MG - La storia del marchio british - FOTO GALLERY
Gli albori. Nel 1922 viene inaugurata a Oxford la Morris Garages, una concessionaria Morris che, sotto la direzione di Cecil Kimber, inizia a vendere versioni speciali dei modelli della Casa. Già nel 1924 viene registrato l’MG Octagon, con cui saranno identificati i veicoli a partire dalla 14/28 nella foto. Nel 1930 viene quindi costituita la MG Motor Company, acquisita dalla stessa Morris nel 1935.
La fama. La MG si fa subito notare per le imprese sportive: nel 1931 la sua EX120 è la prima auto di 750 cm3 a superare i 160 km/h, mentre la sua K3 Magnette trionfa alla Mille Miglia del 1933, diventando la prima auto non italiana a essere inserita nell’albo d’oro. Nel 1936 nasce la Serie T ''Midget'', una famosa famiglia di scoperte: l’ultima, la TF nella foto, esce di scena nel 1955.
Grandi numeri. Proprio nel '55 – tre anni dopo l’acquisizione della Morris, e quindi della MG, da parte della British Motor Company – arriva la moderna erede della TF, cioè la MGA nella foto, che verrà prodotta in oltre 100 mila unità, di cui circa 95 mila saranno quelle esportate.
Small size. Sulla base della piccola e curiosa Austin-Healey Sprite – nota per il suo frontale da rana – nasce nel 1961 la roadster Midget, lunga poco meno di 3,5 metri, che verrà prodotta in 224.817 unità.
La più venduta. Nel 1962 arriva la spider MGB, che rimarrà a listino, seppur con vari aggiornamenti, fino al 1980. Sarà l’auto più venduta nella storia del marchio, con ben 386.961 unità piazzate.
Carrozzeria chiusa. Nel 1965 debutta la GT, ovvero la variante coupé 2+2 della famiglia MGB, al cui progetto stilistico collabora anche la Pininfarina. A partire dal 1973 non mancherà la versione con motore V8 nella foto. In totale sono 523.886 le auto della famiglia MGB. Tra queste ci sono la roadster, la GT e le loro configurazioni con motore a sei cilindri, denominate MGC.
Rebadging sportivi. Con lo stop alla produzione della MGB viene chiuso, nel 1980, lo stabilimento di Abingdon. Da quel momento in avanti, la MG – che dal 1968 è in mano alla British Leyland – venderà versioni sportive dei modelli Austin, come la Metro nella foto.
La concept. Un piccolo tentativo di riproporre modelli esclusivi con marchio MG, non derivanti da vetture di altri brand, viene effettuato con il prototipo EX-E del 1985, purtroppo mai entrato in produzione.
Continuation series. La divisione Austin Rover, di cui fa parte anche la MG, passa dalla British Leyland alla British Aerospace nel 1988. Qualche anno dopo, nel 1992, la Casa rimette in produzione la MGB in una piccola serie, denominata RV8, non senza numerosi aggiornamenti.
Il rilancio. Nel 1994 il gruppo Rover (già Austin Rover) viene ceduto alla BMW, quando è già in programma una nuova spider del marchio ottagonale, che arriva nel 1995 con il nome di MG F. Si tratta di un modello a motore centrale, che metterà la Mazda MX-5 nel mirino.
L’hatchback. Nel 2000 i marchi MG e Rover vengono ceduti per confluire nel neonato gruppo MG Rover. Il brand dell’Ottagono torna a proporre rebadging sportivi, in questo caso derivati da modelli del gruppo Rover, come la 25, da cui nasce nel 2001 la MG ZR.
La sedan. Dalla berlina Rover 45 deriva invece la MG ZS, con motorizzazioni fino a 180 CV e un look aggressivo.
L’ammiraglia. Del pari, anche l’esclusiva Rover 75 viene sottoposta a un rebadging dell’Ottagono, disponibile anche in versione Tourer. Tra i motori, non manca un V8 di 4.6 litri da 260 CV.
La roadster. Nel 2002 la MG F viene sottoposta a un leggero restyling, che le conferisce un aspetto più moderno. Per l’occasione, la vettura viene ribattezzata TF, come la due posti della storica Serie T della Casa. La sua produzione viene interrotta nel 2005 a causa del fallimento del gruppo MG Rover.
La supercar. Tra il 2003 e il 2005 viene prodotta in soli 82 esemplari la MG XPower SV, dotata di un V8 Ford di 4.6 litri da 320 CV. Si tratta di una rivisitazione del progetto dell’italoamericana QVale Mangusta. Non a caso, l’assemblaggio dell’auto viene diviso tra l’Italia e la Gran Bretagna.
L’era asiatica. Nel luglio del 2005 la Nanjing Automobile Group acquisisce il marchio MG e i diritti industriali dei prodotti del gruppo MG Rover. A sua volta, il costruttore cinese viene acquisito dalla Saic di Shanghai, che darà il via in Cina alla produzione di una serie di modelli a marchio MG, tra i quali la MG 7 nella foto, un’evoluzione della MG ZT.
Di nuovo in produzione. Nel 2007, a Longbridge, riprende la produzione della MG TF, che viene riproposta sul mercato con alcuni aggiornamenti. La versione nella foto è la 85th Anniversary, che festeggia gli 85 anni della Casa.
Nuovo modello. Qualche tempo dopo, nel 2011, viene avviata a Longbridge la produzione della MG 6 per il mercato interno. Si tratta della prima auto completamente nuova lanciata dalla MG nel terzo millennio: l’ultima era stata la MG F del 1995.
La crossover. La GS del 2015 è il primo modello della Casa a cedere alla moda delle Suv, con dimensioni da abbondante segmento C: è lunga 4,5 metri.
Anche elettrica. Altro modello a ruote alte è la MG ZS, venduta anche nel Vecchio Continente dal 2019 in una versione full electric, ora a listino anche in Italia.
Doppio motore. Un’altra vettura attualmente disponibile in Europa è la plug-in EHS, lunga poco meno di 4,6 metri, che, a dispetto della produzione cinese, ci ha stupito per la buona qualità delle finiture e dei materiali.
Futuro elettrico. Del resto, il marchio britannico è oggi la porta d’accesso al mercato europeo per i modelli a batteria della Saic. Un’altra auto in arrivo è la Marvel R, una Suv che promette 400 km di autonomia con un pieno di elettricità.
Wagon a batteria. Tra i veicoli già svelati e in arrivo a breve, non manca neanche la MG 5 nella foto, che adotta una carrozzeria wagon, piuttosto inusuale per il mercato delle Ev.
La concept. Infine, non possiamo non menzionare la MG Cyberster, il prototipo di una roadster ispirata alla storica MGB. Anche in questo caso, parliamo di una vettura elettrica, che per la Casa è in grado di percorrere fino a 800 km con un pieno di elettroni.
Fascino british e capitali asiatici. Si può sintetizzare così il presente della MG, la Casa d’Oltremanica di proprietà della cinese Saic che, dopo averne sfruttato l’immagine sui mercati orientali, punta ora sul potere evocativo dell’Ottagono per vendere le proprie elettriche in Europa. Alcune di queste sono già a listino in Italia, come la EHS, provata per voi su Quattroruote di aprile e in tv, e la ZS EV, da noi guidata nei Paesi Bassi.
La rassegna. Del resto, ancora in tanti ricordano con nostalgia i fasti della Morris Garages: un brand noto nel mondo soprattutto per le sue spider d’impostazione britannica, quelle a cui si sarebbe ispirata la Mazda nella creazione della fortunata MX-5, rubando proprio alla MG B il titolo di roadster più venduta di sempre. Ne parliamo nella nostra galleria d’immagini, in cui ripercorriamo la storia della Casa attraverso i suoi modelli più famosi.