Lancia - L'eleganza italiana degli anni 90 - FOTO
Lancia Thema. Il suo debutto assoluto risale al 1988, ma la Lancia Thema ristilizzata resta una delle protagoniste degli anni 90. I fari anteriori sono ora suddivisi orizzontalmente e risultano bruniti nella parte inferiore.
Lancia Thema. La vettura conquista la copertina di Quattroruote di novembre del 1988, su cui mettiamo alla frusta la versione 2.0 Turbo 16V da 185 CV, una delle novità della gamma. In questo restyling viene anche riproposta l’esclusiva variante 8.32 Ferrari.
Lancia Thema SW. Il facelift coinvolge anche la variante giardinetta dell’ammiraglia, che, al contrario della berlina, non avrà un grande successo. Nel 1994, quando uscirà di produzione, risulteranno solo 20.313 gli esemplari prodotti di questa versione.
Lancia Dedra. L’erede della Prisma viene presentata a Madrid nella primavera del 1989, per poi essere mostrata al presidente della Repubblica Francesco Cossiga il 16 aprile.
Lancia Dedra. La berlina di segmento D diventa protagonista della copertina di Quattroruote nel mese di maggio del 1989. Poco più di un anno dopo, nel luglio del 1990, festeggerà il traguardo dei primi 100 mila esemplari prodotti nello stabilimento di Chivasso.
Lancia Dedra. Nel 1991 debutta persino la versione Integrale, con lo stesso 2.0 litri turbobenzina dell’omonima Delta, che eroga in questo caso 177 CV. Anche in tale declinazione la berlina di segmento D ottiene la copertina di Quattroruote, nell’aprile del 1991.
Lancia Delta. Agli inizi degli anni 90 la prima generazione della Lancia Delta, che risale addirittura al 1979, è ormai ai titoli di coda, poiché esce di produzione nel 1993. Tuttavia, anche grazie agli allori conquistati dalla versione da rally, resiste la HF Integrale: la ''Evoluzione'', introdotta nel 1991, verrà assemblata in diverse versioni fino al 1995.
Lancia Thema. L’ultimo aggiornamento della Thema debutta nel 1992. All’esterno fanno il loro esordio nuovi fascioni che assorbono gli urti in manovra, mentre il portello del baule perde la nervatura orizzontale. Quattroruote celebra questa novità sulla copertina di novembre di quell'anno, insieme a un’altra ammiraglia, l’Alfa Romeo 164.
Lancia Delta. La seconda generazione della Delta debutta al Salone di Ginevra del 1993. Si tratta di un modello diverso rispetto alla progenitrice, che vede la luce quando il gruppo Fiat ritira dalle competizioni le Lancia, nonostante i recenti trionfi.
Lancia Delta. L’auto conquista la copertina di Quattroruote di aprile del 1993. Nella sua gamma non manca la versione HF 2.0 Turbo 16v da 186 CV.
Lancia Dedra SW. La versione giardinetta della Delta arriva solo nell’autunno del 1994, come testimoniato dalla nostra copertina del mese di settembre. In quell’occasione tutta la gamma della Dedra è sottoposta a un aggiornamento che porta in dote una plancia più moderna e nuovi gruppi ottici posteriori di colore rosso, ''spezzati'' al centro da una striscia orizzontale bianca.
Lancia Z. Sempre nell’autunno del 1994 arriva sul mercato la monovolume Z, frutto della partnership tra il gruppo Fiat e i francesi di PSA da cui nascono nello stesso anno la Fiat Ulysse, la Citroën Evasion e la Peugeot 806, sue gemelle diverse. Delle quattro, è lei la più raffinata.
Lancia K. Per ironia della sorte, la Lancia Thema, l’auto-simbolo dell’establishment della Prima Repubblica, va in pensione proprio con la fine di quest’ultima, nel 1994. La sostituisce la Lancia K, un progetto più moderno e altrettanto aristocratico, ma forse meno originale della progenitrice.
Lancia K. La nuova ammiraglia conquista la nostra copertina del mese di dicembre del 1994, dove pubblichiamo il test della versione con motore 2.4 cinque cilindri da 175 CV.
Lancia Delta Hpe. Arriva nella primavera del 1995 la versione a tre porte della Delta degli anni 90. Il suo nome, che rende omaggio all’omonima variante shooting brake della Beta, è l’acronimo di High Performance Estate.
Lancia Y. L’utilitaria di Torino debutta nel 1995, affiancando la Punto sulle linee produttive di Melfi. Si tratta dell’erede dell’Autobianchi Y10, peraltro venduta su alcuni mercati con lo stesso marchio Lancia. Come la progenitrice esalta il concetto di utilitaria snob.
Lancia Y. L’auto conquista la nostra copertina di dicembre del 1995. Al contrario delle successive Ypsilon, la vettura sarà disponibile solo con motorizzazioni a benzina. È la prima Lancia ad adottare i motori della famiglia Fire.
Lancia K SW. Le versioni SW della K debuttano nel 1996. Il loro baule ha una capacità di carico di 505 litri, che salgono a 1.500 abbattendo il divanetto posteriore. A luglio, la variante giardinetta dell’ammiraglia è la protagonista di una classica copertina estiva di Quattroruote.
Lancia K Coupé. Nella primavera del 1997 entra in produzione la versione berlinetta dell’ammiraglia. La vettura non avrà grande successo: verrà assemblata in sole 3.226 unità.
Lancia Y. Nello stesso periodo arriva sul mercato la Y con un nuovo motore a 16v dalla cilindrata di 1.242 cm3, che eroga 85 CV. Piuttosto brillante, è uno dei migliori Fire mai prodotti. Per l’occasione Quattroruote dedica di nuovo la copertina all’utilitaria.
Lancia Delta. Al termine del 1997 entra a listino il restyling della Delta, che porta in dote paracolpi e altre modanature in tinta con la carrozzeria, oltre ai proiettori posteriori del tutto rossi. La HPE HF, con nuovi paraurti, minigonne e spoiler posteriore, si fa più vistosa.
Lancia Dedra. All’inizio del 1998 viene introdotto un nuovo facelift della vettura, che richiama quello da poco adottato dalla Delta. In particolare, l’auto adotta proiettori posteriori completamente rossi e paraurti verniciati del tutto, oltre a fari fumé.
Lancia K. Sempre nel 1998 la K viene interessata da un aggiornamento, che vede il debutto di due importanti motorizzazioni, entrambe a cinque cilindri, cioè il 2.4 JTD a gasolio da 136 CV dell’Alfa Romeo 156 e il 2.0 Turbo da 220 CV della Fiat Coupé. Arrivano inoltre optional di prestigio come il navigatore Blaupunkt integrato nell’hi-fi e i fari allo xeno.
Lancia Lybra. Presentata a marzo del 1999, arriva sul mercato nel successivo autunno, inaugurando il nuovo corso stilistico del decennio successivo, fatto di auto non più spigolose ma dalla linea morbida. Per questo può essere considerata appieno una Lancia degli anni 2000.
Gli anni 90 rappresentano un decennio di grande fermento per la Lancia, che all’epoca presidia il mercato con una gamma di prodotti piuttosto articolata. Pur prendendo il via con i prestigiosi trofei conquistati dalla Delta, quel periodo segna tuttavia il definitivo addio della Casa al motorsport per lasciare campo libero all’Alfa Romeo. La visione del gruppo Fiat, del resto, è chiara: il Biscione e la Lancia devono avere caratteri ben distinti – sportivo il primo, elegante l’altra – evitando sovrapposizioni di prodotto. Una scelta sbagliata? Per i lancisti nostalgici delle glorie nei rally sì, ma non mancano in quegli anni validi modelli che rappresentano un’alternativa a buon mercato al lusso tedesco (è il periodo del marco forte e della lira debole). In più, entra a listino la Y, un modello unico nel suo segmento per prestigio (la Classe A e la Mini moderna arriveranno solo qualche anno dopo, ma con caratteristiche diverse), che evolve ed enfatizza l’indole glamour della precedente Autobianchi Y10, la seconda auto delle famiglie borghesi.