Giappone - Kei car, le best seller che ispirano l'Europa
Dacia Hipster. Per ora è solo una concept, ma riprende molte delle soluzioni usate dalle kei car giapponesi e anticipa quelli che potrebbero essere i dettami della E-Car per il mercato europeo.
Honda N-Box. Best seller assoluta del segmento, è in commercio dal 2011 ed è ormai arrivata alla terza generazione. Disponibile in diverse varianti e allestimenti (che modificano anche l’estetica), ha un prezzo che parte da 1.739.100 yen, pari a poco meno di 10 mila euro.
Daihatsu Move. Giunta alla settima serie (la prima è del 1995), adotta forme più squadrate, quasi da veicolo commerciale. La versione re-badged della Subaru si chiama Stella. Il listino del modello base parte da 1.358.500 yen, poco più di 7.500 euro.
Suzuki Spacia. In commercio dal 2013 (quando ha preso il posto della Palette), già dal nome fa capire su cosa si sono concentrati i progettisti giapponesi. In gamma anche le versioni Gear e Custom, dal look rispettivamente più fuoristradistico e sportiveggiante. In Giappone è venduta anche dalla Mazda con il nome Flair Wagon.
Daihatsu Tanto. Presentata nel 2003, questa kei car dal nome italiano (a sottolineare la quantità di spazio a bordo) è arrivata alla quarta generazione, lanciata nel 2019. In gamma ci sono motori aspirati e turbocompressi, anche a trazione integrale. Listino da 1.485.000 yen, ossia poco più di 8.300 euro.
Suzuki Wagon R. Si parte da 1.294.700 yen (7.300 euro) per questa kei car in commercio dal 1993 e giunta alla sesta generazione. Tra le diverse varianti, anche quelle con propulsore ibrido, che permette di ridurre ulteriormente i consumi.
Suzuki Alto. Uno dei pochi modelli che abbandona le forme da monovolume (che permettono di sfruttare al massimo lo spazio interno) in favore di una linea da hatchback più tradizionale. In Giappone ha debuttato nel 1979: quella in commercio è la nona serie. Prezzi da 1.519.100 yen, circa 8.500 euro.
Mitsubishi eK Space. In commercio dal 2001, nelle prossime settimane arriverà sul mercato la quinta generazione con tecnologie prese dalle auto più grandi, dall’infotainment da 12,3” pollici alla guida assistita di livello 2.
Mitsubishi Delica. La versione “simil-Suv” della eK Space si distingue per il frontale più aggressivo, i mancorrenti sul tetto e i tanti dettagli ispirati alle fuoristrada, dalle protezioni per la carrozzeria ai paraurti squadrati.
Nissan Dayz. Basata sulla quarta serie della Mitsubishi eK, c’è con motorizzazioni benzina e mild hybrid, a trazione anteriore oppure integrale. Prezzi da 1.437.700 yen (pari a circa 8.100 euro).
Nissan Roox. È appena arrivata sul mercato la quarta generazione di una delle kei car di maggior successo della Nissan, con linee squadrate, per sfruttare ogni millimetro concesso dalle norme, e tanta tecnologia di bordo. Prezzi da circa 1.6 milioni di yen, poco più di 9.000 euro.
Honda N-One. Look sbarazzino per questa piccola hatchback a cinque porte, arrivata nel 2012 (la seconda serie è del 2020). È disponibile con motori aspirati e turbo e, da qualche settimana, anche in versione elettrica. Listino da 1.734.700 yen, circa 9.800 euro.
Suzuki Hustler. Anche questo è un modello relativamente recente: la prima serie è del 2014, la seconda del 2020. Venduto anche dalla Mazda con il nome di Flair Crossover, ha un look fuoristradistico (c’è anche con la trazione integrale). Motori benzina e mild hybrid, prezzi da 1.672.000 yen, poco meno di 9.500 euro.
Suzuki Wagon R Smile. Nonostante il nome, è un modello diverso dalla Wagon R: è sul mercato solo da un paio d’anni, ma si è fatta notare per il look simpaticamente rétro e la grande praticità (a cominciare dalle porte posteriori scorrevoli, comuni nei modelli con carrozzeria da monovolume).
Daihatsu Taft. Linee da crossover, con passaruota squadrati e ampie protezioni di plastica: colorato l’interno, con dettagli arancioni sulla plancia e sulle portiere. Disponibile con motori aspirati e turbo, può avere la trazione anteriore oppure integrale. Prezzi da 1.386.000 yen (corrispondenti a circa 7.800 euro).
Toyota Pixis. A questo nome appartiene una famiglia di kei car della Casa giapponese, che comprende piccole monovolume e veicoli commerciali. Quella di maggior successo è la Pixis Joy, berlina a cinque porte dalle linee arrotondate, basata sulla Daihatsu Cast (il modello sostituito dalla Taft).
Le norme sulle kei car
Le piccole che vengono vendute in Giappone devono rispettare una serie di norme, stabilite ormai quasi trent’anni fa: lunghezza massima di 3,40 metri, larghezza di 1,48 e altezza di 2 metri. I motori termici non possono superare la cilindrata di 660 centimetri cubi e la potenza non deve superare i 64 CV (valore che si applica anche alle elettriche).
Le kei car più vendute
Nelle schede qui sopra, scopriamo quali sono le kei car di maggior successo (commerciale e non solo) in Giappone: e chissà che qualcuna di queste ultracompatte non trovi la strada per l'Europa... Per esempio, la Suzuki Vision e-Sky che sarà al Japan Mobility Show: il prototipo anticipa una citycar elettrica pensata per il mercato e per le regole giapponesi, ma che potrebbe potenzialmente inserirsi proprio nella futura lineup di E-Car.