Lotus Exige
I MOTORI
La prima generazione della Lotus Exige monta un motore 1.8 a quattro cilindri di derivazione Rover, abbinato a un cambio a cinque marce. Ampiamente rivisto dai tecnici Lotus, questo propulsore eroga 177 CV, con una coppia massima di 171 Nm. Con l’avvento della Exige Series 2, nel 2004, c’è stato invece il passaggio ai motori Toyota, a partire da un 1.8 aspirato da 192 CV, che è stato poi montato un paio d’anni più tardi in versione sovralimentata da 223 CV sulla Exige S. Nel caso delle successive Exige S 240 e Exige S 260, la potenza è quindi stata portata - come indicano bene le denominazioni delle versioni - a 240 e 260 CV. Un ulteriore balzo in termini di potenza si ha con la terza generazione della Exige, che monta un V6 supercharged da 3,5 litri, di origine Toyota, da 350 CV. Questa unità è stata elaborata per dare vita a edizioni particolari, come le Sport e le Cup, giunte a superare in certi casi la soglia dei 400 CV.
PRO E CONTRO
La Lotus Exige esce dagli schemi del segmento delle sportive per avvicinarsi di più all’idea di un’auto da corsa omologata. Ciò la rende un’auto non per tutti, ma solo per veri appassionati, disposti ad accettare tanti sacrifici pur di godere di un coinvolgimento totale nella guida, che richiede peraltro una perizia non comune. Gli appassionati che sono pronti a chiudere un occhio sull’assenza di un bagagliaio degno di tale nome, su un abitacolo spartano e sulla rumorosità, che può alla lunga farsi fastidiosa, vengono ripagati da un comportamento dinamico esaltante. In tutte le sue molteplici declinazioni, questa Lotus, estremamente leggera e con un rapporto peso/potenza sempre favorevole, scatta, curva e frena con un’efficacia straordinaria. Ce n’è abbastanza per dare filo da torcere alle supercar più blasonate, equipaggiate e potenti, in pista così come nel misto.