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Tavares: "Volevano farmi vendere Alfa e chiudere Lancia, ho detto no"

Mirco Magni
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Stellantis - Tavares: "Volevano farmi vendere Alfa e chiudere Lancia, ho detto no"

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Stellantis - Tavares: "Volevano farmi vendere Alfa e chiudere Lancia, ho detto no"

Se Alfa Romeo è ancora in mani italiane (o, almeno, italofrancesi) si deve a Carlos Tavares. E anche il fatto che la Lancia non sia stata chiusa, e anzi sia rinata, è dovuto alle decisioni del top manager portoghese. A ribadirlo è stato lo stesso amministratore delegato del gruppo Stellantis, che durante una tavola rotonda - ricollegandosi a una domanda sul futuro nel motorsport dell'Alfa Romeo posta da Quattroruote - ha dichiarato di essersi opposto alle numerose richieste di vendita del marchio del Biscione e di chiusura del brand di Torino.

"Ho detto no". "Non potete immaginare quante persone mi hanno chiesto di chiudere Lancia quando abbiamo creato Stellantis", ha commentato Tavares parlando dei futuri programmi sportivi dei marchi italiani. "Dovete sapere due cose. Innanzitutto, c'erano molte persone che bussavano alla mia porta per farmi vendere Alfa Romeo. E ho detto di no. E c'erano tante altre persone che mi dicevano che avrei dovuto uccidere Lancia. È imbarazzante: ho detto di nuovo no. Quindi oggi, quello che abbiamo fatto è stato riconvertire il business di Alfa Romeo. Il marchio è redditizio, è posizionato nel segmento premium. L'attività è in crescita".

Lancia come Alfa. Dopo il Biscione, il numero uno del gruppo Stellantis si aspetta di far crescere anche il marchio Lancia e di riportarlo ai fasti di un tempo, con la Ypsilon e con le nuove Gamma e Delta: "Ci aspettiamo di fare la stessa cosa con Lancia, con il suo 'rinascimento', con la Ypsilon e tutti i modelli che verranno dopo", ha concluso Tavares. "E se ciò accade, allora sarà nel nostro interesse, non solo come appassionati di motorsport ma pure come uomini d'affari, rafforzare ancora di più il valore del marchio, anche con attività nel panorama degli sport motoristici".