Che prezzo! Difficile spuntare qualcosa di meglio, anche andando a cercare nel listino delle berline tre volumi di marche semi-sconosciute. E fughiamo subito i dubbi: la Cruze vale di più di quello che costa, mettendo in campo una linea moderna, una tecnica d?avanguardia e prestazioni di tutto rispetto. Non si può paragonare questa Chevrolet a un?Audi A4 o a una BMW Serie 3. Il livello di finitura è diverso, i materiali impiegati sono di tutt?altra consistenza e l?atmosfera a bordo è più normale, meno raffinata ed esclusiva, ma non certo spartana.

Piacciono le piccole attenzioni riservate al conducente, come il mollettone sull?aletta parasole per fissare la Viacard e il portaocchiali a scomparsa al posto del maniglione sul tetto. Il sedile di guida può sfruttare ampie regolazioni, tutte manuali, ma non è facile trovare il giusto compromesso tra la sua posizione e quella del volante. In ogni caso chi guida sta comodo e lo stesso si può dire per chi gli siede accanto. Diversa la situazione dietro. Da un lato la forma del tetto, dall?altro lo spazio disponibile non garantiscono una soddisfacente sistemazione a tre occupanti, soprattutto se di taglia grande. L?impianto di climatizzazione è di buon livello, un sistema automatico che va subito a regime e mantiene un clima ideale a bordo, mentre le sospensioni lavorano bene, anche se le posteriori tendono a irrigidirsi più di quelle anteriori, per esempio su tombini e rotaie del tram.

L?assetto e il tipo di gomme privilegiano l?impostazione turistica piuttosto che sportiva. Ha coppia e cavalli a sufficienza, ma con un tipo di erogazione che non garantisce sempre la brillantezza e l?elasticità desiderate. Il quattro cilindri turbodiesel, infatti, sconta una certa pigrizia sotto i 1.800 giri. Se non lo si tiene su, fatica a riprendere con rapidità e in determinate situazioni costringe a scalare. Peccato, perché in alto il motore tira che è un piacere. Molto buoni i consumi, considerato che in media si fanno più di 13 km/l e addirittura quasi 16 fuori città.