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Industria e Finanza

Gruppo PSA
Pronti a nuove alleanze, anche con FCA

Rosario Murgida
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Gruppo PSA - Pronti a nuove alleanze, anche con FCA

La famiglia Peugeot, socio rilevante del gruppo PSA per quanto non più di controllo, è pronta a sostenere l'amministratore delegato Carlos Tavares nella ricerca di nuove acquisizioni o alleanze, anche con la Fiat Chrysler Automobiles. "Abbiamo supportato il progetto Opel sin dall'inizio. Se si presenta un'altra opportunità, non ci fermeremo. Carlos lo sa", afferma Robert Peugeot, numero uno della holding della famiglia transalpina FFP, in un'intervista alla testata Les Echos.

Serve un "allineamento dei pianeti". Peugeot mette comunque in chiaro che una nuova alleanza o operazione straordinaria può avvenire con il gruppo FCA "come con gli altri" operatori del settore, ma a patto che tutte le caselle del puzzle vadano al loro posto. Tavares, sottolinea il capostipite della famiglia francese, è desideroso di "garantire il futuro e il successo dell'azienda". È sempre necessario "un allineamento dei pianeti" affinché una grande manovra si concretizzi e oggi "nulla" è arrivato sul tavolo. In tal caso - ha sottolineato alla testata - la FFP sarebbe disposta a investire capitali in proporzioni ragionevoli. Alla vigilia del Salone dell'Auto di Ginevra erano emerse indiscrezioni sulla disponibilità di Tavares a valutare nuove alleanze con produttori come General Motors, Fca o Jaguar Land Rover. Il manager portoghese, durante la manifestazione elvetica, ha quindi confermato i suoi propositi senza, però, fornire indicazioni precise su eventuali obiettivi, ma ottenendo comunque risposte favorevoli proprio dal gruppo italo-statunitense per il tramite del suo omologo Mike Manley. "Con loro, come con gli altri, i pianeti potrebbero essere allineati", ha oggi chiarito Peugeot.

Un turnaround eccezionale. Del resto per l'imprenditore francese il grosso del lavoro di risanamento della Casa di Rüsselsheim è completato e quindi i transalpini possono guardare anche altrove: "l'operazione Opel è un successo eccezionale, non pensavamo che il turnaround potesse essere così veloce". Attualmente la FFP detiene il 12,23% del capitale del gruppo PSA. Analoghe partecipazioni sono in mano alla cinese Dongfeng e alla banca pubblica Bpifrance. Tutti e tre i soci hanno inoltre diritti di voto raddoppiati e fino al 2024 sono vincolati da un patto che vieta di incrementare le partecipazioni senza accordi reciproci. Tuttavia, la FFP gode di una certa influenza per il suo passato di azionista di controllo del gruppo fino all'operazione di salvataggio del 2014 orchestrata dallo Stato con l'assistenza dei cinesi. La holding potrebbe, dunque, anche risalire nel capitale una volta scaduto il vincolo sulla falsariga di quanto richiesto in altre società partecipate.  "Investiamo in quote di minoranza con un'ottica di lungo termine, ma abbiamo un certo potere di influenza in virtù del nostro passato industriale", ha argomentato Peugeot, sottolineando come ora la FFP abbia in cassa "600 milioni di euro immediatamente disponibili".