Chevrolet Captiva
I MOTORI
La Chevrolet Captiva è stata venduta in Italia con motori sia a benzina sia a gasolio. I primi non hanno però mai conquistato gli automobilisti italiani e ed è molto difficile imbattersi tra gli annunci in una Captiva che non sia spinta da propulsori turbodiesel VCDi. Quanto a questi ultimi, le vetture antecedenti al restyling del 2011 montano un due litri common rail sviluppato in collaborazione con l’italiana VM di Cento, Questa unità si trova in varie configurazioni, da 120 CV a 150 CV, in più delle volte abbinata alla trazione integrale ma talvolta anche alla sola trazione anteriore. Le Captiva post facelift adottano invece un più brillante turbodiesel da 2,2 litri, a sua volta declinato in due livelli di potenza. Le varianti meno potenti, da 163 CV, sono di regola a due ruote motrici, mentre quelle full power scaricano i loro 185 CV su tutte e quattro le ruote. Le Captiva più recenti montano anche diversi cambi a sei rapporti, manuale o automatico.
PRO E CONTRO
La Chevrolet Captiva è un’auto che si apprezza prima di tutto per la sua spaziosità. Questa Suv offre infatti cinque comodi posti, che possono diventare sette utilizzando gli eventuali sedili supplementari. Tali sedute sono in verità un po’ sacrificate e neppure molto comode da raggiungere, malgrado l’ingegnoso sistema di ribaltamento della fila centrale. Quando si viaggia in cinque impressiona il volume del bagagliaio, cui si può accedere anche aprendo il solo lunotto. Caratteristiche simili, unite a quelle della meccanica e della trasmissione, fanno di questa Chevrolet un’auto molto versatile, anche se chiaramente non va considerata un’autentica fuoristrada. Il molleggio efficace e la discreta silenziosità rendo l’auto comoda anche nei trasferimenti autostradali. L’elenco dei difetti si apre con una ridotta visibilità posteriore. Nonostante la posizione di guida rialzata, il pilota fatica infatti a valutare con precisione gli ingombri a causa della forma dei montanti, che creano un ampio angolo cieco. A complicare la vita in manovra ci si mette poi il diametro di sterzata, insolitamente ampio.
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