Volkswagen ID.4
I MOTORI
La Volkswagen ID.4 offre un discreto assortimento a livello di motorizzazioni. La versione Pure Performance ha una batteria da 52 kWh che alimenta un motore posteriore sincrono trifase da 170 CV, mentre nel caso della Pro Performance i valori salgono rispettivamente a 77 kWh e 204 CV. Se per queste ID.4 la trazione è solo posteriore, per la variante GTX diventa invece integrale, grazie alla presenza di un secondo motore anteriore che fa salire la potenza complessiva a 300 cavalli. La velocità massima è sempre autolimitata a 160 km/h. L’autonomia di queste versioni è rispettivamente di 343, 520 e 480 km nel classico ciclo Wltp, mentre la ricarica può avvenire sia attraverso le postazioni rapide a corrente continua fino a 125 kW sia in corrente alternata 11 kW trifase.
PRO E CONTRO
Passo lungo, sbalzi contenuti e batterie occultate nella zona inferiore rendono la Volkswagen ID.4 molto spaziosa. L’abitabilità è ottima per quattro e l’unico limite che si incontra in cinque riguarda lo sviluppo in trasversale, che impone qualche sacrificio all’altezza delle spalle. Promosso invece senza alcuna riserva il bagagliaio, per il quale la Casa dichiara una capacità che va da un minimo di 543 litri a un massimo di 1.575, misurati reclinando in avanti gli schienali del divano. Su strada, la massa di 2,1 tonnellate viene mascherata abbastanza bene, anche se in curva si avverte un certo coricamento laterale. Le sospensioni posteriori sfruttano un raffinato schema multilink e lasciano passare qualche scossone soltanto quando ricevono colpi secchi, pur filtrando molto bene le vibrazioni. Validi, infine, anche i freni, che al retrotreno puntano su tamburi all’apparenza anacronistici, ma alla prova dei fatti comunque efficaci nel rallentare la vettura. A detta dei tecnici, rispetto ai dischi sono meno soggetti a microattriti e sono più pronti a garantire la massima efficienza dopo lunghi tratti in cui le decelerazioni sono state affidate al sistema di recupero dell’energia.