Daihatsu Sirion

La Daihatsu Sirion è un’utilitaria che è stata venduta in Italia in due generazioni di modello piuttosto diverse tra loro, che si collocano entrambe a cavallo dei segmenti A e B. La prima Sirion, lanciata alla fine del 1998 e ormai piuttosto rara sul mercato dell’usato, ha una classica sagoma da berlina a due volumi con carrozzeria a cinque porte. A renderla originale provvedono tuttavia le forme tondeggianti delle lamiere e l’abbondante presenza di cromature, che danno vita a una linea di gusto tipicamente orientale. La seconda serie, introdotta nel 2005, adotta invece proporzioni che ammiccano un po’ al mondo delle monovolume, con un frontale corto e una cellula per l’abitacolo di dimensioni generose. È questa l’assoluta protagonista degli annunci relativi alle Daihatsu Sirion nel mercato dell’usato ed è proprio su di lei che vale la pena concentrarsi.

I MOTORI
La Daihatsu Sirion è una piccola atipica anche dal punto di vista delle motorizzazioni adottate, almeno per i canoni europei. Nel corso della sua carriera è stata infatti proposta con un assortimento insolitamente vasto di meccaniche, molte delle quali condivise anche con alcuni modelli della Toyota. Le versioni più tranquille montano un tre cilindri mille da 69 CV, mentre nella fascia intermedia si trovano le Sirion 1.3 da 91 CV. Al top ci sono le 1.5 da 103 CV, in molti casi dotate di cambio automatico, che comunque è disponibile anche con gli altri propulsori. Le Sirion di tutte le cilindrate sono state proposte anche nelle varianti chiamate Green Powered con doppia alimentazione, benzina e Gpl. Rare, ma non introvabili, sono infine le Sirion 4WD, che adottano la trazione integrale in luogo della più comune trazione anteriore.

PRO E CONTRO
Le dimensioni ridotte, con una lunghezza nell’ordine dei tre metri e 60, non devono trarre in inganno: la Daihatsu Sirion ha poco da invidiare ai modelli di fascia superiore in fatto di abitabilità e flessibilità d’impiego. L’omologazione per cinque è forse un po’ ottimistica, ma in quattro si viaggia bene, con tanti centimetri per le gambe, le spalle e sopra la testa. Ottima anche la praticità, con una plancia ben organizzata, un’ampia mensola inferiore e tanti vani portaoggetti a fare da contorno a un bagagliaio ampio. Ribaltando gli schienali posteriori, tra l’altro, si ottiene un piano regolare, che facilita il trasporto di oggetti voluminosi. Una volta in movimento, altre note positive vengono dalla facile percezione degli ingombri, dalla grande maneggevolezza e da un comportamento schietto. Pure nelle manovre d’emergenza le reazioni sono misurate e controllabili in modo istintivo anche dai guidatori meno esperti, un aspetto non secondario, soprattutto in assenza del controllo elettronico della stabilità. Qualche critica può andare invece al confort, non tanto per il molleggio, tutto sommato efficace, quanto dal punto di vista acustico, con il rumore del motore che si fa fastidioso ai regimi più elevati. Infine, l’impianto frenante, oltre al pedale piuttosto spugnoso, fa registrare spazi d’arresto appena discreti.
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