Land Rover Discovery
La Land Rover Discovery ha soffiato da poco su trenta candeline: è infatti una presenza fissa nel listino della Casa inglese sin dal lontano 1989, anno in cui vide la luce la prima generazione. La seconda le subentrò nel 1998, mentre la terza arrivò nel 2004. La longevità del modello fa sì che sul mercato dell’usato siano presenti anche diversi esemplari di queste edizioni ma a vantare maggior diffusione sono le vetture della quarta generazione, lanciata nel 2010, e della quinta, introdotta invece nel 2017. Quella che non è mai cambiata nel corso dei decenni è la filosofia country chic del modello, che non è affatto una Suv, bensì una fuoristrada di lusso. La differenza è meno sottile di quanto sembri, perché la Discovery non ha una spiccata vocazione urbana e stradale, mentre si comporta benone laddove finisce l’asfalto. Il merito va soprattutto alla notevole altezza da terra e all’efficacia del sistema Terrain Response, che richiede al pilota di selezionare il tipo di fondo da affrontare e regola poi di conseguenza tutti i sistemi elettronici di bordo. Ci sono, per esempio, dei settaggi specifici per la sabbia, le rocce o i fondi a bassa aderenza (come erba-ghiaia-neve). Ciò non significa che la Discovery non sia confortevole: la silenziosità è buona anche alle andature autostradali e le sospensioni assorbono bene i colpi più duri, mentre l’eventuale assetto pneumatico regolabile assicura importanti benefici ed esalta la straordinaria versatilità di questa Land Rover. Il salto dalla quarta alla quinta generazione è molto evidente e non solo per lo scontato upgrade a livello tecnologico: la Discovery 5 è più lunga, larga e alta della Discovery 4, ma grazie alla costruzione in alluminio arriva a perdere fin quasi mezza tonnellata di peso. In tutti i casi va sottolineato come tra un esemplare e l’altro possano esserci differenze macroscopiche a livello di allestimento, che potrebbero giustificare divari di prezzo anche di decine di migliaia di euro a parità di motorizzazione.
I MOTORI
Negli anni della Discovery 4 la scena è stata praticamente monopolizzata da un turbodiesel V6 di 3.0 litri che la Land Rover ha proposto in numerose configurazioni, da 210 a 256 CV. Tuttavia, non mancano esemplari spinti dal più tranquillo 2.7 da 190 CV. Quanto alla trasmissione, c’è la possibilità di trovare sia auto con cambio automatico sia con selettore manuale. Sulla Discovery 5 si segnala il debutto di un altro turbodiesel, stavolta da 2.0 litri di cilindrata, e di un’unità duemila a benzina, mentre con il tremila a gasolio le potenze sono arrivate a superare anche i 300 CV. Neanche a dirlo, tutte le Discovery sono dotate di trazione integrale permanente.
PRO E CONTRO
Basta aprire una porta e salire (nel vero senso della parola) a bordo della Land Rover Discovery per trovarsi in un abitacolo confezionato con materiali di prima qualità, rifinito con cura e capace di accogliere senza problemi cinque adulti, sempre ammesso che non siano presenti i sedili supplementari della configurazione a sette posti. A dispetto di una stazza importante, la Discovery vanta notevoli doti fuoristradistiche ed è capace di spingersi dove possono arrivare solo mezzi specialistici. Il rovescio della medaglia è un certo impaccio tra le curve: complice uno sterzo che non brilla né per rapidità né per precisione, nel misto è meglio prendersela comoda, anche perché quando viene il momento di fermarsi il beccheggio è piuttosto evidente e gli spazi d’arresto sono più lunghi della media. La sicurezza di marcia è comunque garantita, con un Esp dalla taratura molto prudente.
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I MOTORI
Negli anni della Discovery 4 la scena è stata praticamente monopolizzata da un turbodiesel V6 di 3.0 litri che la Land Rover ha proposto in numerose configurazioni, da 210 a 256 CV. Tuttavia, non mancano esemplari spinti dal più tranquillo 2.7 da 190 CV. Quanto alla trasmissione, c’è la possibilità di trovare sia auto con cambio automatico sia con selettore manuale. Sulla Discovery 5 si segnala il debutto di un altro turbodiesel, stavolta da 2.0 litri di cilindrata, e di un’unità duemila a benzina, mentre con il tremila a gasolio le potenze sono arrivate a superare anche i 300 CV. Neanche a dirlo, tutte le Discovery sono dotate di trazione integrale permanente.
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Basta aprire una porta e salire (nel vero senso della parola) a bordo della Land Rover Discovery per trovarsi in un abitacolo confezionato con materiali di prima qualità, rifinito con cura e capace di accogliere senza problemi cinque adulti, sempre ammesso che non siano presenti i sedili supplementari della configurazione a sette posti. A dispetto di una stazza importante, la Discovery vanta notevoli doti fuoristradistiche ed è capace di spingersi dove possono arrivare solo mezzi specialistici. Il rovescio della medaglia è un certo impaccio tra le curve: complice uno sterzo che non brilla né per rapidità né per precisione, nel misto è meglio prendersela comoda, anche perché quando viene il momento di fermarsi il beccheggio è piuttosto evidente e gli spazi d’arresto sono più lunghi della media. La sicurezza di marcia è comunque garantita, con un Esp dalla taratura molto prudente.
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