo approdo nelle concessionarie. È possibile, dunque, che entro la fine del 2023 la sport utility di Arese possa decidere di uscire allo scoperto, mostrandosi al pubblico nella sua veste finale, che qui abbiamo ricostruito nei nostri rendering esclusivi. Intanto, le anticipazioni dalla Casa arrivano col contagocce. L’ultima mossa, via social, ha direttamente tirato in ballo i fan, chiamati a indovinare il nome della prossima Alfa. In passato era circolato Brennero, poi smentito ufficialmente dal costruttore.

Una batteria, quanti cavalli? Aspettando che il Biscione esca allo scoperto, sono le sue parenti a delineare i contorni del progetto, ampiamente condiviso nella parte hardware. Alla luce di quanto visto sulla 600e, la B-Suv elettrica Alfa Romeo dovrebbe riprodurre lo stesso schema, con un motore anteriore, che potrebbe esprimere qualche cavallo in più rispetto ai 156 in dote all’omologa del Lingotto, e una batteria da 54 kWh, che mette nel mirino un’autonomia di circa 400 km. Le sinergie alla base del progetto, tuttavia, non dovrebbero impedire alla Casa di variare il canovaccio dal punto di vista tecnico. E se, da un lato, appare improbabile il ricorso a batterie dal taglio superiore, non è da escludere, trattandosi di un’Alfa Romeo, una variante integrale in chiave sportiva, peraltro già annunciata per la Jeep Avenger (seppur con tutt'altra caratterizzazione). Uno sviluppo del genere, al momento comunque ipotetico, potrebbe dare vita a una versione Quadrifoglio, che però, nel frattempo, il ceo del marchio, Jean Philippe Imparato, intervistato da Quattroruote, ha smentito per il modello di segmento superiore, la Tonale. Tutto, dunque, resta da vedere.

Interni senza incognite. Alla Tonale, ovviamente, si ispirerà lo stile, caratterizzato, anche nel caso della B-Suv, dall’ormai inconfondibile firma luminosa del marchio di Arese. E negli interni? Dopo aver visto l’abitacolo della Avenger e quello della Fiat 600e, immaginando la plancia dell’Alfa Romeo B-Suv è impossibile non visualizzare un touch screen flottante al centro, a sormontare una sottile pulsantiera sulla console centrale, il selettore di marcia, un’ampia vasca portaoggetti (con copertura ripiegabile) e un tunnel centrale piuttosto spoglio di comandi.

Non solo elettrica. Parliamo, per finire, di gamma motori. L'elettrico sarà la prima (ma non l’unica) proposta per questa Suv compatta. Sin dal lancio dell’Avenger, infatti, sappiamo che il gruppo Stellantis si è tenuta aperta la possibilità di introdurre varianti endotermiche (sulla Jeep temporaneamente riservate al mercato italiano e a quello spagnolo), avendo utilizzato un pianale che, di fatto, è un’evoluzione di quel Cmp impiegato dal gruppo Psa, per esempio, sulle Peugeot 2008 ed e-2008. E se l’Avenger, come alternativa alla versione Ev, ha optato per una variante puramente a benzina, equipaggiata con l’1.2 PureTech, per la 600e è stato annunciato l’arrivo di un ibrido. L’Alfa Romeo B-Suv che farà? Con ogni probabilità, opterà a sua volta per il mild hybrid, magari lo stesso, su base tricilindrica, introdotto recentemente sulla Peugeot 3008. D’altronde, lo stesso Imparato ha già sottolineato l’importanza di rendere la più piccola delle Alfa un’auto più accessibile di quanto fosse possibile con il solo elettrico puro. A tal proposito, difficile fare una previsione sui prezzi, anche se quelli annunciati per la 600e potrebbero darci dei riferimenti: con la torinese proposta a partire da 35.900 euro, è possibile che la B-Suv elettrica dell'Alfa possa entrare sul mercato con listini di poco al di sotto quota 40 mila euro. Per per poi scendere con l’aiuto di promozioni e incentivi.