Wolfgang Egger
Il designer tedesco verso la cinese Byd
Wolfgang Egger sarebbe in procinto di diventare il nuovo capo dello stile della cinese Byd: la notizia, circolata nelle scorse settimane, viene alimentata oggi da nuove voci, che però non trovano ancora conferme ufficiali. Era del resto da molti mesi che si parlava di una trattativa tra il designer e un costruttore cinese: dopo l'addio all'Italdesign, risalente agli ultimi giorni del 2014, Egger era lontano dai riflettori da quasi due anni.
La "swinging Alfa" del 2000. Quello del designer indicato come futuro direttore dello stile della Byd, una delle Case più all'avanguardia sul fronte di ibrido ed elettrico (con volumi che superano di gran lunga anche quelli di molti costruttori occidentali), è un nome noto agli appassionati italiani, perché legato a doppio filo a quel rilancio del marchio Alfa Romeo che, tra la fine degli anni 90 e l'inizio dei 2000, aveva riacceso migliaia di cuori sportivi.
Il periodo Seat. Entrato al Biscione nel 1989, Egger ha fatto da braccio destro di Walter de Silva negli anni tra il 1993 e il 1998, ponendo la sua firma su due modelli eccezionali come la 156 e la 147. Un lustro fecondo, al termine del quale si aprì la prima parentesi Volkswagen: ad accoglierlo, la catalana Martorell, sede della Seat dove - ancora una volta insieme a de Silva - contribuì a dare forma a quella "auto emoción" con cui il marchio spagnolo, in quegli anni, puntava a posizionarsi proprio come alternativa all'Alfa.
Il ritorno al Biscione e la 8C. Dopo tre anni di parentesi iberica, il ritorno in Italia: un breve intervallo durato pochi mesi da responsabile del design Lancia (2001) e poi di nuovo al punto di partenza, l'Alfa Romeo, dove resterà altri sei anni. Disegnando, fra le altre, la 8C Competizione, quella che a tutt'oggi può essere considerata la promessa del ritorno alla trazione posteriore, concretizzatosi in grande serie quasi dieci anni dopo, con la Giulia.
All'Audi, il dopo-de Silva. Nel febbraio del 2007, la seconda "fuga" verso il gruppo tedesco: ancora una volta voluto dal mentore de Silva, in quell'occasione Egger prese la strada di Ingolstadt, per andare a presiedere il design dell'Audi Group (e dunque anche della Lamborghini). Durante il periodo ai Quattro anelli, Egger ha dato vita al linguaggio stilistico del marchio nel dopo-de Silva, portandone avanti alcuni concetti chiave - a partire da quello della calandra single frame - ma declinandoli su modelli via via più indipendenti tra loro.
Tutti in Cina appassionatamente. Un lavoro avviato nell'ultima fase del suo mandato, ma completato soltanto a metà: a fine 2013 il divorzio con la Casa (dove arrivò l'attuale responsabile Marc Lichte) e il dirottamento sull'Italdesign, per l'ultimo anno di carriera nel VW Group. Ora, dopo due anni di iato, il ritorno sulle scene, da un palco sempre più ambito per gli stilisti: prima di Egger hanno calcato la via della seta altri illustri designer europei, da Peter Horbury (Geely-Lynk & Co.) a Gert Hildebrand (Qoros), fino alla vera e propria task force formata alla Borgward e capitanata dall'ex-BMW Anders Warming.