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Rimac
Le hypercar elettriche dell'affaire Bugatti - FOTO GALLERY

Alessandro Mirra
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Rimac - Le hypercar elettriche dell'affaire Bugatti - FOTO GALLERY

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Croata. La Rimac Automobili è una startup del mondo delle quattro ruote che deve la sua fama alle hypercar elettriche. L’azienda, nata nel 2009, ha sede a Sveta Nedelja (Croazia) e conta oggi 700 dipendenti.

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Giovane e influente. Il fondatore è il croato Mate Rimac, classe 1988, un ragazzo con il pallino dell’hi-tech: quando è ancora alle scuole superiori, registra vari brevetti, tra cui quello di un guanto capace di sostituire tastiera e mouse. Nel 2017 Forbes lo ha inserito tra i 30 imprenditori under 30 più influenti al mondo. Sempre a Sveta Nedelja ha fondato la Greyp, una startup di sofisticate e-bike.

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Un retrofit. La storia della Rimac inizia con la conversione elettrica di una vecchia BMW Serie 3 E30 alla quale si era fuso il motore. Seguendo il copione di tante aziende tecnologiche di successo, il primo prodotto della Rimac viene quindi partorito in un garage, con l’ausilio dell’ingegnere Igor Pongrac, che in seguito diventerà capo della produzione aziendale. 

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Da primato. Proprio grazie al retrofit della bavarese, nel 2012 la e-M3, più volte modificata e ormai diventata un veicolo laboratorio per l’azienda, vede riconoscersi diversi record nella sua categoria, come l'ottavo di miglio in 7,549 secondi e il quarto di miglio in 11,808 secondi.

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Dreamcar. L’azienda, che ha ormai raccolto le attenzioni di generosi finanziatori, presenta nel 2011 la Concept One, per molti la prima vera hypercar a emissioni zero della storia.

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Non solo un prototipo. La vettura, per cui già all’epoca viene dichiarata una potenza ben superiore ai 1.000 CV, non è solo una concept: nel 2012 viene infatti annunciato un prezzo di 740 mila euro (che in realtà salirà sensibilmente) per assicurarsene un esemplare. Per la versione di serie, invece, bisognerà attendere qualche anno.

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In Formula E. Nel 2014 la Concept One diventa l’auto ufficiale del direttore di gara della Formula E, l’ormai nota kermesse delle monoposto elettriche. Nello stesso anno, l’azienda ottiene il riconoscimento di Best Croatian Employer come miglior datore di lavoro croato tra le aziende di medie dimensioni.

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Cresce la forza lavoro. Già nel 2015 ammontano a 100 le persone impiegate dalla Rimac. Come già accennato, oggi sono sette volte di più.

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In salita. Sempre nel 2015, la Casa prende parte alla Pikes Peak International Hill Climb, la nota cronoscalata del Colorado, con la E-Runner Concept One guidata dal pilota Nobuhiro Tajima: si classificherà secondo, dietro la Drive eO di Rhys Millen, un’altra vettura elettrica.

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Première elvetica. La versione di serie della Concept One viene finalmente presentata nel 2016, al Salone di Ginevra. La potenza è di 1.088 CV, mentre la coppia massima è di 1.600 Nm.

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Quattro unità. La vettura è dotata di quattro motori elettrici, uno per ogni ruota: tale soluzione consente un efficace sistema di Torque Vectoring per il controllo dinamico della trazione.

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Batterie al centro. La posizione degli accumulatori da 82 kWh, disposti come visibile nell’immagine precedente in posizione trasversale centrale, crea un tunnel rialzato al centro dell’abitacolo.

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Più potente. Sempre alla kermesse elvetica del 2016 viene presentata la Concept S, una variante più estrema della Concept One. La potenza del prototipo è di 1.384 CV, mentre la coppia massima è di 1.800 Nm. Secondo la Casa, la vettura può toccare i 365 km/h e accelerare da 0 a 300 km/h in 13,1 secondi.

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La collaborazione. Il Salone di Ginevra del 2016 è inoltre la vetrina che suggella la collaborazione tra la svedese Koenigsegg (nella foto, il patron Christian von Koenigsegg con Mate Rimac) e l’azienda croata, le cui batterie vengono adottate dalla hypercar Regera.

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L’incidente. All’inizio dell’estate 2017, il conduttore di Top Gear Richard Hammond perde il controllo della Rimac Concept One durante la cronoscalata Bergrennen Hemberg, in Svizzera. Riesce a salvarsi, cavandosela con una frattura al ginocchio, ma per l’hypercar, che prende fuoco dopo il ribaltamento, non c’è nulla da fare.

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Una nuova generazione. Nel 2018, sempre al Salone di Ginevra, viene presentata la C_Two, ovvero il secondo modello destinato a entrare nel listino della Casa croata. I quattro propulsori elettrici erogano ben 1.914 CV, mentre l’autonomia dichiarata è di circa 650 km grazie alle batterie da 120 kWh.

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Va a ruba. Secondo la Casa, questo modello è in grado di accelerare da 0 a 300 km/h in 11,8 secondi, mentre la velocità massima è di 412 km/h. Nonostante le cifre iperboliche (si parla di oltre due milioni di euro effettivi per accaparrarsi un esemplare), sembra che le 150 unità previste siano già state tutte ordinate.

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I capitali di Porsche. Nel 2018 viene annunciato l’ingresso della Porsche nel capitale aziendale, con una partecipazione del 10% (salirà al 15,5% nel 2020). Nella foto, il ceo della Casa tedesca Oliver Blume e Mate Rimac.

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La partnership con i coreani. Nel 2019 il costruttore avvia una collaborazione con il gruppo Hyundai per lo sviluppo delle auto elettriche. L’investimento dei coreani ammonta a 80 milioni di euro, di cui 64 provenienti dalla Hyundai e 16 dalla Kia.

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Acquisizione in vista? È notizia di questi giorni la trattativa in corso tra la Rimac e il gruppo Volkswagen per la cessione della Bugatti alla Casa croata. Con un eventuale esito positivo della trattativa, la startup acquisirebbe strutture fondamentali per la sua espansione e il prestigio storico legato al marchio francese (con una parentesi italiana).

Non solo Tesla: l’evoluzione delle auto elettriche ha dato vita a tante piccole aziende che stanno puntando forte sulla mobilità a zero emissioni. Tra queste c’è anche la Rimac Automobili, una Casa croata fondata nel 2009 alle porte di Zagabria dopo che il suo patron, Mate Rimac, era già riuscito nell’intento di installare un powertrain elettrico su una vecchia BMW Serie 3.

Ambizione croata. Di fatto, quell’idea nata in un garage (ricordate gli esordi della Apple?) si è trasformata in una moderna startup, oggi persino in trattativa con il gruppo Volkswagen per l'acquisizione della Bugatti, di cui vi raccontiamo la storia, i modelli e altre curiosità nella nostra galleria d’immagini. Del resto, si tratta di una realtà che fa gola ai grandi colossi dell’auto e offre lavoro a 700 persone, come l’italiano Daniele Giachi, direttore dell’engineering aziendale, al quale abbiamo fatto qualche domanda sulla nuova C_Two. L’intervista, che troverete su Quattroruote di ottobre, fa parte di un più ampio reportage di otto pagine in cui l’innovatore Mate Rimac ci apre le porte della sua azienda, per poi darci l’opportunità di guidare proprio il nuovo bolide della Casa.