Volkswagen Scirocco
I MOTORI
Nel caso delle prime due generazioni i clienti non avevano possibilità di scelta: la Volkswagen Scirocco era prodotta solo con motori a benzina. La terza generazione è stata invece proposta anche con propulsori turbodiesel, ovvero con il 2.0 TDI nelle versioni da 140 e 170 CV. Ciò non toglie però che il pubblico abbia preferito puntare il più delle volte sulle unità a benzina, che oggi risultano di conseguenza le più facili da trovare sul mercato dell’usato. Il panorama è ampio e variegato. Le versioni d’ingresso montano l’ottimo 1.4 TSI da 122 o 150 CV. Salendo di un gradino si trova invece il 2.0 TSI, che nel tempo è stato declinato in molte configurazioni. A seconda degli allestimenti, le potenze vanno dai 180 ai 265 CV della R. Questa è l’unica Scirocco a disporre sempre del cambio robotizzato a doppia frizione Dsg, che sulle altre versioni era invece disponibile a richiesta. Tutte le Scirocco sono a trazione anteriore.
PRO E CONTRO
Il primo pregio della Volkswagen Scirocco emerge appena ci si accomoda a bordo. Il posto di guida è infatti inappuntabile, con un sedile comodo e ben regolabile. Anche la plancia è promossa, assieme al resto degli arredi. Tutto è confezionato con materiali di qualità e le finiture danno un’idea di notevole cura costruttiva. Le qualità migliori emergono una volta in movimento, regalando un grande piacere di guida. Anche in condizioni di scarsa aderenza questa VW si rivela rapida e facile da gestire, abbordabile anche da un pubblico non troppo smaliziato. L’avantreno, in particolare, è preciso e incisivo. Lo sterzo assicura un feeling elevato e dà sempre un’idea chiara di cosa succeda tra le ruote e l’asfalto. Il taglio della coda, pur penalizzando la visibilità posteriore, non impone grandi sacrifici a livello di abitabilità, che risulta migliore di quanto si potrebbe pensare a prima vista. Niente male, infine, il bagagliaio: a conti fatti, il suo unico vero limite è la soglia alta.