Concorrenti "super"
Non solo Gordon Murray T.33: ecco gli altri modi di guidare al top - FOTO GALLERY
Concorrenti "super" - Non solo Gordon Murray T.33: ecco gli altri modi di guidare al top - FOTO GALLERY
Aston Martin V8 Vantage F1 Edition. Linea sinuosa, taglia abbastanza compatta - è lunga 4,49 metri -, la sportiva inglese, a differenza della T.33, presenta il motore anteriore: un V8 4.0 biturbo da 534 cavalli.
Ferrari 296 GTB. Il powertrain ibrido centrale - 3.0 V6 turbobenzina più motore elettrico - la differenzia parecchio dalla T.33 aspirata: ma i suoi 830 cavalli complessivi garantiscono prestazioni fulminee (0-100 in 2,9 secondi).
Ferrari Daytona SP3. Due i punti di forza del modello (e di analogia con la T.33): le forme estreme, che si ispirano a quelle dei prototipi degli anni 60, e il favoloso V12 aspirato di 6.5 litri da 840 cavalli che raggiunge i 9.500 giri.
Lamborghini Huracán STO. Questa evoluzione dall’anima (e dalla sostanza) racing, vanta una guida molto affilata e precisa. Può contare su un V10 5.2 aspirato da 640 cavalli che ''canta'' molto bene agli alti regimi.
Lotus Emira. Sulla sportiva della Casa di Hethel, il 3.5 V6 sovralimentato da 400 cavalli è montato ''giusto'', al centro, ed è abbinabile anche al cambio manuale a sei marce. Come sulla T.33.
Maserati MC20. Il Tridente torna, dopo parecchio tempo, al motore centrale, un layout spinto. La sportiva adotta il V6 3.0 biturbo ''Nettuno'' da 630 cavalli, che le permette di bruciare lo 0-100 km/h in meno di 2,9 secondi.
McLaren 570S. La ''piccola'' di Woking – in realtà c’è pure la 540 – è caratterizzata da una massa a secco di soli 1.313 kg. Con un V8 centrale 3.8 biturbo da 570 cavalli, l’inglese copre lo 0-100 in 3,2 secondi.
Pagani Huayra R. È una hypercar, va bene, ma è realizzata in tiratura ultralimitata, è la più estrema della factory modenese e pesa solo 1.050 kg a secco. Votata alla pista, la ''R'' adotta un V12 6.0 aspirato da 850 cavalli.
Porsche 911 GT3. In attesa della versione RS, che dovrebbe arrivare nella seconda metà dell’anno, la GT3 offre la sua ricetta speciale: sei cilindri boxer 4.0 aspirato da 510 CV e cambio (anche) manuale. Accelerazione da 0 a 100 km/h in 3,9 secondi.
La T.33 è la terza sportiva firmata da Gordon Murray come costruttore, dopo la T.50 e la più estrema T.50s Niki Lauda. Il tecnico di origini sudafricane, già autore di alcune tra le più originali e competitive monoposto di Formula 1 degli anni 70 e 80 - dalle Brabham di Carlos Reutemann, Niki Lauda e Nelson Piquet, alle invincibili McLaren di Ayrton Senna e Alain Prost -, si è distinto anche come l’ideatore della McLaren F1, la prima stradale della Casa di Woking. Da allora la sua filosofia non è poi cambiata granché: nel senso che per lui una vettura, per regalare il massimo piacere di guida, dev’essere leggerissima, avere dietro le spalle del pilota un V12 aspirato di grande cilindrata (che deve girare come un motore di F.1 degli anni 70-80) e disporre del cambio manuale. Altro tema ricorrente sulle sue supercar, è il sistema di ventole posizionato in coda, ereditato dalla Brabham BT46B di Formula 1 del 1978, che consente di generare l’effetto suolo. Detto questo, è assai difficile individuare delle rivali dirette delle sportive progettate da Murray. Ci siamo divertiti, però, a individuare, in questa ultra-nicchia, alcuni modelli che, pur differenziandosi anche molto dalla “Murray Collection”, possono vantare alcune similitudini, come il motore aspirato, il cambio manuale o la massa ridotta. Li abbiamo inseriti nella nostra Foto gallery, di possibili “alternative”, se così vogliamo chiamarle, alla “ricetta Murray”.