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Singer DLS Turbo, ritorno agli anni 70

Lorenzo Corsani
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Goodwood FoS
- Singer DLS Turbo, ritorno agli anni 70

Singer ha presentato al Goodwood Festival of Speed la DLS Turbo. Si tratta di una nuova opera di restomod basata sulla Porsche 911 e di un'ulteriore evoluzione dei progetti che l'azienda americana ha presentato fino a oggi, come la DLS del 2018 e la Turbo Study del 2022.

Omaggio alle competizioni degli anni 70. La DLS Turbo si ispira alla Porsche 934/5 da competizione del 1977 e nasce sulla base della 911 della generazione 964. La Singer ha previsto due varianti della stessa vettura con un diverso setup aerodinamico: quella più estrema è riservata all'uso in pista, mentre l'altra è omologata per l'uso su strada ed è possibile sostituire gli elementi anteriori e posteriori rapidamente in base alle necessità. La carrozzeria è stata completamente riprogettata adottando pannelli di fibra di carbonio, che oltre a modificare le forme della 911 hanno anche allargato considerevolmente le carreggiate e aggiunto prese e sfoghi d'aria. Nel caso della variante da pista l'ala posteriore e lo splitter hanno dimensioni molto più grandi, mentre il diffusore (che ha imposto lo spostamento sui lati del paraurti dei terminali di scarico) rimane lo stesso per entrambe le varianti. La Singer non ha fornito valori relativi a massa totale e downforce, né il costo della trasformazione: ogni esemplare è di fatto un unicum creato in base ai desideri del cliente.

Biturbo da 700 CV, cambio manuale e trazione posteriore. Il motore della DLS Turbo deriva dal 3.6 aspirato della Porsche 964 di partenza e dall'esperienza maturata con la DLS aspirata già disponibile. Il blocco viene portato a 3.8 litri e dotato di testate a quattro valvole, due turbocompressori con wastegate elettrica, intercooler aria-acqua e una nuova ventola di raffreddamento orizzontale. La Singer dichiara per questa unità oltre 700 CV, con la possibilità di toccare i 9.000 giri minuto, mentre il valore massimo di coppia non è stato diffuso. La trazione è esclusivamente sull'asse posteriore e il cambio è un manuale sei marce, mentre l'assetto prevede sospensioni regolabili, impianto frenante carboceramico e cerchi forgiati in magnesio da 19" e 20" con pneumatici Michelin Sport Cup 2 o Cup 2R. Il design delle ruote è diverso tra le due varianti, con quello più estremo del modello da pista ispirato direttamente allo stile da corsa degli anni 70.