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Lada
Allo studio lo sbarco in Europa

Rosario Murgida
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Lada - Allo studio lo sbarco in Europa

La Lada Niva è ammantata da un alone quasi mitico tra gli appassionati delle automobili e nelle nuove strategie varate dall'amministratore delegato del gruppo Renault, Luca De Meo, è previsto che il marchio "vada al di fuori della Russia". Ci si chiede, dunque, se la Niva non possa un giorno arrivare anche in Europa. Per ora non ci sono piani concreti, ma si tratta di un'ipotesi non esattamente remota, almeno stando a quando dichiarato dalla dirigenza nel corso di una tavola rotonda successiva alla presentazione del piano industriale Renaulution.

Valutazioni in corso. "La Niva è una leggenda non solo in Russia, ma anche in moltissimi Paesi nel mondo. Parliamo di un'auto veramente mitica. Dunque, la Lada e la Niva in particolare hanno il potenziale per essere esportate", ha spiegato Lionel Jaillet, direttore prodotto della Dacia, la quale sarà integrata con il marchio russo per creare una divisione apposita all'interno dell'intero gruppo transalpino. Al momento "non ci sono progetti precisi", soprattutto su quali Paesi presidiare, ma "il potenziale" della Lada al di fuori dei confini natali è certamente oggetto di "valutazione". 

La Dacia Bigster. Jaillet ha parlato anche della concept Bigster svelata durante la presentazione del piano industriale. Prevista per il 2025, il veicolo sarà "un nuovo capitolo nella storia" della Casa, nonché l'alfiere della Dacia nel segmento C. La Bigster sarà offerta con motorizzazioni tradizionali e alternative, tra cui il Gpl. Di gas ha parlato il direttore vendite e marketing Xavier Martinet. "Siamo molto forti in questo tipo di alimentazione e vogliamo confermarla, perché si tratta del miglior compromesso per molte persone. Comunque avremo a disposizione tutte le tecnologie del gruppo e siamo pronti a soddisfare le esigenze della clientela", ha aggiunto il manager. "Continueremo a offrire il Gpl finché potremo farlo e finché i clienti ce lo chiederanno. Per noi è fondamentale, in Italia e anche in Europa". Secondo il direttore generale della Dacia, Denis Le Vot, il modello di business della Casa "rimarrà intatto" anche in futuro: "Continueremo a fare il nostro lavoro per proporre l'essenziale e per essere competitivi, il che significa avere la miglior offerta tramite il giusto equilibrio tra prodotto e prezzo". La parola d'ordine sarà sempre 'essenzialità', ma questo non significa che non ci saranno novità nelle strategie commerciali. Durante la presentazione del piano industriale si è parlato di "un tocco di freschezza in più" per il brand, un aspetto approfondito da Le Vot: "Continueremo a proporre la nostra 'brand proposition', ma pensiamo che, anche grazie alla riduzione dei costi garantita dalla piattaforma Cmf-B, potremo far sì che l'essenziale non sia noioso. Abbiamo già iniziato a dare qualcosa in più in termini di dotazioni", come nel caso della Sandero Stepway. Ora "cercheremo di combinare due aspetti: garantire alle persone l'essenzialità al prezzo migliore sul mercato e, al contempo, rendere più attraente il design". 

Il 20 marzo debutta la Spring. Sul fronte dei nuovi modelli non sono stati rivelati ulteriori dettagli rispetto a quanto indicato nel piano Renaulution: quest'anno la Dacia lancerà le nuove Sandero, Logan e, soprattutto, la citycar elettrica Spring. Le Vot ha ricordato come sia stata scelta una data emblematica per avviare la raccolta ordini: le prenotazioni partiranno, infatti, il 20 marzo, primo giorno di primavera (in inglese 'spring'). A queste novità, infine, si aggiungeranno altre tre vetture entro il 2025, tra cui, a detta del manager, un modello a sette posti.