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Chrysler Crossfire
La Chrysler Crossfire è una sportiva molto originale che la Casa americana ha progettato e prodotto con criteri vicini al gusto degli automobilisti europei durante gli anni della sua partnership con la Mercedes. A rendere personale la Crossfire è uno stile che fonde elementi rétro con altri moderni. L’elemento più caratteristico è la coda, compatta e tondeggiante, con gli scarichi che confluiscono al centro. Da un punto di vista tecnico questa Chrysler è invece meno originale: la Crossfire, infatti, è la gemella della Mercedes SLK, con la quale condivide il pianale, le sospensioni e buona parte dei componenti, anche a livello dell’abitacolo. La plancia e la console sono quelle della scoperta tedesca, con differenze minime a livello di dettagli, e lo stesso vale anche per la strumentazione, che non brilla per completezza. Due le versioni di carrozzeria disponibili, coupé e spider, con quest’ultima che punta su una classica capote in tela e non su un tetto rigido ripiegabile come quello della SLK.
I MOTORI
La Chrysler Crossfire eredita dalla Mercedes SLK 320 anche il motore. Si tratta di un sei cilindri 3.2 che eroga 218 CV e che risponde con una discreta prontezza, ma che non ha quel piglio sportivo che ci si potrebbe aspettare. Giusto per dare un’idea, la Crossfire coupé scatta da 0 a 100 in 6,5 secondi. Chi desidera una maggior grinta farebbe bene a cercare una delle rare Crossfire SRT-6. Questi esemplari sono dotati di un compressore volumetrico che porta la potenza massima a 334 CV e ferma il cronometro nello 0-100 a 5 secondi netti. Le SRT-6 hanno di serie il cambio automatico sequenziale, che sulle vetture aspirate era invece disponibile in alternativa al classico selettore manuale. Tutte le Chrysler Crossfire hanno la trazione posteriore.
PRO E CONTRO
Basta accomodarsi al volante della Chrysler Crossfire per trovare subito un pregio e un difetto. Di positivo c’è un posto di guida dall’impostazione corretta, cui manca solo un appoggio per il piede sinistro per essere ottimale. Di negativo c’è invece una visibilità posteriore molto scarsa, che penalizza le manovre anche perché il pilota non può contare su aiuti elettronici in parcheggio. In suo soccorso arriva se non altro un diametro di sterzata molto contenuto. Il comportamento stradale non presta il fianco ad alcuna critica. Anche con una gommatura extralarge l’assetto non è estremo e, complice anche una buona silenziosità, rende la Crossfire tutto sommato adatta anche al turismo a lungo raggio. Guidarla sfruttando la coppia e la pastosità del motore è un vero piacere. Le sue prestazioni possono peraltro essere sfruttate anche dai piloti meno esperti, grazie alla presenza di sistemi elettronici di controllo ben tarati. Con un buon bilanciamento, questa Chrysler ha limiti di tenuta molto elevati e un’ottima stabilità: ogni reazione è omogenea e prevedibile. Promosso a pieni voti l’impianto frenante. Gli spazi d’arresto sono ridottissimi e neppure nell’uso prolungato si manifestano segni di affaticamento.
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I MOTORI
La Chrysler Crossfire eredita dalla Mercedes SLK 320 anche il motore. Si tratta di un sei cilindri 3.2 che eroga 218 CV e che risponde con una discreta prontezza, ma che non ha quel piglio sportivo che ci si potrebbe aspettare. Giusto per dare un’idea, la Crossfire coupé scatta da 0 a 100 in 6,5 secondi. Chi desidera una maggior grinta farebbe bene a cercare una delle rare Crossfire SRT-6. Questi esemplari sono dotati di un compressore volumetrico che porta la potenza massima a 334 CV e ferma il cronometro nello 0-100 a 5 secondi netti. Le SRT-6 hanno di serie il cambio automatico sequenziale, che sulle vetture aspirate era invece disponibile in alternativa al classico selettore manuale. Tutte le Chrysler Crossfire hanno la trazione posteriore.
PRO E CONTRO
Basta accomodarsi al volante della Chrysler Crossfire per trovare subito un pregio e un difetto. Di positivo c’è un posto di guida dall’impostazione corretta, cui manca solo un appoggio per il piede sinistro per essere ottimale. Di negativo c’è invece una visibilità posteriore molto scarsa, che penalizza le manovre anche perché il pilota non può contare su aiuti elettronici in parcheggio. In suo soccorso arriva se non altro un diametro di sterzata molto contenuto. Il comportamento stradale non presta il fianco ad alcuna critica. Anche con una gommatura extralarge l’assetto non è estremo e, complice anche una buona silenziosità, rende la Crossfire tutto sommato adatta anche al turismo a lungo raggio. Guidarla sfruttando la coppia e la pastosità del motore è un vero piacere. Le sue prestazioni possono peraltro essere sfruttate anche dai piloti meno esperti, grazie alla presenza di sistemi elettronici di controllo ben tarati. Con un buon bilanciamento, questa Chrysler ha limiti di tenuta molto elevati e un’ottima stabilità: ogni reazione è omogenea e prevedibile. Promosso a pieni voti l’impianto frenante. Gli spazi d’arresto sono ridottissimi e neppure nell’uso prolungato si manifestano segni di affaticamento.