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Lexus ES
Al volante dell'ibrida 300h

Omar Abu Eideh
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All’inizio di questo decennio, la Lexus era sul banco degli imputati per la scarsa personalità stilistica e la bassa emozionalità dei suoi prodotti. Critiche che hanno convinto Akio Toyoda, numero uno del gruppo Toyota, a rifondare il marchio di modo che “le parole ‘noioso’ e ‘Lexus’ non fossero mai più abbinate nella stessa frase”. Sono queste le origini del design della nuova ES: il suo stile è figlio di un percorso virtuoso, iniziato nel 2012. Può piacere o meno, ma non è certo anonimo. La ES, poi, è un caposaldo della produzione Lexus sin dal 1989 (è la berlina più famosa della marca, con oltre 2,3 milioni di unità vendute a livello globale), ora rinnovato da cima a fondo per far concorrenza alle blasonate Audi e Mercedes. Quello da poco iniziato sarà un anno cruciale per il brand giapponese, pronto a introdurre sul mercato la nuova UX (arriva a marzo), urban-crossover che, nelle previsioni, dovrebbe far quasi raddoppiare le vendite italiane del marchio: dalle 3.975 unità del 2018 alle 7.400 ipotizzate per il 2019

Nuova piattaforma, nuovo propulsore. Nonostante il suo apprezzamento commerciale globale, la ES è un modello che ci ha messo un trentennio ad arrivare in Europa: infatti, la settima edizione della berlina nipponica è anche la prima a essere introdotta nel vecchio continente. Un evento da celebrare con una piattaforma costruttiva a trazione anteriore completamente nuova: è la New Global Architecture – K (GA-K), specificamente messa a punto per piacere pure alle nostre latitudini. Davanti prevede una sospensione di tipo MacPherson, dietro c’è il multilink. Da noi, coerentemente con l’attuale politica della filiale italiana di Lexus, la ES sarà disponibile solo nella versione ibrida, denominata “300h”: sfrutta un 4 cilindri benzina di 2.5 litri a ciclo Atkinson da 178 CV e 221 Nm (l’efficienza termica raggiunge il 41%) e un’unità elettrica da 120 CV e 202 Nm, più compatta e leggera del 15% (con perdite meccaniche ridotte del 25%), alimentata da una batteria al nichel-metallo idruro collocata sotto il divanetto; così non sottrae spazio al bagagliaio da 454 litri. La potenza totale di sistema tocca quota 218 CV, ma il vero asso nella manica è la parsimonia di esercizio: nel ciclo Wltp il consumo medio dichiarato è di 5,3 litri/100 km (4,4 secondo la vecchia omologazione Nedc), con emissioni di CO2 di 119,5 g/km (100 con Nedc). Non male per una sedan che sfiora i 5 metri di lunghezza e con un peso in ordine di marcia che arriva a 1.740 kg. Merito pure della trasmissione a variazione continua.

Più confort che sportività. Se non bastasse la scheda tecnica a far comprendere l’indole paciosa dell’auto, allora sentite questo trittico: per progettare i sedili in modo che offrissero il massimo confort, gli ingegneri nipponici ci hanno messo tre anni; la ES è la Lexus su cui sono utilizzati più materiali fonoassorbenti in assoluto e all’interno dei cerchi è ricavata una specifica camera d’aria per ridurre i rumori provenienti dal rotolamento. Al di là dei tecnicismi, comunque, basta un’accelerata a tavoletta a freddare ogni velleità di guida sportiva: la trasmissione, infatti, pur migliorata rispetto al passato, fa i conti col noto effetto trascinamento dell’E-Cvt, che fa strillare a squarciagola il 4 cilindri senza però produrre un’accelerazione che giustifichi a pieno i suoi vocalizzi, peraltro fastidiosi. Meglio quindi rilassarsi e utilizzare l’acceleratore con tatto: in questa maniera ci si gode a pieno l’egregio lavoro del telaio – le sospensioni hanno assorbito alla grande le (poche) asperità delle strade spagnole dove si è svolto il test-drive – e lo sterzo (con servoassistenza elettrica), bello pronto e comunicativo quanto basta. Guidando in souplesse il motore non dà mai l’impressione di essere in affanno e ci si può comunque godere la precisione di uno chassis davvero ben fatto, con rollio e beccheggio ben controllati, che infonde sicurezza in appoggio ed è relativamente svelto in inserimento e nei cambi di direzione. Il tutto all’interno di un abitacolo molto silenzioso e rifinito di tutto punto.

Il listino parte da 50.800. La vettura è già ordinabile presso la rete ufficiale Lexus: i prezzi partono dai 50.800 euro dell’allestimento Business, che include fari full Led, navigatore, tetto apribile e sedili elettrici. La dotazione di ausili elettronici di guida comprende la frenata automatica di emergenza con riconoscimento pedoni e ciclisti, il cruise control adattivo e il lane assist. Più curata la Executive, che costa 56 mila euro: alla dotazione aggiunge la selleria di pelle, il dispositivo di monitoraggio dell’angolo morto nei retrovisori e quello che controlla il traffico di coda in retromarcia che, se necessario, arresta l’auto per evitare collisioni. Più atletica e con accorgimenti estetici specifici la F-Sport, offerta a 58.200 euro: vanta le sospensioni a controllo elettronico, cerchi da 19” e una specifica modalità di guida sportiva. Al vertice c’è la Luxury: per averla servono 64 mila euro e include climatizzatore trizona, schermo del navigatore da 12,3” (anziché di 8”) e sedili posteriori riscaldabili. Per tutte, permutando un’auto usata, c’è uno sconto dal listino di ben 8.500 euro.