Ferrari 348
La Ferrari 348 è l’auto con cui la Casa di Maranello ha sostituito la serie 308/328 alla fine degli anni Ottanta. A partire dal 1989, la 348 fu prodotta in due varianti di carrozzeria, che portano le sigle TB e TS. La T che le accomuna sta per trasversale e indica la posizione in cui è montato il cambio. La B è invece quella di berlinetta, appellativo scelto per le 348 coupé. La S è infine la prima lettera di spider, definizione scelta nonostante le 348 TS siano invece delle cosiddette targa, dotate cioè di un hard-top asportabile. La vera e propria 348 Spider, con la sua tradizionale capote in tela, è stata introdotta invece soltanto nel 1993, in contemporanea con il restyling delle due versioni esistenti, ribattezzate da quel momento in poi GTB e GTS. Il facelift introduce spoiler anteriore e minigonne in tinta con la verniciatura, anziché neri. In totale la Ferrari 348 è stata costruita in 8.844 esemplari, alcuni dei quali appartengono a serie speciali. A parte le 348 Challenge allestite per l’omonimo trofeo monomarca, va ricordata l’edizione numerata 348 GT Competizione del 1994. I suoi elementi distintivi principali sono cerchi in magnesio e svariati componenti della carrozzeria in carbonio, materiale impiegato anche per i sedili. La presenza di materiali leggeri fa scendere il peso a soli 1.300 kg.
I MOTORI DELLA FERRARI 348 USATA
Da un punto di vista tecnico, la 348 ha rappresentato una svolta importante per il Cavallino. È stata infatti la prima Ferrari ad adottare non un telaio tubolare, bensì una struttura composta da due semitelai imbullonati tra loro. Alla scocca in acciaio scatolato che compone la cellula dell’abitacolo si aggiunge un telaio ausiliario tubolare posteriore, nel quale è alloggiato il motore. Questo è un V8 aspirato montato in posizione longitudinale, alimentato a iniezione elettronica e dotato di carte secco. Le prime 348 lo montano in configurazione da 300 CV, mentre quelle successive al restyling vedono la potenza massima salire a 320 CV, che diventano 330 per la GT Competizione. La 348 è l’ultima Ferrari prodotta con il solo cambio manuale a cinque rapporti. La prima marcia, tra l’altro, si innesta spostando la leva all’indietro, secondo un’impostazione classica.
PRO E CONTRO DELLA FERRARI 348 USATA
Sulla Ferrari 348 aleggia una cattiva fama. Negli anni è stata criticata pubblicamente da Luca Cordero di Montezemolo, da Mauro Forghieri e da Nicola Materazzi, il padre della F40. La 348 non era però quella macchinaccia da loro descritta. Nella prova pubblicata sul fascicolo del febbraio 1990 staccò un formidabile tempo di 5,6 secondi nell’accelerazione 0-100, sfiorando i 280 km/h di velocità massima. In quella occasione Ivan Capelli disse di lei “Non è una sportiva di facile comprensione. Per guidarla al meglio occorre studiarla a lungo, conoscere tutte le sfumature del suo comportamento così nervoso.”. Proprio per limitare i suoi sovrasterzi in occasione del lancio della 348 Spider i tecnici introdussero una serie di modifiche (mai ufficializzate dalla Ferrari) alle sospensioni posteriori. Sui primi esemplari, la guida appare dunque d’altri tempi, complice magari anche l’assenza del servosterzo. Tra le altre assenze si segnala quella dell’airbag.
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I MOTORI DELLA FERRARI 348 USATA
Da un punto di vista tecnico, la 348 ha rappresentato una svolta importante per il Cavallino. È stata infatti la prima Ferrari ad adottare non un telaio tubolare, bensì una struttura composta da due semitelai imbullonati tra loro. Alla scocca in acciaio scatolato che compone la cellula dell’abitacolo si aggiunge un telaio ausiliario tubolare posteriore, nel quale è alloggiato il motore. Questo è un V8 aspirato montato in posizione longitudinale, alimentato a iniezione elettronica e dotato di carte secco. Le prime 348 lo montano in configurazione da 300 CV, mentre quelle successive al restyling vedono la potenza massima salire a 320 CV, che diventano 330 per la GT Competizione. La 348 è l’ultima Ferrari prodotta con il solo cambio manuale a cinque rapporti. La prima marcia, tra l’altro, si innesta spostando la leva all’indietro, secondo un’impostazione classica.
PRO E CONTRO DELLA FERRARI 348 USATA
Sulla Ferrari 348 aleggia una cattiva fama. Negli anni è stata criticata pubblicamente da Luca Cordero di Montezemolo, da Mauro Forghieri e da Nicola Materazzi, il padre della F40. La 348 non era però quella macchinaccia da loro descritta. Nella prova pubblicata sul fascicolo del febbraio 1990 staccò un formidabile tempo di 5,6 secondi nell’accelerazione 0-100, sfiorando i 280 km/h di velocità massima. In quella occasione Ivan Capelli disse di lei “Non è una sportiva di facile comprensione. Per guidarla al meglio occorre studiarla a lungo, conoscere tutte le sfumature del suo comportamento così nervoso.”. Proprio per limitare i suoi sovrasterzi in occasione del lancio della 348 Spider i tecnici introdussero una serie di modifiche (mai ufficializzate dalla Ferrari) alle sospensioni posteriori. Sui primi esemplari, la guida appare dunque d’altri tempi, complice magari anche l’assenza del servosterzo. Tra le altre assenze si segnala quella dell’airbag.
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