Al volante della nuova generazione - VIDEO
Dacia Sandero Stepway, capitolo terzo. Un salto generazionale importante che parte dalla nuova piattaforma Cmf-B, quella utilizzata da Renault Clio e Captur, passando per una dotazione di sicurezza al passo con i tempi e un design rifatto da zero. Lei è ancora quella che scegli perché hai bisogno di praticità, spazio e non vuoi svenarti. Rimane low cost, ma solo nel prezzo: 8.950 euro per la Sandero Streetway, 12.600 euro per la Stepway, perché basta farci un giro attorno o, meglio ancora, accomodarsi dentro per capire che ora tira tutta un’altra aria.
Dacia Sandero Stepway 2021: vista e toccata con mano, è ancora low-cost?
Un bel passo avanti anche alla guida. Ma com’è alla guida? Sicuramente più silenziosa di prima. La struttura più rigida e i nuovi pannelli fonoassorbenti hanno ridotto il rumore di fondo a tutte le velocità. Ci si accorge rapidamente anche del nuovo sterzo a comando elettrico. Tradotto: meno fatica in manovra, più stabilità in autostrada. Certo, il comando rimane turistico e non particolarmente preciso ma ora è un compromesso più accettabile rispetto al passato. In questo breve primo contatto su strada ho notato anche il lavoro di ritaratura di molle e ammortizzatori: in curva c’è meno rollio e l’assorbimento sulle asperità risulta più efficace soprattutto al posteriore, punto debole di molte utilitarie. La Sandero va via più composta. E poi sull'esemplare guidato c’è il tre cilindri turbo da 100 cavalli, con doppia alimentazione benzina/Gpl. Gira bene, è pronto sotto, allunga con una certa verve verso la zona rossa, senza alzare troppo la voce, ma il tipico timbro da tre cilindri si fa sentire, compresa qualche vibrazione in folle. Riprese e sorpassi in autostrada non sono affatto un problema, anzi, se non si fa attenzione ci si ritrova ben oltre i limiti. E, tra le tre corsie, la sesta marcia aiuta e tenere bassi consumi e rumore.
Stilosa fuori, pratica dentro. Il design gioca un ruolo fondamentale. Se prima era dimesso e poco appariscente ora è quello di un’auto moderna, muscoloso e ben proporzionato. Su strada si fa notare, grazie anche ai Led impiegati per luci diurne e anabbaglianti. Il nuovo frontale è senza dubbio d’effetto ma, forse, ora il suo stile potrebbe confondersi con quello di altri modelli (vedi Fiat Tipo Cross). Giudizi estetici a parte, la praticità della Sandero Stepway rimane imbattile. Stesse dimensioni della generazione precedente, 4,08 metri di lunghezza e un bagagliaio che, secondo i dati dichiarati dalla Casa, misura 410 litri. Il vano è ben strutturato, rivestito interamente di moquette, sfrutta anche un piano regolabile su due livelli e ci sono ganci per fissare le borse della spesa. Per la sua categoria rimane una delle più abitabili su piazza, anche perché ora la larghezza è cresciuta fino a un 1,85 metri (quasi 10 cm in più). Cambiamenti importanti anche nell'abitacolo grazie a un arredamento moderno e ben confezionato. Le plastiche rimangono rigide, va detto, sia per la parte alta della plancia, sia per i pannelli porta, ma gli accostamenti sono sempre precisi. Il tessuto che impreziosisce plancia e portiere, inoltre è piacevole più alla vista che al tatto.

Quasi una Clio. Insomma, più che una Dacia sembra la sorellina più “basic” di una Clio. E la conferma viene dal grande schermo da 8" del Media Nav, con Apple Car Play e Android Auto (di serie sull’allestimento Confort). Fa una gran scena, si comanda facilmente e offre icone semplici e immediate. Solo lodi, poi, per il comodissimo supporto per il cellulare che spunta proprio di fianco allo schermo. Un’attenzione in più da parte di Dacia per ridurre la distrazione alla guida. E, a sottolineare che le cose sono state studiate bene, pensa la pratica presa Usb di ricarica posizionata appena sotto (ce n’è un’altra nel pozzetto davanti alla leva del cambio).
Tutto al posto giusto. Il confort della Sandero passa anche attraverso i nuovi sedili, comodi e avvolgenti. Sostengono bene e, con i nuovi poggiatesta mutuati da Clio e Captur, sono più riposanti sulle lunghe percorrenze. A completare il quadro pensa il volante regolabile in altezza e profondità, quello che ci vuole per trovare la giusta posizione di guida. Solo la seduta non aderisce sotto le cosce come vorrei, ma sono davvero dettagli. Sulla Sandero il bello è avere tutti i comandi a portata di mano compresi quelli del clima con i suoi tre bei rotelloni in simil alluminio con display integrato. Da auto “grande” pure il freno di stazionamento elettrico e il tettuccio apribile. A semplificare la vita a bordo pensano fari e tergicristalli ad accensione automatica, la retrocamera posteriore con guide dinamiche (le linee ruotano insieme al volante), finestrini e specchietti elettrici e il comodissimo sistema keyless. Ora di sicuro non è più la cenerentola del listino, ha personalità e la tecnologia che serve per viaggiare tranquilli. Un esempio? Ora gli airbag sono sei e c'è anche l’avviso dell'angolo cieco negli specchietti. Un salto generazionale paragonabile a quello che c’è stato tra la Duster prima serie e seconda serie. Ma qui sono andanti oltre con la frenata automatica d’emergenza (attiva da 7 a 170 km/h) e la chiamata d’emergenza e l’assistente per le partenze in salita.
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