Honda NSX
I MOTORI
Nella maggior parte dei casi la prima Honda NSX monta un motore a sei cilindri 3.0 con un raffinato sistema di fasatura variabile Vtec. Gli esemplari successivi al 1997 adottano un’evoluzione di questo propulsore, con cilindrata aumentata a 3,2 litri. Molto più complesso è invece il discorso relativo alla meccanica della NSX più recente, che sfrutta un powertrain ibrido. A spingerla sono ben quattro motori, uno endotermico e tre elettrici. Quanto al primo, si tratta di un V6 3.5 sovralimentato con due turbocompressori, montato in posizione posteriore centrale e abbinato a un’unità elettrica coassiale da 35 kW. Gli altri due motori elettrici, da 27 kW ciascuno, si trovano invece abbinati alle ruote anteriori. Questo schema permette alla NSX di vantare una raffinata trazione integrale a controllo elettronico, con una distribuzione di coppia attiva, sia motrice sia frenante, indipendentemente dal funzionamento del propulsore a benzina. Il V6 è accreditato di 507 CV, mentre la potenza totale di sistema è pari a 581 CV. Il cambio automatico a doppia frizione sfoggia una rapidità entusiasmante nella selezione dei nove rapporti super-ravvicinati.
PRO E CONTRO
La Honda NSX dei tempi moderni è un concentrato di tecnologia, a cominciare dal complesso sistema ibrido. Il risultato è un’auto dalla doppia anima. Ha il fascino e le performance di un’autentica supercar, uniti però a una comodità che la rende adatta anche a un utilizzo normale. Lo splendido V6, in particolare, conferma la tradizione motoristica della Casa. E sommato ai tre motori elettrici regala alla NSX numeri straordinari. Il tutto, tra l’altro, con consumi spesso migliori di quelli dichiarati. Lo sterzo è quasi perfetto e dà l’impressione di poter fare qualsiasi cosa senza muovere tanto le mani sul volante. Promosso a pieni voti anche l'assetto, che rende le reazioni della vettura ai comandi sempre rapide e naturali. Tra i pochi nei, ci sono una frenata poco incisiva nella prima parte della corsa del pedale e un leggero ritardo d’intervento da parte dell’Esp, che può rendere complicata la gestione delle manovre d’emergenza sul bagnato.