Chrysler Crossfire
I MOTORI
La Chrysler Crossfire eredita dalla Mercedes SLK 320 anche il motore. Si tratta di un sei cilindri 3.2 che eroga 218 CV e che risponde con una discreta prontezza, ma che non ha quel piglio sportivo che ci si potrebbe aspettare. Giusto per dare un’idea, la Crossfire coupé scatta da 0 a 100 in 6,5 secondi. Chi desidera una maggior grinta farebbe bene a cercare una delle rare Crossfire SRT-6. Questi esemplari sono dotati di un compressore volumetrico che porta la potenza massima a 334 CV e ferma il cronometro nello 0-100 a 5 secondi netti. Le SRT-6 hanno di serie il cambio automatico sequenziale, che sulle vetture aspirate era invece disponibile in alternativa al classico selettore manuale. Tutte le Chrysler Crossfire hanno la trazione posteriore.
PRO E CONTRO
Basta accomodarsi al volante della Chrysler Crossfire per trovare subito un pregio e un difetto. Di positivo c’è un posto di guida dall’impostazione corretta, cui manca solo un appoggio per il piede sinistro per essere ottimale. Di negativo c’è invece una visibilità posteriore molto scarsa, che penalizza le manovre anche perché il pilota non può contare su aiuti elettronici in parcheggio. In suo soccorso arriva se non altro un diametro di sterzata molto contenuto. Il comportamento stradale non presta il fianco ad alcuna critica. Anche con una gommatura extralarge l’assetto non è estremo e, complice anche una buona silenziosità, rende la Crossfire tutto sommato adatta anche al turismo a lungo raggio. Guidarla sfruttando la coppia e la pastosità del motore è un vero piacere. Le sue prestazioni possono peraltro essere sfruttate anche dai piloti meno esperti, grazie alla presenza di sistemi elettronici di controllo ben tarati. Con un buon bilanciamento, questa Chrysler ha limiti di tenuta molto elevati e un’ottima stabilità: ogni reazione è omogenea e prevedibile. Promosso a pieni voti l’impianto frenante. Gli spazi d’arresto sono ridottissimi e neppure nell’uso prolungato si manifestano segni di affaticamento.