Fiat - I 50 anni della 124 Abarth - FOTO GALLERY
La base. La Fiat 124 Sport Spider, disegnata da Tom Tjaarda per la Pininfarina, arriva sul mercato nel 1966, diventando una delle più ambite auto di Torino di quegli anni. Nonostante il nome Spider, si tratta in realtà di una cabriolet 2+2, con un ridotto spazio per chi siede dietro.
La sportiva. L’acquisizione dell’Abarth da parte della Fiat nel 1971 rappresenta l’occasione per presentare, nel 1972, una versione sportiva della 124 Sport Spider. Il prototipo nella foto, privo del lettering Abarth sulla fianca, viene svelato a Ginevra, nel mese di marzo.
In produzione. La 124 Rally Abarth definitiva viene presentata al Salone di Torino nel novembre del 1972. Entra in produzione per raggiungere i 500 esemplari necessari a ottenere l’omologazione nel Gruppo 4 (Gran turismo speciale), venduti al lancio a un prezzo di listino di 3.350.000 lire ciascuno.
Diversa. Nonostante l’aspetto molto simile alla 124 Sport Spider ordinaria, la Rally Abarth risulta profondamente modificata: lo schema a ruote indipendenti rimpiazza la sospensione posteriore a ponte rigido, viene adottato un differenziale autobloccante della Borg Warner e il motore bialbero, la cui potenza passa da 114 a 128 CV, viene alimentato da due carburatori doppio corpo Weber.
Leggera. Notevole è la riduzione del peso, che scende a 938 kg. Il merito va in particolare all’utilizzo di materiale sintetico per i cofani e agli sportelli d’alluminio. Al posto dei paraurti appaiono dei rostri di gomma, e non mancano cerchi di lega a quattro razze da 13'' con pneumatici 185/70. La marmitta Abarth, inoltre, ha il doppio terminale di scarico.
Spoglia. L’alluminio viene adottato persino per il cruscotto, al posto del legno, mentre risulta mancante lo sportello del vano portaoggetti, sacrificato sull’altare della leggerezza al pari del servofreno.
Optional. I sedili sportivi Recaro, piuttosto avvolgenti e in parte rivestiti di velluto, sono una dotazione a pagamento di quest’auto, mentre il rollbar centrale è di serie. La vettura verrà venduta in 955 esemplari fino al 1975, quando il suo listino sale a 4.614.400 lire.
Il test. Su Quattroruote di novembre del 1973 è Emerson Fittipaldi a provare per noi l’auto. Il pilota brasiliano giudica positivamente motore, cambio, freni e ripresa, ma, a quanto pare, non ne apprezza la linea (''non molto bella'') e ha qualche riserva sulla tenuta di strada (''migliorabile al limite'').
Efficace. In ogni caso, grazie alla 124 Abarth Rally, la Casa di Torino ottiene sette vittorie al Mondiale rally, classificandosi seconda tra i costruttori per quattro stagioni consecutive, cioè dal 1972 al 1975, senza dimenticare il trionfo in due campionati europei (1972 e 1975).
Più moderna. Nel 1983, il nuovo bialbero di 2.0 litri del gruppo Fiat, sovralimentato con compressore volumetrico, arriva anche sulla Pininfarina Spidereuropa. Com’è noto, tale modello aveva fatto il suo debutto nel 1982, come rivisitazione europea e a marchio Pininfarina della 124 Spider per gli Usa. Nel Vecchio continente, la scoperta a marchio Fiat risultava fuori listino dal 1975.
Aggressiva. La Spidereuropa Volumex da 135 CV, messa a punto dalle officine Abarth, viene provata da Michele Alboreto su Quattroruote di giugno del 1983: in quell’occasione, il pilota di Rozzano ne apprezza le prestazioni, ''più che adeguate al tipo di vettura''.
Ricca dotazione. Prodotta in 500 esemplari, la Spidereuropa Volumex è dotata di serie di interni di pelle e volante specifico, ma anche cerchi di lega da 15 pollici con pneumatici Pirelli P7 ribassati, fari supplementari e codolini sui passaruota.
Riedizione moderna. Nel 2015 viene presentata a Los Angeles la Fiat 124 Spider, sviluppata in collaborazione con la Mazda sulla piattaforma della MX-5 ND, ma con stile e motorizzazioni differenti. Parliamo di una riuscita riedizione moderna della famosa scoperta disegnata da Tom Tjaarda, equipaggiata con un moderno turbobenzina Multiair di 1.4 litri da 140 CV (160 nella versione americana).
Pungente. La versione a marchio Abarth viene svelata al Salone di Ginevra del 2016. La potenza del 1.4 Multiair sale a 170 CV, portando la potenza specifica a 6,2 kg/CV. La scoperta dello Scorpione si spinge fino a una velocità di 232 km/h e accelera da 0 a 100 km/h in 6,8 secondi.
La trasmissione. La roadster della Abarth viene offerta con cambio manuale a sei rapporti, oppure con un automatico sequenziale Esseesse, controllabile anche tramite i paddle al volante. L’auto è inoltre dotata di un differenziale autobloccante meccanico.
Sportiva. Le sospensioni ricalcano le geometrie della MX-5, con uno schema a quadrilatero alto all’avantreno e un multilink a cinque bracci dietro. Non mancano ammortizzatori specifici Bilstein e barre antirollio maggiorate, mentre l’impianto frenante a quattro dischi è stato realizzato dalla Brembo.
Rombo d’autore. La vettura adotta inoltre di serie lo scarico Record Monza, dotato del sistema dual mode che devia il percorso del gas al variare del regime di rotazione del motore per dar vita a un suono più intenso e profondo.
Look aggressivo. Cinque sono i colori disponibili al lancio, i cui nomi ricordano le grandi sfide rallistiche della sua antenata: bianco Turini 1975, rosso Costa Brava 1972, blu Isola d’Elba 1984, grigio Portogallo 1974 e nero San Marino 1972. Anche il cofano nero opaco, ovviamente, è un omaggio alla sua progenitrice.
Da gara. Sempre al Salone di Ginevra del 2016, l’Abarth presenta la 124 Rally, ideata per gareggiare nella categoria R-GT. Dentro il cofano, in questo caso, c’è un 1.8 da 300 CV, derivato dal 1.750 dell’Alfa Romeo 4C.
Diversa. Sulla 124 Rally il tetto di carbonio è fisso, mentre la scocca risulta quasi del tutto ridisegnata rispetto al modello da cui deriva. Non mancano numerosi settaggi, adattabili a piloti diversi. Nei nostri test, la vettura risulterà in grado di accelerare da 0 a 100 km/h in 4,5 secondi.
Tre auto. Su Quattroruote di aprile del 2017, mettiamo alla frusta le 124 Spider a marchio Fiat e Abarth, oltre alla 124 Rally dello Scorpione. Entrambi i modelli di serie entusiasmano per l’ottima ripresa e il cambio, ma la scoperta a marchio Abarth si fa apprezzare per una guida più ''sanguigna''.
Hard top. Nel 2018 viene presentata la 124 GT, una versione speciale dell’Abarth 124 Spider caratterizzata soprattutto dalla presenza di un tetto rigido asportabile di carbonio dal peso di soli 16 kg e dotato di cristallo con sbrinatore integrato. Tale dotazione contribuisce a migliorare la rigidità torsionale della vettura.
Addio al mercato. Nel 2019 la 124 Spider viene proposta nella gamma 70esimo Anniversario, nata per festeggiare i 70 anni dello Scorpione e caratterizzata da specifici loghi celebrativi. Sul mercato europeo si tratta dell’ultimo anno di commercializzazione: i numeri di nicchia delle 124 Spider a marchio Fiat e Abarth e, probabilmente, i costi elevati per ottenere nuove omologazioni antinquinamento, inducono all’epoca FCA a interromperne le vendite.
Soddisfazione in pista. La vita commerciale della vettura, comunque, continuerà ancora per un po’ Oltreoceano con il Model Year 2020, mentre la versione da gara darà ancora grandi soddisfazioni: nel 2020 conquisterà per la terza volta consecutiva la coppa FIA R-GT, di fatto il campionato mondiale delle gran turismo da rally. Il terzo trionfo si deve ad Andrea Mabellini e alla sua navigatrice Virginia Lenzi con il team Bernini Rally.
Nel novembre del 1972 la Fiat mette in vendita la 124 Abarth Rally, una versione più sportiva e dal carattere corsaiolo della 124 Sport Spider, ideata per ottenere l’omologazione della vettura nel Gruppo 4. Da allora, la 124 open top coi loghi dello Scorpione raccoglierà una propria schiera di appassionati, classificando la Fiat per ben quattro stagioni consecutive nella seconda posizione nel Mondiale rally, tanto che un suo esemplare è oggi esposto al Museo dell’Auto di Torino nell’ambito della rassegna “The Golden Age of Rally”.
La reinterpretazione. Le sue imprese, mai dimenticate, convincono nello scorso decennio il gruppo FCA (oggi Stellantis) a lanciare una riedizione moderna della vettura, grazie alla collaborazione con la Mazda. Come la versione ordinaria a marchio Fiat, la scoperta nasce in Giappone, sulla base della MX-5 ND, ma con proprie caratteristiche che ne fanno un modello ben diverso dalla roadster nipponica. Nella breve carriera di questa vettura – in Europa sparirà dai listini già nel 2020 – le finiture dei cofani e l’installazione del kit racing Alcantara e dello scarico Record Monza vengono tuttavia effettuate a Torino, nelle officine Abarth dello stabilimento di Mirafiori.
La rassegna. Anche in questo caso, la scoperta verrà impiegata per varie stagioni nei rally nazionali e internazionali, facendosi valere nella categoria R-GT, come spieghiamo con maggiori dettagli nella nostra galleria d’immagini, dove abbiamo ripercorso la storia e le caratteristiche della sportiva.