Chevrolet Orlando
La Chevrolet Orlando è una monovolume che la Casa del cravattino ha presentato al Salone di Parigi del 2010 e ha quindi introdotto sul mercato europeo nel 2011, puntando all’epoca su un prezzo competitivo. Il lancio della Orlando è avvenuto quando già il segmento delle monovolume accusava una flessione a causa del boom delle Suv e proprio a loro questa Chevrolet s’ispira a livello estetico, con un muso alto e ben definito e passaruota massicci. Sono scelte stilistiche di gusto americano, nonostante l’auto sia stata prodotta in effetti in Corea. Il posto di guida è valido, con una seduta alta il giusto, centimetri in abbondanza in ogni direzione e tutte le regolazioni del caso. La plancia ha un design gradevole, con i vari comandi disposti in maniera adeguata. A deludere è invece la qualità di alcuni componenti di plastica, dall’aspetto abbastanza economico. Quanto agli allestimenti, la Chevrolet ne ha proposti in sostanza due, LT e LTZ, senza dare grandi possibilità di personalizzazione. Potendo scegliere, meglio puntare su quello più ricco, che comprende anche il navigatore satellitare di serie.
I MOTORI
La Chevrolet Orlando è stata commercializzata con tre tipi di alimentazione. Il motore a benzina è un quattro cilindri 1.8 aspirato da 141 CV, che spinge bene e non sembra mai in affanno, neppure quando si viaggia a pieno carico. Lo stesso propulsore fa da base per le versioni bifuel, benzina/Gpl. La maggior parte delle Orlando usate che si trovano sfogliando gli annunci sono però a gasolio e portano la sigla 2.0 D. Il due litri turbodiesel può avere due livelli di potenza, 130 o 163 CV. La versione più potente si dimostra brillante e ha un’erogazione vivace, che regala alla Orlando un temperamento quasi sportivo. Questa unità si trova talvolta abbinata anche al cambio automatico, mentre la trasmissione manuale fa da denominatore comune alle altre inserzioni. La trazione è sempre affidata alle sole ruote anteriori.
PRO E CONTRO
Il più grande pregio della Chevrolet Orlando è la sua versatilità. Le generose dimensioni esterne si riflettono in un abitacolo ampio. A bordo ci sono in totale sette posti, cinque comodi e due un po’ di fortuna in ultima fila, ai quali peraltro è un po’ difficile accedere. Quando anche questi sono occupati, per i bagagli restano solo 89 litri. Ripiegando i due sedili supplementari nel piano di carico, il volume utile sale a 458 litri, mentre abbattendo anche la fila centrale la Orlando mette a disposizione 1.499 litri. Peccato che il portellone sia un po’ pesante da sollevare. Considerati i suoi ingombri, su strada la Orlando si rivela molto maneggevole, rapida e sempre prevedibile nelle reazioni. Il rollio è contenuto e solo al limite si può sentire entrare in gioco l’Esp. Promosso anche lo sterzo, preciso anche se un po’ troppo leggero in velocità. In ogni caso questa Chevrolet convince sia in termini di tenuta sia di stabilità, dimostrandosi sicura in ogni situazione. Il tutto, peraltro, senza scendere a grandi compromessi in materia di confort, con un assetto relativamente morbido.
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I MOTORI
La Chevrolet Orlando è stata commercializzata con tre tipi di alimentazione. Il motore a benzina è un quattro cilindri 1.8 aspirato da 141 CV, che spinge bene e non sembra mai in affanno, neppure quando si viaggia a pieno carico. Lo stesso propulsore fa da base per le versioni bifuel, benzina/Gpl. La maggior parte delle Orlando usate che si trovano sfogliando gli annunci sono però a gasolio e portano la sigla 2.0 D. Il due litri turbodiesel può avere due livelli di potenza, 130 o 163 CV. La versione più potente si dimostra brillante e ha un’erogazione vivace, che regala alla Orlando un temperamento quasi sportivo. Questa unità si trova talvolta abbinata anche al cambio automatico, mentre la trasmissione manuale fa da denominatore comune alle altre inserzioni. La trazione è sempre affidata alle sole ruote anteriori.
PRO E CONTRO
Il più grande pregio della Chevrolet Orlando è la sua versatilità. Le generose dimensioni esterne si riflettono in un abitacolo ampio. A bordo ci sono in totale sette posti, cinque comodi e due un po’ di fortuna in ultima fila, ai quali peraltro è un po’ difficile accedere. Quando anche questi sono occupati, per i bagagli restano solo 89 litri. Ripiegando i due sedili supplementari nel piano di carico, il volume utile sale a 458 litri, mentre abbattendo anche la fila centrale la Orlando mette a disposizione 1.499 litri. Peccato che il portellone sia un po’ pesante da sollevare. Considerati i suoi ingombri, su strada la Orlando si rivela molto maneggevole, rapida e sempre prevedibile nelle reazioni. Il rollio è contenuto e solo al limite si può sentire entrare in gioco l’Esp. Promosso anche lo sterzo, preciso anche se un po’ troppo leggero in velocità. In ogni caso questa Chevrolet convince sia in termini di tenuta sia di stabilità, dimostrandosi sicura in ogni situazione. Il tutto, peraltro, senza scendere a grandi compromessi in materia di confort, con un assetto relativamente morbido.
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