Shooting brake - Non chiamatele station wagon – FOTO GALLERY
British coupé. Diverse sono le shooting brake nella storia del marchio Aston Martin. Tra queste c’è la V8 Sportsman Estate Car del 1996, realizzata in soli tre esemplari, di cui uno battuto all’asta nel 2017 per 337.500 sterline (oggi, 380 mila euro circa).
Le Jet di Bertone. Nel 2004, la carrozzeria Bertone realizza la one-off Jet 2 (in secondo piano nella foto) su base Vanquish, il cui nome rievoca l’Aston Martin DB4 Jet, ideata dallo stesso atelier nel 1961. Seguirà nel 2013 la Jet 2+2 su base Rapide, commissionata da un collezionista.
Firma italiana. Altra Aston Martin con queste forme è la Virage Shooting Brake ideata dall’atelier Zagato per celebrare nel 2014 il suo 95° anniversario.
Ancora Zagato. Nel 2017 la stessa Zagato annuncia l’Aston Martin Vanquish Zagato, realizzata sulla base della Vanquish S e di cui sono state diffuse nuove immagini in questi giorni. Non è destinata a rimanere un esercizio di stile: sarà destinata a 99 fortunati acquirenti.
Audi inedita. Il marchio dei Quattro Anelli presenta nel 2005 la concept Shooting Brake, che prefigura le soluzioni stilistiche della TT di seconda generazione. Sotto il cofano di questo prototipo, destinato a rimanere tale, batte un benzina 3.2 V6 da 250 CV.
Altro tentativo. Nel 2014 la concept Audi Allroad Shooting Brake, al pari del precedente modello di questa rassegna, anticipa alcune soluzioni stilistiche adottate sulla successiva TT.
Italoinglese. Presentata al Salone di Ginevra 2010 e allestita dalla Touring Superleggera, la Bentley Continental Flying Star porta la firma del designer Louis de Fabribeckers, lo stesso della Maserati Bellagio.
Z3 chiusa. Il successo della Z3 convince la BMW a lanciare la Z3 Coupé, con carrozzeria da vera shooting brake. I volumi di produzione di questa vettura, prodotta a partire dal 1998, saranno ben lontani da quelli della versione scoperta.
Corvette modificata. Grazie al pacchetto Aerowagen, lanciato dal preparatore Callaway nel 2016 e realizzato in un pezzo unico di fibra di carbonio, la Chevrolet Corvette C7 (Stingray o Z06) può trasformarsi in una shooting brake.
Ferrari d’antan. Inizialmente carrozzata da Vignale come Spider Sport, questa Ferrari 212 Inter viene affidata alle mani della Carrozzeria Fontana di Padova che chiude l’abitacolo con un grande volume posteriore: nasce così nel 1952 la 212 Shooting Brake.
Aerodinamica. La Ferrari 250 SWB Drogo del 1962 può essere definita una shooting brake “per caso”: la particolare forma della carrozzeria, che le vale il nomignolo di “Breadvan” (furgoncino del pane) è frutto di una semplice scelta aerodinamica.
Carrozzata Vignale. La 330 GT 2+2 Shooting Brake nasce nel 1967 su volontà dell’importatore americano Luigi Chinetti “Jr”, che ne concepisce le forme insieme al noto illustratore di Hollywood Bob Peak (sue alcune celebri locandine come “Per un pugno di dollari” e “My fair lady”) per poi affidarne la realizzazione alla carrozzeria Vignale.
Altra one-off. Anche la Ferrari 365 GTB/4 Daytona Shooting Brake del 1974 nasce da un progetto dell’importatore Chinetti, coadiuvato dal designer Gene Garfinkle. Le modifiche alla Daytona di serie n. 805 vengono affidate alla Panther Westwinds.
Integrale. La FF del 2011 è la prima vettura di serie nella storia di Maranello ad adottare la trazione integrale. Il suo nome è l’acronimo di Ferrari Four: “quattro”, come le ruote motrici, ma anche come i posti di questa vettura.
Due motori. Come la FF, che sostituisce, la GTC4 Lusso viene presentata nel 2016 con un propulsore V12 aspirato da 6.3 litri. La affiancherà tuttavia anche la versione “T”, dotata di V8 biturbo da 3.9 litri derivato da quello della 488.
Italiana e spaziosa. La Fiat 130 Maremma è un esemplare unico di shooting brake realizzato da Pininfarina su base 130 Coupé.
Ecologica. Variante “quasi familiare” della più nota Karma, la Fisker Surf è una shooting brake elettrica con range extender. Debuttò al Salone di Francoforte del 2011.
Famiglia allargata. A breve nelle concessionarie, la ProCeed è il terzo modello della gamma Ceed, dopo la berlina cinque porte e la Sportswagon, rispetto alla quale è più lunga di 5 mm ma più bassa di 43 mm, mentre la capacità di carico è di poco inferiore (594 litri contro 625).
Lambo spaziosa. La 400GT Flying Star II è una concept car presentata al Salone di Torino del 1966 e carrozzata dalla Touring sulla base della Lamborghini 400GT.
Pratica coupé. La Lancia HPE (High Performance Estate) debutta nel 1974 come variante shooting brake della famiglia Beta. Rispetto alla Coupé, dalla quale “eredita” l’area anteriore e gli interni, ha il passo più lungo, lo stesso della berlina.
Una Lancia mai prodotta. La Gamma Olgiata è lo studio di una possibile variante shooting brake della Lancia Gamma Coupé. Carrozzata Pininfarina, viene presentata al Salone di Parigi del 1982 ma, nonostante l’apprezzamento del pubblico, non entrerà mai in produzione.
Ammiraglia col portellone. La Maserati Bellagio Fastback è una variante familiare della Quattroporte realizzata in piccola serie dalla Touring Superleggera e presentata in anteprima al Concorso d’Eleganza di Villa d’Este del 2008.
Stella sportiva. In vendita dal 2015, la CLA Shooting Brake è l’evoluzione familiare della berlina coupé CLA. Sotto il profilo dell’aerodinamica, vanta un ragguardevole Cx di 0,26.
Senza erede. La CLS Shooting Brake debutta nel 2012 come variante più pratica della seconda generazione della berlina coupé CLS (C218). Con l’arrivo della C257, già in vendita, non si profila al momento una possibile erede per lei.
Familiare veloce. Per molti, nella versione Turbo S E-Hybrid da 680 CV la Porsche Panamera Sport Turismo è la wagon più prestazionale sul mercato. Ma definirla così sarebbe ingeneroso: è la variante shooting brake della berlina-coupé Panamera.
Guarda al futuro. Dopo la Taycan da cui deriva, in arrivo sul mercato tra la fine del 2019 e l’inizio del 2020, entrerà in produzione anche la variante Cross Turismo, presentata al Salone di Ginevra: una vera shooting brake elettrica.
Edizione limitata. Destinata a una piccola produzione di 20 esemplari, la Tesla Model S Shooting Brake è allestita dall’olandese RemetzCar, con interventi alla carrozzeria localizzati soprattutto nel terzo finestrino e nel montante posteriore.
Scandinava. Prodotta dal 1971 al 1973, la Volvo 1800 ES è una variante della 1800 con il posteriore completamente ridisegnato e dotato di un bagagliaio più capiente.
Design italiano. La Volkswagen Scirocco del 2008 è la riedizione moderna della celebre sportiva di Wolfsburg prodotta in due serie dal 1974 al 1992. La carrozzeria shooting brake è nata dalla matita di Walter De Silva e Flavio Manzoni.
Le shooting brake, veicoli dalla linea sportiva e con un’ampia volumetria della zona posteriore, devono il loro nome alla pratica di tenere imbrigliati i cavalli più irrequieti con un freno di tiro (uno “shooting brake”, appunto), costituito da un carrello. In passato, infatti, queste vetture erano appannaggio degli automobilisti più aristocratici, che amavano personalizzare le auto di lusso dotandole di un vano di carico più pratico e accessibile, da utilizzare per cani e fucili da caccia o per riporvi le sacche da golf.
Alla moda. Per anni sottoposte alla creatività dei grandi carrozzieri, soprattutto italiani, e destinate a piccole produzioni, se non a esemplari unici, queste giardinette coupé stanno scoprendo oggi una nuova vita tra i marchi di lusso e non solo. La Mercedes-Benz ha fatto di questa carrozzeria l’alternativa “familiare” alle sue berline-coupé, la CLA e la CLS. E se per la versione più spaziosa di quest’ultima, ormai giunta alla terza generazione, non è prevista un’erede, per la CLA col portellone si profila un nuovo modello. Lo stesso è avvenuto in casa Porsche con la Sport Turismo, variante più pratica della sua coupé a cinque porte, la Panamera. Un’operazione destinata a ripetersi con l’elettrica Cross Turismo, che abbiamo già guidato in versione prototipo: di fatto, una Taycan più versatile.
La rassegna. La Kia ha addirittura lanciato la coupé-familiare ProCeed, versione shooting brake della Ceed, nonostante la concorrenza in casa della variante Sportswagon. Mentre la Ferrari ha “sdoppiato” la sua GTC4Lusso in due motorizzazioni: aspirata, con il V12 6.3 litri da 689 CV, e sovralimentata, con il V8 da 3.9 litri e 610 CV. Del resto, la Casa di Maranello non è nuova a questo tipo di carrozzeria: oltre alla FF, che ha lasciato il testimone all’attuale quattro posti, non sono mancate diverse one-off con volumi da familiare. Le troverete nella nostra rassegna, dove abbiamo raccolto i modelli più celebri e curiosi.