Sicurezza
Richiami Chevrolet: l’airbag (nuovo) può attendere
Il dispositivo di gonfiaggio dell’airbag anteriore del guidatore, in presenza di temperature elevate, potrebbe subire alterazioni: in caso di incidente, esiste il pericolo di un’esplosione troppo violenta, con schegge metalliche che mettono a rischio l’incolumità degli occupanti. Così dice, in sintesi, la lettera di richiamo ricevuta in questi giorni da chi è proprietario dei modelli Chevrolet Aveo, Cruze, Orlando e Trax, oggetto di un richiamo della Casa, anche in Italia. Una missiva che, logicamente, ha allarmato più di un proprietario. Per il contenuto, certo, ma anche per l’incertezza dei tempi di risoluzione del problema. Ecco qualche elemento in più per capire.
Citofonare Stellantis. Intanto, una premessa: poiché la Chevrolet, marchio del gruppo General Motors non opera più in Europa dal 2013, gli interventi di sostituzione in officina verranno organizzati dalla Opel: come molti ricorderanno, la Casa tedesca dal 1929 al 2017 ha fatto anch’essa parte di GM, per poi entrare in PSA (Stellantis dal 2021). Il via alle operazioni è partito nei giorni scorsi.
Meglio online. I clienti possono seguire due strade per rispondere al richiamo, della durata di circa mezz’ora, gratuito e a carico del produttore. La prima via, più semplice, è cliccare su questo link: una pagina web del sito Opel dedicata alla campagna di richiamo Chevrolet, così da cercare i riparatori abilitati (una sezione specifica è inoltre dedicata alle risposte ai possibili dubbi dei consumatori). Basta inserire la città di residenza: per esempio, digitando Milano, compare la lista di 10 dealer nel raggio di una trentina di km. L’alternativa è rivolgersi al numero indicato nella lettera di richiamo: 0238591173, dove risponde il Servizio clienti, che in questi giorni è stato prontamente potenziato, con un’attesa in linea di circa una decina di minuti) per essere indirizzati alla concessionaria più vicina.
Automobilisti in standby. A questo punto, si telefona alla concessionaria, che però non dà subito un appuntamento: prende nota dei dati ripromettendosi di ricontattare il cliente al più presto. La rete di assistenza Opel, infatti, ha avuto l’incarico di registrare i nominativi dei proprietari e le targhe delle auto interessate al richiamo, in attesa dell’arrivo dei ricambi da Oltreoceano. Una volta ricevuti gli airbag, contatterà gli automobilisti per la sostituzione.
Due mesi di attesa, forse di più. Ma quanto si dovrà aspettare? “Circa due mesi”, sostengono alcuni venditori. Non poco, considerando la natura del problema delle vetture. Il tutto sullo sfondo di un provvedimento, il richiamo imposto dall’ente per la sicurezza americano, la Nhtsa, contestato dal produttore dei cuscini gonfiabili, la ARC Automotive: un contenzioso che potrebbe allungare i tempi. L’airbag sostitutivo, insomma, può attendere. I clienti..., sarebbe meglio di no.