Dialogo Strategico
La E-Car europea al centro dei colloqui
Oggi, 12 settembre, la filiera dell'auto europea incontra i massimi vertici di Bruxelles. È l'ennesimo incontro di un Dialogo Strategico che finora ha partorito risultati deludenti e che rischia ancora una volta di non soddisfare le aspettative. Negli ultimi giorni, i vertici dei costruttori hanno nuovamente chiesto alla Commissione europea di passare dalle "parole ai fatti", trasformando le proposte in azioni urgenti, mentre diversi top manager premono per ammorbidire la strada che porterà al "full electric", attualmente fissato al 2035. L'incertezza sull'esito del confronto è elevata e il rischio di un flop è abbastanza concreto. Del resto, per l'ordine del giorno bisogna fidarsi, per ora, solo delle recenti dichiarazioni di Ursula von der Leyen al Parlamento Ue, dalle quali sono emerse proposte per un'iniziativa continentale destinata alle auto di piccole dimensioni: si tratta delle cosiddette E-Car, cavallo di battaglia di Renault e Stellantis (non certo dei tedeschi). Dunque, le piccole elettriche saranno, molto probabilmente, al centro dei colloqui odierni.
Kei car all'europea. "Proporremo di collaborare con l'industria a una nuova iniziativa denominata 'Small Affordable Cars'", ha affermato von der Leyen durante il discorso sullo Stato dell'Unione. "Credo che l'Europa debba avere la sua E-Car", ha aggiunto la presidente, sottolineando che "in ogni caso, il futuro è elettrico". Le E-Car, essendo modellate sull'esempio delle kei car giapponesi, dovranno dotarsi di una normativa ad hoc, a oggi inesistente. Ma non basteranno a soddisfare un settore, che negli ultimi giorni ha inviato a Bruxelles numerose proposte improntate a una maggiore flessibilità. A tal proposito, il nostro ministro delle Imprese, Adolfo Urso, ha sottolineato come "le case e le associazioni che rappresentano le filiere della componentistica hanno fatto un appello in piena sintonia con le proposte del governo italiano: neutralità tecnologica, flessibilità e pragmatismo per salvare l'auto europea. Spero che la commissione raccolga questo appello e renda l'industria sostenibile in una transizione green che va modulata rimuovendo le follie ideologiche che ne hanno fatto un totem, macigno per le imprese", ha aggiunto Urso.
Sin dal 2020, Quattroruote si occupa di minicar, microcar e "kei car all'europea", inquadrandole come una possibile soluzione per la mobilità cittadina: vi segnaliamo questi approfondimenti che abbiamo realizzato quando il tema non era ancora sulla bocca di tutti.
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- La kei car all'italiana secondo Walter de Silva
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Ma il settore chiede di più. Nonostante gli appelli, sembra che la Commissione voglia limitarsi a pochi passi. Proprio ieri una delle portavoci dell'istituzione, Paula Pinho, ha limitato il raggio d'azione alle E-Car: "Gli incontri serviranno ad assicurarci di poter offrire un'auto elettrica europea economica ed ecosostenibile", ha spiegato. Delusa l'Anfia, l'associazione della filiera italiana: "Oltre all’importante apertura ad una nuova categoria di piccole autovetture, l’industria automotive ha bisogno di un piano strategico che intervenga in maniera rapida e decisa sui fattori di competitività delle produzioni di veicoli e componenti ben elencati ed evidenziati anche nel capitolo automotive del 'Rapporto Draghi'". Ovvero interventi sui costi produttivi, approccio tecnologicamente neutro nella revisione del pacchetto Fit-for-55, sviluppo di infrastrutture di ricarica e progetti europei comuni in aree, come, per l'appunto, le Bev accessibili.