Audi
Dopo un 2018 difficile si attende un anno di transizione
L'Audi chiude il 2018 con risultati "insoddisfacenti" e decide di dare il via a un'ampia ristrutturazione che sarà delineata il 23 maggio prossimo, in occasione dell'assemblea degli azionisti. La tradizionale conferenza stampa annuale sul bilancio 2018 è stata d'altro canto aperta con uno slogan ben preciso, "Audi riparte", per sottolineare la necessità di mettersi alle spalle un anno penalizzato dalle continue conseguenze del Dieselgate e dall'effetto dell'entrata in vigore del ciclo di omologazione Wltp.
Consegne, ricavi e utili in calo. "Non possiamo essere soddisfatti delle nostre performance. L'Audi ha prodotti eccellenti sul mercato, ma in termini commerciali non abbiamo superato la prova di stress estrema del passaggio al Wltp", ha sottolineato l'amministratore delegato Bram Schot. Del resto, i numeri lo confermano. Le consegne, pari a 1,812 milioni di unità, sono scese del 3,5% per effetto della scarsa disponibilità di prodotto causata dai ritardi nell'implementazione delle nuove procedure di omologazione. I ricavi sono calati da 59,79 miliardi a 59,25 miliardi, con il miglior mix di prodotto determinato dal lancio della Q8 e con la crescita della Lamborghini grazie alla Urus ad annullare la flessione delle consegne. Inoltre, il margine operativo, prima della contabilizzazione degli oneri straordinari, è peggiorato passando dall'8,5% al 7,9%, attestandosi al di sotto dell'obiettivo di lungo termine tra l'8% e il 10%. L'utile operativo è quindi passato da 4,67 a 3,53 miliardi per effetto dell'aumento delle disposizioni sul Dieselgate da 387 a 1,176 miliardi per colpa soprattutto della multa da 800 milioni comminata dalla Procura di Monaco.
Rafforzate le misure di taglio dei costi, calano i bonus. L'impatto dello scandalo e dell'effetto Wltp è stato compensato solo in parte da provvedimenti per 1,1 miliardi legate al taglio dei costi inserito nel piano di trasformazione mirato a migliorare la redditività. Questo piano includeva misure per un totale di oltre 10 miliardi tra il 2018 e il 2022, ma il responsabile finanziario Alexander Seitz ha annunciato un ampliamento a circa 15 miliardi. Grazie anche al contributo finanziario delle attività in Cina (le joint venture locali non sono controllate e quindi rappresentano solo degli investimenti finanziari dal punto di vista contabile) l'utile pre-tasse è sceso di solo il 7,5%, arrivando a 4,361 miliardi consentendo alla Casa dei Quattro anelli di confermare il bonus per i dipendenti, pur tagliandolo in modo drastico: il premio passa infatti da 4.770 euro a 3.630 euro.
Serve un nuovo piano. Per invertire la rotta i vertici ritengono che ora sia necessario dare una scossa all'intera struttura definendo nuovi obiettivi e linee guida. Il 23 maggio prossimo sarà quindi presentato all'assemblea degli azionisti un piano di "riallineamento strategico" per rendere la Casa tedesca più efficiente, resistente alle pressioni del contesto operativo e più agile nel rispondere alle trasformazioni in atto nel settore. Per ora il management ha solo fornito indicazioni generiche: l'Audi punta a migliorare in "modo significativo" la produttività, a ridurre "l'integrazione verticale" e la complessità organizzativa anche attraverso uno snellimento dei processi di gestione e a concentrarsi sul core business con la dismissione di una serie di attività legate, per esempio, alla commercializzazione di veicoli di altri brand del gruppo. Inoltre, sono stati già avviati colloqui con i rappresentanti sindacali per definire l'assegnazione futura dei modelli ai diversi impianti e quindi lo sviluppo della capacità produttiva internazionale. È inoltre prevista una maggiore integrazione di piattaforme e architetture di prodotto per migliorare la struttura dei costi e l'utilizzo delle capacità di assemblaggio. Il tutto potrebbe anche determinare una riduzione della forza lavoro, a partire dalla Germania, ma, nel quadro degli attuali accordi con i sindacati tedeschi, non è previsto alcun licenziamento. Come già anticipato ieri dalla Volkswagen, eventuali iniziative saranno condotte "lungo la curva demografica" della forza lavoro ossia privilegiando i prepensionamenti ed evitando di rimpiazzare le uscite.
Verso una revisione della gamma. L'Audi ha anche intenzione di rivedere la composizione della sua gamma aumentando sempre di più le sinergie all'interno del Gruppo Volkswagen, in particolare sul fronte della mobilità elettrica tramite lo sfruttamento delle piattaforme PPE, sviluppata con la Porsche, e Meb della VW. "I clienti passeranno alle auto elettriche più velocemente e più ampiamente di quanto inizialmente previsto. Lo dimostra anche la risposta estremamente positiva alla Audi e-tron e alla concept Q4 e-tron, presentate la scorsa settimana al Salone di Ginevra. Le economie di scala del nostro gruppo sono per noi vantaggi fondamentali. Abbiamo già ampliato la roadmap elettrica e ora offriremo circa 30 modelli elettrici entro il 2025", ha sottolineato Shott. La gamma sarà rivista per adeguarla sempre di più all'andamento della domanda e concentrarla sulla parte alta del segmento premium con un aumento dei relativi modelli fino a 15 entro il 2025.
Un anno di transizione. Il 2019 sarà quindi un anno di transizione verso una nuova organizzazione che non includerà, come detto, alcune società o strumenti finanziari legati alla vendita dei veicoli degli altri marchi del gruppo Volkswagen. Anche per questo motivo è stato alzato il target di lungo termine del margine operativo dall'8-10% al 9-11%. Tuttavia, alla luce della necessità di mettere ordine all'intera struttura e di risolvere i problemi emersi durante tutto l'anno scorso, il 2019 non vedrà un netto miglioramento dei risultati finanziari. I ricavi sono previsti in leggero aumento rispetto non tanto ai 59,2 miliardi registrati ma al dato di 53,6 miliardi calcolato per eliminare il contributo di società o attività in via di dismissione. Le consegne dovrebbero quindi crescere solo "moderatamente", mentre l'utile operativo è visto tra il 7% e l'8,5%.
In programma il lancio di 20 modelli. L'Audi, che per affrontare il prossimo e più severo ciclo di prove Wltp, dal 1° settembre ha aumentato di un terzo i banchi di prova, inserito circa 300 dipendenti nelle attività di omologazione e ridotto del 30% l'offerta di varianti dei motori, punta per quest'anno a lanciare più di 20 prodotti nuovi o aggiornati. L'offensiva commerciale prevede anche nove nuovi modelli S e quattro modelli R e RS, mentre l'Audi e-tron sarà seguita dalla prima mondiale della e-tron Sportback e, solo per la Cina, dalla Q2 L e-tron. Inoltre, la gamma sarà completata da sei modelli ibridi plug-in per arrivare, entro la fine del 2020, al lancio di 12 veicoli elettrificati in ogni segmento.