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Peugeot 208
Al volante della Puretech 130 Eat8

Omar Abu Eideh
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Non vuole passare inosservata, la nuova Peugeot 208: lo suggeriscono i suoi "canini" luminosi, che fanno da luci diurne, e la fascia nera a tutta larghezza presente in coda. Sono due degli elementi stilistici preponderanti del modello, erede dalla 205 del 1983 nonché ultima evoluzione delle compatte del Leone, vendute in oltre 22 milioni di unità. Per quanto riguarda i propulsori, sin dal lancio saranno disponibili tre differenti alimentazioni: benzina, diesel ed elettrica (della EV vi parleremo nelle prossime ore), con potenze da 75 a 136 CV. Cinque gli allestimenti: Like, Active, Allure, GT Line e GT, con gli ultimi due dotati di proiettori full Led. I prezzi oscillano dai 14.950 euro della versione entry-level agli oltre 38.000 della EV nell'allestimento top di gamma GT Line: la commercializzazione inizierà a novembre.

Comoda... Lunga quattro metri e cinque centimetri, la 208 è costruita sulla piattaforma modulare Cmp (Common Modular Platform), più leggera di circa 30 kg rispetto a quella del modello uscente. Un bel biglietto da visita, specie se dentro al cofano c'è il tre cilindri 1.2 PureTech da 130 CV, al vertice dell'offerta endotermica e abbinato al cambio automatico Eat8. Nella guida più rilassata la 208, in allestimento GT Line con cerchi da 17” diamantati, risulta confortevole e ben insonorizzata, assecondata dall'ottimo lavoro della trasmissione che fa scivolare via un rapporto dietro l'altro.

...più che sportiva. Marciando in scioltezza, si apprezzano le doti di assorbimento dell'assetto e la generosa coppia del propulsore (230 Nm a 1.750 giri/min). Quando si va di fretta, invece, la resa è meno convincente: gli inserimenti in curva sono rapidi, ma avrei preferito sospensioni più rigide e uno sterzo con maggior feedback e più preciso ai piccoli angoli. In compenso, il motore è elastico e non disdegna la parte alta del contagiri. Ci penserà la versione sportiva a far meglio: arriverà in una veste totalmente inedita, assicura la Peugeot.

Bello quel cruscotto. Il colpo d'occhio sugli interni è appagante: il design della plancia gioca con forme, volumi e dettagli di stile. Nel complesso la realizzazione è discreta, nonostante i pannelli delle portiere e la parte inferiore della plancia prevedano plastiche rigide che finiscono per stonare con altri dettagli di elevata fattura. La posizione di guida divide nei giudizi: è ampiamente regolabile e sfrutta sedili che assicurano un buon supporto. Tuttavia, in molti casi (e a prescindere dalla taglia del guidatore) la corona del piccolo volante finisce per nascondere la strumentazione digitale tridimensionale olografica. Quest'ultima, peraltro, visualizza indicazioni che si avvicinano virtualmente allo sguardo del guidatore in funzione della loro urgenza, a tutto vantaggio della sicurezza.

Infotainment su misura. Al centro della plancia c'è il touchscreen dell’infotainment, disponibile nelle misure da 5", 7" o 10" in base al livello di allestimento e compatibile con i più diffusi smartphone: ha tutto quel che si desidera su un impianto di ultima generazione, condito da una bella grafica. Non mancano la ricarica a induzione e le prese Usb (fino a quattro, di cui una di Tipo C). Pratici i vani portaoggetti ricavati nella zona della plancia e alla base della stessa.

Curata la sicurezza. Completa la dotazione elettronica di sicurezza e ausilio alla guida (di serie o a pagamento): ci sono il cruise control attivo, la frenata automatica di emergenza con rilevamento dei pedoni e dei ciclisti, il lane keeping e il Park Assist con funzione perimetrale Flankguard (solo con cambio automatico Eat8): il sistema gestisce automaticamente lo sterzo, l’accelerazione e il freno per entrare e uscire dai parcheggi. Presenti pure l’avviso di superamento involontario della corsia, il monitoraggio della stanchezza del conducente e il riconoscimento della segnaletica stradale.