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Nuovi Modelli

Polestar
Semaforo verde per la Precept

Mirco Magni
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Polestar - Semaforo verde per la Precept

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Da futuristica visione di design a modello di serie. Lo scorso febbraio la Polestar aveva presentato la concept Precept come manifesto dell'elettrificazione del marchio, ma visti i riscontri positivi del pubblico la berlina elettrica arriverà effettivamente sul mercato. Ci vorranno almeno tre anni per completare lo sviluppo e conservare quanti più dettagli possibili del modello originale, ma alla fine la quattro porte sarà acquistabile in tutto il mondo e verrà prodotta in Cina, all'interno di una nuova fabbrica carbon neutral.

Elettrica e riciclata. Obiettivi particolarmente ambiziosi quelli annunciati da Thomas Ingenlath, ceo della Polestar, durante il Salone di Pechino, ma non irrealizzabili: il neonato costruttore svedese potrà infatti avvalersi del know how della Volvo e della Lynk & Co. La Precept sarà basata sulla nuova piattaforma modulare Spa2 (acronimo di Scalable Product Architecture) e utilizzerà tecnologie e powertrain che verranno sviluppati nei prossimi anni dai vari marchi del gruppo Geely. Come il prototipo che l'ha anticipata, la Precept di serie sarà dotata di sistemi di sicurezza e di assistenza alla guida particolarmente avanzati e utilizzerà materiali riciclati, sia all'interno, sia all'esterno. I pannelli della carrozzeria della concept, per esempio, sono ricavati da un composito a base di lino, mentre i rivestimenti dell'abitacolo sono creati riciclando bottiglie di plastica, reti da pesca e sughero, un trend sempre più in voga nel mondo delle auto elettrificate, anche su utilitarie come la Nuova Fiat 500 e la Lancia Ypsilon Hybrid.

Cinque schermi e nessuno specchio. Presentando la concept, la Polestar non ha svelato dettagli riguardo il powertrain elettrico, concentrandosi sul design e sulle tecnologie di bordo. Basata sul sistema operativo Android Automotive, la Precept utilizza due schermi principali per il quadro strumenti e l'infotainment, rispettivamente da 12,5 e 15", abbinati ad altri tre schermi che, collegati a delle videocamere grandangolari, fanno le veci dei classici specchietti retrovisori. Tra i due fari anteriori, ispirati nella forma al martello di Thor, trova posto la Smart Zone, un'innovativa calandra composta da pannello trasparente che protegge una videocamera e i sensori utilizzati per i sistemi d'assistenza alla guida, che possono avvalersi anche di un Lidar posizionato sul tetto. Al di sopra della zona destinata ai radar è presente un'apertura pensata per incrementare la velocità dell'aria per ridurre il Cx della vettura alle alte velocità, mentre altre soluzioni stilistiche sono progettate per garantire un'elevata efficienza aerodinamica a tutte le andature.