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Industria e Finanza

Volkswagen
Ripresa la produzione della Golf a Wolfsburg

Rosario Murgida
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Volkswagen - Ripresa la produzione della Golf a Wolfsburg

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Volkswagen - Ripresa la produzione della Golf a Wolfsburg

La Volkswagen ha riavviato questa mattina la catena di assemblaggio della Golf nella sua storica fabbrica di Wolfsburg. La ripresa produttiva sarà comunque graduale e a ranghi e capacità ridotti: oggi, per esempio, è previsto un solo turno lavorativo, con il rientro al lavoro di circa 8 mila dipendenti su un organico complessivo di quasi 63.300 persone. 

Da mercoledì altre produzioni. Il crono-programma stabilito dalla direzione aziendale include il riavvio di altre produzioni nei prossimi giorni. Mercoledì è prevista la riattivazione delle attività dedicate alle Volkswagen Tiguan e Touran e alla Seat Tarraco. La produzione dovrebbe attestarsi questa settimana sulle 1.400 auto, per aumentare a 6 mila nel giro di due settimane. La capacità salirà dal 10/15% al 40% dei livelli pre-crisi già dalla prossima settimana grazie all'aggiunta di nuovi turni lavorativi e alla progressiva riattivazione delle forniture di circa 2.600 produttori di componentistica, per la maggior parte tedeschi. Inizialmente le attività sconteranno cicli di produzioni più lunghi del normale per consentire l'applicazione delle oltre 100 misure stabilite dai protocolli di sicurezza concordati con le organizzazioni sindacali nel rispetto delle raccomandazioni dettate dalle autorità sanitarie locali. 

Protocolli condivisi. Il piano per la riapertura include misure quali la fornitura ai dipendenti di dispositivi di protezione, regole per il distanziamento sociale, procedure dettagliate per la sanificazione delle postazioni di lavoro, modifiche all'organizzazione del lavoro e altro ancora. La Volkswagen ha condiviso i suoi protocolli con gli oltre 40.000 fornitori e partner logistici in tutto il mondo. In normali condizioni operative, i 2.600 fornitori della fabbrica di Wolfsburg, provenienti da 71 paesi, consegnano ogni giorno circa 21.000 componenti in circa 2.000 camion e 100 vagoni ferroviari. Ogni giorno, escono dall'impianto circa 180 vagoni e 185 bisarche. 

Solo un primo passo. Il graduale riavvio della produzione va di pari passo con la riapertura della rete di vendita: per esempio, il 70% dei concessionari tedeschi ha riaperto i battenti a partire dalla scorsa settimana in seguito di un primo allentamento delle misure di isolamento varate dal governo di Angela Merkel per contenere il contagio del coronavirus. La Volkswagen è già tornata a produrre componenti a Braunschweig, Kassel, Salzgitter e Hannover all'inizio di aprile e ha ripreso l'assemblaggio di veicoli a Zwickau e Bratislava (Slovacchia) il 20 aprile e a Chemnitz il 23 aprile. Nei prossimi giorni saranno riaperti gli stabilimenti in Portogallo, Spagna, Russia, Sud Africa e Sud America e dal 3 maggio a Chattanooga, negli Stati Uniti. Analoghe riaperture riguardano altri marchi del gruppo Volkswagen come la Skoda, la Seat e l’Audi

Servono incentivi. Sui livelli produttivi pesa, comunque, l'incertezza sull'andamento della domanda ed è per questo che dal settore sono arrivate richieste per un piano di stimolo. Ne è convinto anche Ralf Brandstätter, numero uno del marchio Volkswagen: “La ripresa graduale della produzione è un segnale importante per la forza lavoro, i concessionari, i fornitori e l'economia in generale. In termini di gestione della crisi, tuttavia, si tratta solo del primo passo. È necessario un ulteriore slancio per stimolare la domanda in Germania e in tutta Europa, in modo che i volumi di produzione possano essere successivamente aumentati”. Le richieste del settore e di Wolfsburg sono, tra l’altro, condivse da Stephan Weil, governatore della Bassa Sassonia, tra gli azionisti rilevanti dell'intero gruppo Volkswagen: "Mercoledì incontrerò i governatori delle roccaforti automobilistiche della Baviera e del Baden-Württemberg per discutere di come possiamo aumentare rapidamente le vendite di veicoli. Se riuscissimo a definire incentivi all'acquisto che privilegino al contempo l'ambiente, sarebbe positivo per l'occupazione, l'economia e il clima".