L'Audi segue l'esempio della casa-madre Volkswagen e avvia il programma di ripresa produttiva per gli stabilimenti europei. L'azienda tedesca inizierà gradualmente a riaprire le attività nelle prossime settimane con l'obiettivo di tornare "lentamente alla normalità" entro la fine del mese di aprile.
Si riparte dopo oltre un mese. La ripresa pone fine a oltre un mese di fermo produttivo disposto in seguito al crollo della domanda e alle interruzioni nella catena delle forniture causati dall'emergenza sanitaria da coronavirus nel Vecchio Continente. Il riavvio avverrà in stretto coordinamento con il gruppo Volkswagen e nel rispetto di un pacchetto di misure a tutela della sicurezza dei dipendenti elaborato seguendo le raccomandazioni del Robert Koch Institute e le normative sanitarie di singoli Paesi. Sono state, per esempio, stabilite regole chiare sul distanziamento sociale e norme igieniche per i lavoratori e gli ambienti comuni; è stato inoltre definito un nuovo sistema di turnazione, sono state create barriere fisiche sulle postazioni di lavoro e sono stati forniti dispositivi di protezione ai dipendenti.
Il via in Ungheria. L'Audi, che ha già riaperto da alcuni giorni i cancelli della fabbrica di motori ungherese di Gyor, conta di aumentare gradualmente la produzione dalla fine di aprile secondo un crono-programma predefinito che riguarda diversi impianti di assemblaggio in Europa. Attualmente, la produzione dei modelli della Casa dei Quattro anelli avviene nelle città tedesche di Ingolstadt (A3, A4, A5 e Q2) e Neckarsulm (A4, A5, A6, A7 e A8), a Bruxelles (e-tron) e a Gyor (motori e TT Coupé, Roadster, RS 3 Sedan, S3 Cabriolet e Q3). Nell'impianto della Volkswagen a Bratislava vengono assemblate la Q7 e-tron, la SQ7 TDI e Q8 e in quello russo di Kaluga la Q7. Infine, dalle catene di montaggio della Seat a Martorell esce l'A1.
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