Porsche - Le quattro cilindri di Zuffenhausen - FOTO GALLERY
Porsche 356 N.1. Si tratta dell’auto che nel 1948 dà vita al mito della Porsche, con un motore da 1.131 cm3 a cilindri contrapposti derivato dal boxer raffreddato ad aria della Volkswagen, in quest’applicazione ruotato di 180° e collocato in posizione centrale posteriore. Grazie ad alcune modifiche rispetto all’originale, la sua potenza raggiunge i 40 CV.
Porsche 356. La 356.001 è solo il preludio della serie 356 che, fino al 28 aprile del 1965, raccoglierà più di 76 mila ordini. Le prime versioni, come già detto, vengono equipaggiate con il boxer del Maggiolino, con una cilindrata di 1.131 cm3, poi scesa a 1.086 cm3 per gareggiare nelle categorie fino a 1.1 litri. Negli anni arriveranno poi altre motorizzazioni a quattro cilindri.
Porsche 540 America Roadster. È il modello del 1952 basato sul telaio della 356 che anticipa Oltreoceano quella che sarà la leggendaria Speedster. Come quest’ultima, viene prodotta sulla base di una specifica richiesta dell’importatore Max Hoffman, che anni dopo sarà determinante anche per il progetto dell’Alfa Romeo Duetto. Il motore è un quattro cilindri 1.5 boxer da 70 CV.
Porsche 550 1500 RS. Nata nel 1953 sull’esempio di un’analoga spider per le competizioni realizzata da Walter Glöcker, pilota e concessionario della Casa, ha un telaio tubolare d’acciaio e una carrozzeria d’alluminio che contribuisce a contenere il peso in 550 kg. Dotata di un 1.5 da 110 CV (in seguito saranno 125), è tristemente legata al ricordo della morte di James Dean.
Porsche 597 ''Jagdwagen''. Nasce nel 1955 per rispondere a un bando di appalto dell’esercito della Repubblica Federale Tedesca. Robusta e inarrestabile (supera pendenze di oltre il 60%), viene prodotta in 71 esemplari, alcuni dei quali equipaggiati con un motore di 1.488 cm3 da 50 CV, mentre altri adottano un’unità da 1.582 cm3.
Porsche 718 RSK. Evoluzione della 550A, viene sviluppata nel 1957. Il motore di 1.5 litri eroga ora 142 CV, che nell’anno successivo saliranno a 148 con l’aumento di cilindrata a 1.6 litri, ottenuto con un alesaggio di 87,5 mm. Nel primo biennio viene prodotta in 135 unità, a cui si aggiungeranno altri 20 esemplari nel 1959.
Porsche 356B Carrera GTL Abarth. Si tratta di una variante alleggerita della 356B Carrera GT commissionata dalla Porsche a Carlo Abarth al termine degli anni '50 e realizzata in 20 unità consegnate tra il 1960 e il 1961. Le potenze del motore di 1.6 litri vanno da 115 a 135 CV.
Porsche 904 Carrera GTS. Presentata il 26 novembre del 1963 sul circuito di Solitude, vicino Stoccarda, è la prima Porsche con carrozzeria di vetroresina montata su uno chassis portante d’acciaio. Molto efficace nelle corse, dove fa incetta di vittorie, verrà prodotta in 105 esemplari nelle versioni con motore di 2.0 litri a quattro cilindri.
Porsche 912. Di fatto una 911 con il motore boxer a quattro cilindri di 1.6 litri derivato dalla 356C, nasce nel 1965 per dare un’alternativa più economica alla nuova sportiva di Zuffenhausen. Lo stile è pressoché indistinguibile da quello della prima generazione della più iconica delle Porsche: le differenze più significative si ravvisano nell’abitacolo.
Volkswagen-Porsche 914/4. Si tratta della variante a quattro cilindri della celebre targa nata dalla curiosa joint venture tra la Volkswagen e la Porsche. Al debutto la vettura adotta il motore di 1.7 litri e 80 CV della Casa di Wolfsburg, mentre la 914/6 ha il più nobile sei cilindri di 2.0 litri da 110 CV di Zuffenhausen. Dal 1969 al 1975 saranno 115.627 gli esemplari con il flat four.
Porsche 924. Nata da un progetto inizialmente curato per la Volkswagen, è una 2+2 con il motore anteriore e l’impostazione transaxle. Al posteriore le sospensioni adottano la classica architettura Porsche, mentre davanti trova spazio lo schema MacPherson derivato dalla Golf. Nella sua prima configurazione il motore è un 2.0 litri da 125 CV.
Porsche 944. Evoluzione della 924, viene presentata al Salone di Francoforte del 1981. Il motore è un più nobile quattro cilindri di 2.5 litri da 163 CV, derivato da una bancata dell’unità a otto cilindri della 928. Vettura di grande successo, verrà assemblata in 163.302 esemplari nei dieci anni di produzione. Nella foto, l’auto è accanto a Peter W. Schutz, all’epoca presidente Porsche.
Porsche 984. Il progetto di una spider a quattro cilindri viene avviato nel 1984 su richiesta della Seat (in quegli anni l’Ibiza vanta motori griffati ''Porsche System''), che tuttavia si tirerà indietro. La Casa di Zuffenhausen ne proseguirà lo sviluppo, ma, al posto dell’unità già prodotta per gli spagnoli, il prototipo della 984 verrà realizzato con il due litri della 914. Non entrerà mai in produzione.
Porsche 968. Inizialmente concepita come versione S3 della 944, arriva sul mercato nel 1991 come modello a sé, con un 3.0 quattro cilindri da 240 CV, dotato di regolazione Variocam della distribuzione. Come le precedenti sportive a schema transaxle, è disponibile anche con carrozzeria aperta, che viene scelta dal 28,4% dei clienti.
Porsche 919 Hybrid. È l’auto che nel 2014 segna il ritorno della Porsche nelle competizioni Endurance, dopo ben 16 anni. Il motore termico del suo powertrain ibrido è un inedito quattro cilindri a V di 90°, una soluzione del tutto nuova per la Casa tedesca, che avrà i suoi frutti: per tre edizioni di fila, dal 2015 al 2017, la vettura trionferà a Le Mans.
Porsche Macan. Nel 2016 la Porsche Macan segna il ritorno di un quattro cilindri su un modello di serie della Casa tedesca. La Suv di segmento D adotta da quell’anno un motore sovralimentato di 2.0 litri e 252 CV, destinato alla versione entry level della gamma.
Porsche 718 Boxster. Nel 2016 viene svelata la nuova 718 Boxster (serie 982), il cui nome, ora integrato dalla storica numerazione, è un omaggio alla celebre sportiva di cui vi abbiamo già parlato in questa rassegna. Del resto, come quest’ultima, la rinnovata spider adotta un quattro cilindri boxer di 2.0 litri con una potenza di 300 CV e un altro flat four di 2.5 litri da 350 CV.
Porsche 718 Cayman. La stessa importante novità caratterizza la nuova 718 Cayman, le cui motorizzazioni sovralimentate di 2.0 litri ricalcano quelle della sorella a cielo aperto. Con l’unità da 300 CV della versione entry level il suo boxer ricava ben 25 CV in più rispetto al precedente aspirato di 2.7 litri.
Non solo flat six: la storia della Porsche passa anche per i suoi motori a quattro cilindri. Anzi, si può dire che proprio con il quadricilindrico montato sulla 356.001 prende il via nel 1948 il mito della Casa tedesca. E oggi, in anni di downsizing e riduzione delle emissioni, la meno nobile delle architetture di Zuffenhausen (le sue prime applicazioni derivano da propulsori Volkswagen) sta riscoprendo nuova vitalità. Dal 2016, infatti, la Macan e le 718 Boxster e Cayman adottano anche motori “flat four”, tra i più potenti in assoluto. Merito soprattutto della sovralimentazione, che non fa rimpiangere le prestazioni dei vecchi sei cilindri aspirati. Ne parliamo con maggiori dettagli nella nostra galleria d’immagini, dove abbiamo raccolto le più celebri Porsche con tali propulsori.