Daihatsu Cuore

La Daihatsu Cuore è un’utilitaria di segmento A che nasce per il mercato giapponese, dove è venduta dal 1980 come “kei car”, ovvero come una vettura supercompatta che gode di particolari agevolazioni fiscali. In Italia le sue vendite hanno preso piede solo con il nuovo millennio e gli esemplari che popolano gli annunci sul mercato dell’usato appartengono alla sesta e alla settima generazione del modello, lanciate rispettivamente nel 2003 e nel 2007. Il taglio squadrato della carrozzeria e le ruote di piccolo diametro, alle estremità del pianale, regalano un’eccellente abitabilità in rapporto alla lunghezza, appena superiore ai tre metri e 40. Il posto di guida e la plancia sono ben studiati, mentre, quanto alla finitura, questa Daihatsu bada soprattutto al sodo, con plastiche di qualità non eccelsa, ma assemblate con notevole precisione. Le dotazioni sono migliorate nel corso del tempo e variano molto in funzione del grado di allestimento. Le rare vetture importate a fine anni Novanta non avevano né servosterzo né Abs, mentre le più recenti dispongono a volte anche del controllo elettronico della stabilità.

I MOTORI
Le Daihatsu Cuore usate non offrono grandi alternative dal punto di vista dei motori. Questo modello è stato infatti venduto sempre con propulsori mille tre cilindri a benzina. Nel tempo, comunque, si sono avvicendate unità diverse, configurate in maniera differente. Per quanto riguarda le Cuore più diffuse, quella della sesta generazione hanno di norma una potenza massima di 58 CV, valore che sale a 69 CV nel caso delle auto della serie successiva. Seppure con lievi differenze, in entrambi i casi si riscontra un temperamento molto gradevole e una buona brillantezza. Quanto al cambio, la maggior parte degli annunci riguarda esemplari con selettore manuale e solo di rado capita di imbattersi in Cuore a cambio automatico.

PRO E CONTRO
I pregi principali della Daihatsu Cuore, per nulla scontati su una citycar, sono accessibilità, spaziosità e versatilità d’impiego. La piccola giapponese ha infatti sportelli enormi che si aprono quasi a 90°, facilitando la salita a bordo anche dei passeggeri posteriori. I posti a bordo sono quattro: dietro possono sistemarsi comodamente anche due adulti di altezza superiore alla media. Il divano, tra l’altro, negli anni è diventato scorrevole e consente la regolazione dell’inclinazione dello schienale. Sulle Cuore più recenti, rimuovendo i poggiatesta dei sedili anteriori e reclinandoli si può in pratica creare una sorta di letto. L’agilità in città e in generale negli spazi stretti è ottima, mentre con il salire della velocità la notevole leggerezza crea i presupposti per un comportamento sempre sincero, a tratti addirittura divertente. Anche i consumi beneficiano della massa ridotta, attestandosi su livelli molto contenuti, grazie pure a marce lunghe di riposo, che penalizzano però un po’ la vivacità in ripresa. Le critiche maggiori vanno invece all’impianto frenate, che, pur assicurando spazi d’arresto discreti in condizioni normali, va in crisi sui fondi ad aderenza differenziata.
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