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Volkswagen Polo
Al volante della 1.0 TSI da 95 CV - VIDEO

Matteo Valenti
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Quando ti chiami Polo, non hai bisogno di particolari presentazioni. La piccola della Volkswagen, ormai, ha trovato un suo posto ben definito nell’immaginario collettivo. Tutti la conoscono, anche coloro che non mangiano pane e pistoni a colazione. E i numeri lo dimostrano. Arrivata nel lontano 1975, la piccola tedesca è riuscita a conquistare, in poco più di 40 anni di onorata carriera, qualcosa come 14 milioni di clienti in tutto il mondo.

Più aggressiva. Per ritrovare il successo, la citycar tedesca punta prima di tutto su uno stile che, pur evolvendosi nel segno della continuità, vira in maniera più decisa in direzione della sportività. Soprattutto gli allestimenti più ricchi - come l’Highline con pacchetto R Line - sfoggiano un piglio inedito nella storia del modello, quasi aggressivo. Il merito è anche delle dimensioni, ora decisamente più generose, che le hanno donato una presenza più autorevole. La lunghezza è cresciuta di 81 mm, fino a sfondare quota 4 metri (4,053 per essere precisi). Un bel salto, se pensiamo che queste misure sono simili a quelle che aveva la Golf III del 1991. Peccato solo per qualche dettaglio fuori posto, come i terminali di scarico “finti” che spuntano sui paraurti delle versioni più ricche.

Tutta nuova, per davvero. A differenza di molte delle sue concorrenti dirette, la Polo si è rinnovata da cima a fondo, piattaforma compresa. La sesta serie nasce infatti sul pianale modulare Mqb A0, (ha debuttato sulla nuova Ibiza), che ha permesso di aumentare il passo di 94 mm, fino a quota 2,564 m (identico alla cugina Seat), a tutto vantaggio dell’abitabilità. E in effetti il salto in avanti si vede, soprattutto dietro, dove ora due passeggeri trovano più spazio per le gambe e, in generale, una maggiore ariosità. Ma il vantaggio è ancora più evidente quando si va ad aprire il bagagliaio, che è passato da 280 a ben 351 litri di capacità, stando ai dati dichiarati dal costruttore.

Solo cinque porte. La nuova Polo dice addio alla variante a tre porte, sacrificata sull’altare della razionalizzazione, ma in compenso ha aumentato a dismisura il livello di tecnologia presente a bordo. Per accorgersene basta dare un rapido sguardo alla plancia, dove campeggia il maxi display da 8 pollici (da 6,5” sulle versioni base). Il sistema multimediale è completo dell’App Connect, che consente di integrare il proprio smartphone attraverso tutti i più noti sistemi di mirroring (Apple CarPlay, Android Auto e Mirror Link), ma è davanti al guidatore che spunta la vera chicca. Sulla Polo (a differenza della Ibiza) è disponibile la strumentazione digitale dell’Active Info Display (di serie solo su Highline), una vera primizia che finora si era vista solo su modelli di segmento superiore. Materiali e assemblaggi rivelano una buona qualità, soprattutto sulla plancia, davvero ben eseguita. Dove forse si poteva fare qualcosa di più era sui pannelli porta, rivestiti soltanto con plastiche dure, anche nelle zone vicine ai braccioli.

Una cascata di tecnologia. Non manca un pacchetto ricco per quanto riguarda i sistemi di assistenza alla guida. Di serie è prevista la frenata automatica di emergenza con riconoscimento dei pedoni, ma si possono aggiungere a pagamento il cruise control adattivo con Stop&Go (solo con il Dsg), ma anche il Park Assist con frenata automatica e il monitoraggio degli angoli ciechi, oltre ai fari anteriori full led.

Ci sarà anche a metano. La gamma motorizzazioni rimane piuttosto articolata anche su questa sesta serie. Si parte con i benzina 1.0 MPI a tre cilindri in versione aspirata (65 e 75 CV), per passare ai più prestazionali TSI dotati di turbo (95 e 115 CV). Gli amanti dei diesel potranno continuare a scegliere il 1.6 TDI, nelle versioni da 80 o 95 CV. La più bella novità, soprattutto per il mercato italiano, è però il nuovo motore 1.0 tre cilindri TGI a metano da 90 CV, che arriverà in un secondo momento. Oltre al classico manuale, a cinque o sei rapporti, è previsto anche l’automatico Dsg, ma solo sulle motorizzazioni con una potenza minima di 95 CV.

Al volante della 1.0 TSI 95 CV. Per il nostro test di primo contatto abbiamo scelto la versione spinta 1.0 TSI da 95 CV, con il cambio manuale a cinque marce. Bastano pochi chilometri per accorgersi che questa nuova Polo nasce sulla recente architettura modulare Mqb. La piccola tedesca rivela infatti quel carattere neutro e sempre sicuro tipico delle sue sorelle maggiori che vengono costruite sul medesimo pianale. Il risultato è un’auto che risponde sempre nella maniera più naturale, proprio con la reazione che ti aspetteresti in quel preciso momento. Lo sterzo è sorprendentemente pronto per un’auto così compatta, leggero come si aspetta chi cerca una citycar, ma tutto sommato preciso. Stesso discorso per il cambio, che ha innesti leggeri, poco contrastati, ma al tempo stesso precisi, che finiscono per diventare un po’ “gommosi” soltanto quando si forza la mano. Il motore, grazie al turbo, è piuttosto frizzante, a tal punto che non fa rimpiangere i vecchi quattro cilindri di maggiore cubatura. Nella guida tranquilla si lascia apprezzare per una buona elasticità e una discreta silenziosità, ma anche per consumi contenuti. Il computer di bordo al termine del test segnava una media di 6,3 l/100 km. Il piccolo tre cilindri finisce per rivelare un po’ di rombosità, così come un po’ di ruvidità, soltanto quando si affonda il piede sul pedale del gas. Un frangente in cui difficilmente si ritroverà chi sceglie questo motore, pensato soprattutto per spostamenti urbani e per chi non percorre molti chilometri durante l'anno.

Prezzi. La nuova Polo arriverà nelle concessionarie italiane a partire da ottobre, a un prezzo che parte da 13.600 euro, con un allestimento già piuttosto completo (clima, frenata automatica, radio Bluetooth da 6,5”, comandi al volante, ecc.) Per le versioni più ricche, spinte dalle motorizzazioni con maggiore cavalleria, si possono però superare anche i 20.000 euro.